=IN RICORDO DEI BAMBINI DI SAN GIULIANO DI PUGLIA= Stampa
Scritto da Redazione   
Mercoledì 29 Ottobre 2014 00:43

DECENNALEUCCISI
NELLA SCUOLA

IL LUOGO
DOVE AVREBBERO
DOVUTO ESSERE

PIU' AL SICURO

 

Il problema fu che si tentò di far passare quel terremoto come devastante. Più grande il terremoto, più grande la ricostruzione. Lei ricorderà che mi permisi, allora, di segnalare che sul processo incombeva un “partito della ricostruzione”, scatenando così le ire e le suscettibilità di quanti dalla ricostruzione dilatata e senza regole si attendevano un futuro luminoso; per loro. Il terremoto non fu quello che si voleva rappresentare; colpì un cratere ben definito in un grappolo di paesi attorno a San Giuliano. Anche le parole, però, si dilatarono e il “cratere” divenne area quasi coincidente con tutto il Molise ed oltre. C’è voluta una vera e propria battaglia giudiziaria per approdare alla verità storica degli accadimenti: la scuola non crollo “a causa del terremoto” ma “in occasione del terremoto”; crollò per cause sue strutturali al primo insulto delle scosse. Oggi è questa anche la verità giudiziaria (Nicola Magrone, intervista 2012).

Ricordiamo qui la tragica vicenda di San Giuliano di Puglia così come è stata ricostruita in un'inchiesta del 2007 di Caterina Stagno e Silvia Tortora, Gli Angeli di San Giuliano, per La Storia siamo noi (Rai Edu).

Vogliamo però anche dedicare uno specialissimo saluto a Pompeo, un piccolino estratto vivo dalle macerie e rimasto per lungo tempo tra la vita e la morte. Oggi è un giovanottone di 20 anni, pieno di coraggio e di voglia di vivere. Nella ricostruzione di Caterina Stagno e Silvia Tortora compare un'intervista a Pompeo, ancora ragazzino. Vogliamo rendere onore a lui e alla sua famiglia, facendolo rivedere com'è oggi, con tutta la sua bellezza e la sua forza, nella intervista fattagli dal giornalista Pino Ciociola nell'agosto scorso.

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Alle 11.32.59 del 31 ottobre 2002 a San Giuliano di Puglia, piccolo centro molisano, un’ala dell'edificio scolastico "Francesco Iovine"san giuliano - che comprendeva scuola materna, elementare e media - crollò sulla parte sottostante: sotto le macerie rimasero intrappolati 56 bambini, 4 insegnanti e 2 bidelle. La scossa - durata 60 secondi e con una magnitudo di 5,4 gradi della scala Richter - fu avvertita nitidamente nel basso Molise e in aree limitrofe, complessivamente in una quarantina di comuni.

La scuola subì l’unico crollo avvenuto durante quel terremoto: vi morirono 26 bambini e la maestra Carmela Ciniglio; un altro bambino morì un mese dopo nell’ospedale “Bambin Gesù” di Roma, dov’era stato ricoverato. Sempre a San Giuliano, durante il terremoto, morirono anche altre due persone in circostanze diverse.

Vogliamo ricordarli uno per uno, quei bambini morti: Luca Jacurto, 6 anni. Morena Morelli, 6 anni. Valentina Picanza, 6 anni. Raffaele Picanza, 6 anni, Paolo Romano Jacurto, 6 anni. Antonella Borrelli, 6 anni. Maria Colantuono, 6 anni. Michela Buonaugurio, 6 anni. Valentina Ianiri, 6 anni. Martina Vassalli, 7 anni. Giovanna Ritucci, 7 anni. Maria Di Renzo, 7 anni. Luigi Petacciato, 7 anni. Maria Celeste Picanza, 8 anni. Sergio Di Cera, 8 anni. Antonio Astore, 8 anni. Antonio Di Renzo, 8 anni. Luigi Occhionero, 8 anni. Gianni Nardelli, 9 anni. I gemellini Gianmaria e Luca Riggio, 9 anni. Melissa De Lisio, 9 anni, Lorenzo Francari, 10 anni. Giovanna Nardelli, 10 anni. Costanza Ferrecchia, 10 anni. Domenico La Fratta, 10 anni. Umberto Visconti, 9 anni.

Una classe intera, quella del 1996, quella dei piccolini di prima elementare venne spazzata via dal crollo.

Le indagini giudiziarie sulle morti nella scuola, portate a compimento dal procuratore della Repubblica presso il tribunale di Larino, Nicola Magrone, e sfociate in un processo, hanno stabilito che il crollo era stato determinato da responsabilità umane: costruttori, progettisti, tecnico comunale e sindaco dell'epoca sono stati definitivamente condannati dalla Corte di Cassazione nel 2012.

Magrone, nella sua requisitoria nell'aula del processo di primo grado, sottolineò che la vicenda della scuola di San Giuliano rappresenta «il massimo esempio dell'Italia peggiore, quella delle violazioni, del sistematico calpestamento delle leggi e delle normative». «Se è vero - disse - che il sisma del 31 ottobre 2002 fu l’evento scatenante della tragedia, è anche vero che se le norme fossero state rispettate quando si decise di sopraelevare l'istituto scolastico, quella scossa da sola non sarebbe bastata a far crollare l'edificio. Nel resto del paese ci furono crolli e danni anche gravi a case e palazzine, ma nessun edificio implose come la scuola, fino a polverizzarsi».

007Mancanza dei calcoli necessari, mancanza dei collaudi, mancato rispetto delle norme e mancato adeguamento alla riclassificazione sismica del 1998: queste, le vere cause della morte dei bambini e della loro maestra anche secondo la Corte di Cassazione che il 28 gennaio 2010 ha definitivamente stabilito che i cinque imputati sono colpevoli. Ha confermato la condanna a 2 anni e 11 mesi per l'ex sindaco di San Giuliano di Puglia Antonio Borrelli. Per altri quattro imputati - Giuseppe La Serra (progettista della sopraelevazione crollata) e Mario Marinaro (tecnico del Comune) e i costruttori Giovanni Martino e Carmine Abiuso - la condanna ultima arriva il 23 maggio 2012: cinque anni di reclusione ciascuno. «Volevamo giustizia e verità - ha detto Antonio Morelli, portavoce dei genitori delle piccole vittime, commentando la sentenza della Cassazione - e l'abbiamo avuta».

 

La ricostruzione della vicenda fatta da Caterina Stagno e Silvia Tortora si può vedere tramite questo link

Gli Angeli di San Giuliano - La terra trema

Il documento Rai contiene anche un'intervista a Pompeo, a qualche anno dalla tragedia. Si può vedere a questo link

Il piccolo Pompeo, una testimonianza

Ecco Pompeo Barbieri oggi, in una bella intervista a Pino Ciociola.

Ultimo aggiornamento Mercoledì 29 Ottobre 2014 16:30
 
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