=AMIANTO. LA TALPA INVISIBILE E I SUOI ALLEATI Stampa
Scritto da Redazione   
Sabato 29 Settembre 2012 22:02

finzioni democratiche

consiglio_su_cementeriaSul  caso cementeria di Modugno

il  sinistro silenzio di regime

 

 

di Francesca Di Ciaula

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  La questione dell'amianto è ufficialmente emergenza nazionale. I dati relativi all'alto tasso di incidenza delle patologie causate dall'esposizione ad amianto a livello nazionale, sono stati inseriti nel Quaderno sullo Stato dell'arte e prospettive in materia di contrasto alle patologie asbesto-correlate, recentissima pubblicazione del Ministero della Salute. Tra i temi trattati, quelli della individuazione e bonifica dei siti contaminati, prevenzione primaria e secondaria, diagnosi e terapia del mesotelioma, l'esigenza di un nuovo quadro normativo che razionalizzi e semplifichi la legislazione vigente.

Oltre 34.000 in Italia i siti contaminati da amianto individuati, 32 milioni di tonnellate di cemento amianto ancora da bonificare, oltre 3,5 milioni di tonnellate di amianto grezzo utilizzate nei diversi settori dell'industria dal dopoguerra fino al 1992, anno in cui una legge ne ha vietato l'impiego. In quel lasso di tempo l'Italia è stata una dei maggiori produttori di amianto in Europa. Tanti sono stati gli operai che ne sono venuti a contatto nelle fabbriche. Microscopiche fibre di asbesto rilasciate nell'aria, attraverso le vie respiratorie, si sono insediate mortalmente nei polmoni di chi lavorava o semplicemente viveva accanto a quei siti industriali contaminati. L'annuncio della nuova pubblicazione del Ministero ha avuto luogo a Casale Monferrato, il paese che con i suoi 1800 morti per mesotelioma pleurico, e dopo la sentenza che ha condannato i dirigenti dell'Eternit, è “l'emblema della grande sofferenza legata alle patologie correlate all'amianto”, per dirla con le parole del ministro Balduzzi.   

Più luce di così? il "lago della ex cementeria" che nessuno esplora [foto Buttiglione/Sudcritica]franceca

Un rischio alto, finora sottostimato, quello riconducibile all'inalazione di fibre di asbesto o amianto, ma ancora non ben percepito dalla popolazione, denunciano gli oncologi. A ciò si aggiunge che accanto al mesotelioma pleurico, diverse sono le patologie di cui l' amianto è causa. Il Ministero riferisce di 34.148 siti contaminati, ma la mappatura è ferma al 2009 con i dati della mortalità di mesotelioma pleurico, fonte Istat 2003-2009 e dati 1993-2008 relativi all'incidenza della patologia nei Comuni, prodotti dal registro Nazionale Mesoteliomi. In entrambe le fonti - si dice nell'abstract del documento che sarà reso noto integralmente a novembre - si evidenziano correlazioni notevoli di situazioni a rischio in presenza di impianti industriali legati al trattamento dell'amianto nella produzione o come materiali isolanti. Completare la mappatura diventa indispensabile ai fini della prevenzione e per questo il documento fa riferimento alla collaborazione delle Regioni per l'aggiornamento dei dati, quindi l'esame attento dei rischi là dove si sono sviluppate patologie correlate alla presenza di amianto, ai fini della bonifica dei siti contaminati e non ultimo di interventi terapeutici mirati. La rilevanza dell'esame di rischio ambientale, il richiamo alle Regioni: il tutto lascia ben prevedere che il numero dei siti contaminati è destinato ad aumentare.

