=ELEZIONI REGIONALI IN MOLISE. Una dichiarazione di Nicola Magrone= Stampa
Scritto da Redazione   
Domenica 18 Settembre 2011 17:37

magrone 

 

Una scelta per l'autonomia e l'indipendenza della magistratura e per la credibilità della politica. Cominciamo di qui

 

"Nel contesto dei rapporti tra funzioni giudiziarie e attività politica, non di rado francamente e vistosamente impropri e quindi oggetto di accese polemiche che disturbano la fiducia dei cittadini sia nell’indipende nza e autonomia della magistratura sia nella politica, ho ritenuto di non accettare la candidatura offertami dal Partito Democratico del Molise al Consiglio regionale quale capolista nella sua lista.

 


In Molise ho esercitato per otto anni e fino a novembre 2010 la funzione di Procuratore della Repubblica e mi sono occupato di indagini e di processi di particolarissmo rilievo sociale (come, tra i tanti altri, quello sul crollo della scuola di San Giuliano e sulla morte di 27 bambini e della loro maestra o quello sulla sanità nel Basso Molise che ha visto e vede come indagati e imputati importanti figure politiche e istituzionali della Regione, oggi tuttavia ricandidati).  Ho ritenuto, pur essendo da meno di un anno ormai fuori dall’ordine giudiziario, di non assecondare anche solo oggettivamente o suggestivamente o strumentalmente  la prassi dalla quale dissento radicalmente che vede molti magistrati “passare”, nello stesso luogo e addirittura durante l’esercizio delle loro funzioni giudiziarie, dai palazzi della giustizia a quelli della politica. Casi di disinvoltura istituzionale di questo tipo sono sempre più frequenti in Italia ed anche a Bari o in Molise; e questo, per quanto compiuto in buona fede, non giova affatto al prestigio di cui deve godere la Magistratura e alla credibilità dell’attività politica.

 Ritengo deontologicamente doveroso non alimentare dubbi di sorta, sulla mia attività giudiziaria ormai conclusa, sul senso stesso dell’esercizio delle  funzioni di Procuratore della Repubblica in Molise che intendo lasciare incontaminato nel suo significato di lealtà costituzionale, di indipendenza e di autonomia, imparzialità.

Naturalmente, sono molto grato al Partito Democratico del Molise per l’invito rivoltomi e sono sicuro che i dirigenti di quel partito sono ben in grado di comprendere e di far proprie le ragioni morali e istituzionali che mi hanno indotto a non accettare l’invito.

Il mio affetto per il Molise resta intatto, il mio cuore resta a fianco dei bambini di San Giuliano e della loro maestra dei quali, a parte la vicinanza con i loro genitori e con i bambini fortunatamente superstiti, sono anche “concittadino onorario”; un onore che mi si è voluto attribuire e che non posso e non voglio appannare con sospetti strumentali e cinici che non sopporterei”.

Nicola Magrone

Modugno, 18 settembre 2001

 

[Sudcriticanotizie]

 

Nicola Magrone su ANTENNA SUD

http://youtu.be/J2ejCkN41F4

 

IL COMMENTO DEL QUOTIDIANO PUGLIA DIRETTO DA ROSSANA GISMONDI

CORSIVETTO DEL GIORNO

IL NO GRAZIE AL PD DI MAGRONE

 

Nell’Italia dei “ tengofamiglia” ( Bossi con il figliolo detto il Trota consigliere regionale all’età della Playstation e Di Pietro che candida il primogenito proprio in Molise) fanno scarsa notizia quelli che, nella politica come nella vita, antepongono l’etica e la deontologia, più semplicemente lo stile, a tutto il resto.  Per (raro) esempio il magistrato Nicola Magrone, pugliese di Modugno(Ba), lunga carriera di tutto rispetto, amato dalle genti del luogo perché integerrimo procuratore della tragedia del terremoto che uccise i 27 bimbi di San Giuliano:pur essendo in pensione ormai da un anno egli ha ritenuto di dover rifiutare la proposta del Pd molisano.”Dissento radicalmente dalla prassi che vede molti magistrati passare –scrive Magrone-  nello stesso luogo o addirittura durante l’esercizio delle loro funzioni giudiziarie, dai palazzi di giustizia a quelli della politica, a ai ministeri. Casi di disinvoltura istituzionale sempre più frequenti in Italia, o a Bari o in Molise. E questo, per quanto in buona fede non giova al prestigio della Magistratura e alla credibilità della Politica”. Peccato: per la magistratura che ha perso un giudice così e per i molisani che avranno una persona per bene in meno da votare. Un bene ,tuttavia, per tutti gli italiani: c’è ancora da sperare. Non è tutto un bunga bunga.

Rossana Gismondi

Ultimo aggiornamento Sabato 24 Settembre 2011 16:04
 
Condividi