=IN RICORDO DI PALMINA MARTINELLI= Stampa
Scritto da Redazione   
Lunedì 02 Dicembre 2013 09:42

Palmina-MartinelliTrentadue anni fa (il 2 dicembre 1981), nel Policlinico di Bari, moriva Palmina Martinelli, dopo venti giorni di agonia per essere stata data alle fiamme. Era una piccolina (aveva solo 14 anni) che amava la vita ma morì come una povera cosa per non aver voluto assecondare il suo destino che era quello di essere portata alla prostituzione, magari in un giro di bimbe-prostitute per facoltosi professionisti di provincia. Palmina riuscì a raccontare chi le aveva fatto male, ma nonostante questo non ha avuto giustizia: per l'assoluzione in primo grado dei suoi aguzzini (il 22 dicembre 1983), il pm inquirente, Nicola Magrone, commentò: "In realta' e' un ammonimento terribile a non parlare piu', a tacere, un ammonimento per chiunque viva qualcosa del genere a non chiedere di essere creduto o smentito perche' bugiardo e calunniatore''.

Anche la morte di Palmina, dunque, così come lo era stata la sua vita, sarebbe stata povera e piccola cosa se la suatarga testimonianza in punto di morte non fosse stata raccolta da un pm coraggioso, che ha difeso a oltranza Palmina e ne ha portato la voce sempre e dovunque, e se quella stessa testimonianza non fosse stata valorizzata in questi 32 anni da poche altre persone degne. E' così che Palmina ha continuato a vivere e la sua voce che racconta chi le aveva fatto del male ha continuato a sfidare tutti coloro che non le hanno creduto. E' così che le è stata intitolata una piazza nel suo paese, Fasano, e che un gruppo di studiosi ha provato scientificamente che la sua testimonianza risponde a quel che è accaduto davvero (  http://www.chilhavisto.rai.it/dl/clv/Misteri/ContentSet-f9ce0f72-1548-4abc-90ee-bedaaefcb9a3.html ). E' così che ancora oggi (oggi ancora più che ieri) la sua testimonianza e la sua vicenda vengono ricordate nelle scuole e in incontri pubblici. In uno degli ultimi di questo genere, al liceo Salvemini di Bari, il 20 novembre 2013, la dirigente, Tina Gesmundo, ringraziò Nicola Magrone perché - disse - "già molti anni fa con la sua attività di pm ha cambiato il modo di vedere la violenza sulle donne". Perché ci sia finalmente una giustizia per la quale anche la 'povera cosa' che accusa il suo aguzzino non sia mai più considerata 'bugiarda e calunniatrice'.

 

  dall'intervento di Nicola Magrone alla manifestazione 'FIORE RECISO, contro la violenza sulle donne' - liceo Salvemini Bari, 20 novembre 2013 con Annamaria Minunno, Gildo Claps, Michele e Francesco Costanzo, Maria Pia Vigilante, Teresa Zaccaria, Ludovico Abbaticchio e la dirigente della scuola, Tina Gesmundo

Nella foto in alto, di A.Covella/Sudcritica: il parroco don Vito, Nicola Magrone, Mina Martinelli, e il sindaco di Fasano, Lello di Bari, scoprono la targa della piazza intitolata a Palmina: "Largo Palmina Martinelli (1967-1981) giovane vittima di crudele violenza" (23 aprile 2012).

Sulla intitolazione della piazza a Palmina v.anche L'atto di accusa di una bambina che si volle rimuovere come il gesto di una strega, di Francesca Di Ciaula


Ultimo aggiornamento Lunedì 02 Dicembre 2013 14:42
 
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