Indispensabile, meglio, essenziale dunque la collaborazione delle amministrazioni locali, la loro specifica attenzione a siti contaminati da amianto, quali gli stabilimenti dismessi, soprattutto se legati alla produzione di cemento, attenzione alle operazioni che vi si svolgono, spesso pericolosissime, di trasporto o rimozione di materiali inquinanti e non in ultimo l'attenzione alla presenza sul territorio di patologie correlate all'esposizione a fibre di amianto. Il diritto alla salute dei cittadini qui viene declinato nell'urgente presa in carico dei rischi ambientali presenti. Perchè in definitiva in ogni realtà locale contaminata, “l'emergenza nazionale” è emergenza di quel paese, è emergenza che quel Comune e i suoi amministratori hanno il dovere di affrontare, poiché riguarda la salute della gente, di ciascun cittadino.

E qui la mente va al dramma, ai tanti drammi personali in quelle famiglie di questo paese che è Modugno dove si è ascoltato diagnosticare un tumore della pleura. Il pensiero va alle spiegazioni richiese da cittadini ai nostri amministratori, riguardo la demolizione a cielo aperto dei capannoni nella ex cementeria, la rimozione e trasferimento di quel materiale inerte; va alle affermazioni in documenti ufficiali rese dal Comune di Modugno, circa la presenza dell'amianto nella ex cementeria - in ultimo nel Documento Programmatico di Rigenerazione urbana dell’estate 2011 dove si definisce l’“area della ex cementeria una vera e propria polveriera ecologica per la presenza di manufatti in amianto. Negli ultimi anni in questo paese abbiamo letto e con pazienza ascoltato affermazioni contrastanti rese da assessori alla salute e sindaci, affermazioni spesso e volentieri lasciate cadere, dimenticate o negate. Una politica delle mancate risposte, dalle inesistenti prese di posizioni, politica del temporeggiare, promettere accertamenti e verifiche demandate a enti preposti al di fuori del Comune. Una politica del parlare, politica del nulla.

Una stessa storia, uno stesso dramma che si svolge in tanti scenari, dove attori sono i cittadini da una parte, spesso soli a combattere una dura battaglia, e dall'altra  gli  amministratori e i proprietari dei siti inquinati, dove attore protagonista in assoluto è l'amianto.” Con queste parole Nicola Brescia, presidente del comitato Fibronit di Bari è intervenuto a Modugno in una recente manifestazione di Italia Giusta. Il problema di fondo – ha spiegato in quel contesto a un gruppo di cittadini modugnesi venuti ad ascoltare – più che le rivendicazione dei legittimi proprietari dei siti, è la disponibilità alla tutela degli interessi di quei proprietari da parte delle amministrazioni comunali,  le stesse che dovrebbero essere invece dalla parte dei cittadini. La vicenda Fibronit presenta queste stesse situazioni e posizioni di parte. Oggi, dopo anni di impegno e battaglie civili e purtroppo di lutti, (più di 370 di mesotelioma pleurico tra residenti e operai) il comitato Fibronit, insieme ai cittadini baresi può festeggiare la recentissima decisione del Consiglio di Stato, che, nell'annullare la sentenza del Tar a favore dei proprietari dei siti contaminati, ha ribadito il vincolo di inedificabilità del sito. È ora possibile procedere per la messa in sicurezza definitiva e seppellire l'amianto sotto un parco verde.

A Bari i cittadini hanno affiancato il comitato nelle lunghe battaglie nel diffondere il messaggio di pericolo e emergenza. Questo il portato delle lotte del comitato Fibronit. Nicola Brescia lo ha sottolineato: “Solo se ci facciamo carico di spiegare a tutti il rischio connesso all'amianto, qual è il pericolo che ci portiamo dentro casa, possiamo affrontare e risolvere il problema dell'amianto.” A fronte del basso livello di percezione di questo problema nella popolazione, c'è questa necessità di informazione, la necessità di far passare il messaggio tra la gente fino agli amministratori; c'è l'impellenza di arrivare in tanti alla consapevolezza del rischio ambientale con cui in questo paese conviviamo.

Ultimo aggiornamento Domenica 30 Settembre 2012 08:21
 
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