=chi difende i lavoratori Om?= Stampa
Scritto da Redazione   
Giovedì 08 Gennaio 2015 13:56

Magrone con operai OM

Riproponiamo la vicenda come ricostruita da Italia Giusta secondo la Costituzione l'8 gennaio 2015 per consentire la comprensione possibile del protocollo di intesa sottoscritto il 13 marzo da Prefetto, Sindaco di Bari, Presidente della Regione, Assessore regionale al lavoro, Commissario al Comune di Modugno (il Sindaco di Modugno è già stato fatto fuori il 22 agosto 2014) per la cessione gratuita del complesso industriale OM al Conune di Modugno senza che si sappia a chi il Comune dovrebbe cederlo gratuitamente in uso.

 

A CHE PUNTO ERAVAMO IL 2 LUGLIO 2014 SULLA QUESTIONE OM, UN ATTIMO PRIMA DELLO SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE

AD OPERA DI TREDICI CONSIGLIERI INTERESSATI AD ALTRO.

Si ricorderà che, a seguito di un incontro con OM, sindacati e regione puglia tenutosi nell’estate 2013 presso l’Assessorato regionale al lavoro, il Sindaco Magrone prospettò la disponibilità del Comune di Modugno a rilevare gratuitamente l’impianto OM per cederlo altrettanto gratuitamente ad altra azienda disponibile a sua volta a rilevarlo, fermi restando al loro posto i lavoratori Om.

La proposta di Magrone fu formalizzata e condivisa con un’intesa formale del 20 dicembre 2013.

Il Comune di Modugno non venne ulteriormente coinvolto nelle trattative e nemmeno informato dalle pubbliche istituzioni del loro sviluppo.

Il 2 luglio 2014, tuttavia, l’Assessore regionale al lavoro chiese al Sindaco di Modugno un incontro con il legale rappresentante della Metec per chiarire al Sindaco la situazione e per rassicurare la Metec sulla soluzione proposta da Magrone nell’estate precedente.

L’incontro avvenne nello studio di Magrone al Municipio di Modugno. In quella occasione, l’Assessore Caroli riassunse così la questione:

“Ho assunto io personalmente l’impegno a favorire, provocare, determinare l’incontro tra l’amministrazione comunale di Modugno, che aveva già espresso l’intenzione di partecipare da protagonista alla fase di reindustrializzazione, e non da spettatore, prendendo in considerazione l’ipotesi dell’acquisizione dell’immobile OM per favorire la reindustrializzazione cedendo a condizioni analoghe al nuovo investitore. E per questo [ho sollecitato] questo incontro. Tant’è che già al ritorno da Roma ti [Magrone] chiamai per condividere l’indispensabilità [di un incontro come questo di oggi]. Tra l’altro Metec ha posto delle condizioni al ministero perché a settembre, allorquando si riapriranno i bandi per il sostegno agli investimenti, per il possibile cofinanziamento pubblico degli investimenti per le reindustrializzazioni, tra le condizioni che il gruppo ha posto perché a settembre possa presentare il piano industriale [ci sono]: a) l’intesa preliminare con i sindacati sull’aspetto contrattuale e questo pezzo si è chiuso ieri, b) che ci sia l’esigibilità del percorso di cessione gratuita e acquisizione gratuito dell’immobile perché alla fine Metec giunga a ritenere l’investimento opportuno. Insomma, dobbiamo fare in modo che quell’investimento risulti essere conveniente sotto tutti i punti di vista. Conveniente perché trova una zona industriale ben infrastrutturata, trova una platea di lavoratori professionalmente già molto qualificata e trova le istituzioni locali pronte a concorrere per l’abbattimento dei costi di investimento.

[…]

Sull’immobile, abbiamo fatto un verbale e [ho detto a Metec]: adesso dobbiamo andare dal Sindaco per giungere a settembre [2014] con le idee chiare; perché il progetto possa essere presentato, noi vorremmo offrire le certezze sulla non onerosità [fiscale] del passaggio di proprietà dell’immobile da OM al Comune. La legge 510/96 introduce una novità che qualora la cessione avvenga nell’ambito di una crisi industriale, la cessione stessa non si porta appresso il gravame fiscale, tanto meno il gravame incide nell’ipotesi di una cessione a favore di un ente pubblico. Così come, se l’ente pubblico rioffre all’ipotesi di reindustrializzazione quell’immobile nei modi possibili, per esempio l’uso gratuito, per quanto temporaneo, dello stesso, tutta l’operazione in entrata e in uscita non soffre (sotto il profilo fiscale). La disponibilità che voi [Comune di Modugno] avevate dato e che ufficializzammo con l’intesa del 20 dicembre [2013] ci ha consentito di avere anche diverse manifestazioni di interesse, un’intesa che sbloccò un conflitto permanente tra lavoratori e azienda OM e che oggi ci porta anche a una positiva sottoscrizione di intesa che ieri i lavoratori e i sindacati hanno fatto con l’ azienda. Una condizione è stata posta alla azienda subentrante ed è la condizione che le assunzioni per la realizzazione del piano industriale partano prioritariamente dal soddisfacimento occupazionale delle maestranze rivenienti dall’azienda in crisi che ha ceduto lo stabilimento, per cui è parte integrante [dell’accordo] che la gestione di ritorno avvenga a condizione che tutta questa gente venga assunta.

[Tutto questo] per mettere nelle condizioni Metec di sapere se può contare sulla disponibilità delle istituzioni locali”.

Fine.

Il 22 agosto 2014 il Prefetto, dimessisi precipitosamente tredici consiglieri, sciolse il Consiglio comunale. Nessuno ha più almeno informato il Sindaco di Modugno degli sviluppi della vicenda Om; nessun consigliere comunale (tanto meno quelli in fuga) ha chiesto notizie al Sindaco.

PS

Il Comune di Modugno, prima ancora che si affacciasse alle trattative la Metec, aveva intrapreso intensi contatti con altra azienda disponibile a valutare l’operazione nei termini proposti dal Sindaco Magrone. Di questo furono informati l’Assessore regionale al lavoro e la presidenza dell’ASI. Nessun riscontro, da nessuno. Oggi, 8 gennaio 2015, si legge sui giornali di un ennesimo incontro a Roma, posto che la Metec ha preferito investire altrove. Hanno ragione i lavoratori della Om: li hanno lasciati soli; l’importante era liberarsi dell’Amministrazione Magrone.

Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione

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Ultimo aggiornamento Mercoledì 18 Marzo 2015 12:56
 
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