=ESAMI DI MATURITA’. LA PROFEZIA DI WARHOL= di Fabio Traversa Stampa
Scritto da Redazione   
Mercoledì 22 Giugno 2011 17:25

images5

"Nel futuro ognuno sarà famoso al mondo per quindici minuti". Il candidato, prendendo spunto da questa 'previsione' di Andy Warhol, analizzi il valore assegnato alla "fama" (effimera o meno) nella società odierna e rifletta sul concetto di "fama" proposto dall'industria televisiva (Reality e Talent show) o diffuso dai social media (Twitter, Facebook, Youtube, Weblog, ecc).

 

È il 22 giugno 2011. Da pochi minuti sono uscite in Rete le indiscrezioni sulle tracce della maturità. Per la tipologia D si fa riferimento a una storica frase di Andy Warhol. Digitando su Wikipedia il suo nome è già online l’aggiornamento “La sua frase ‘Nel futuro ognuno sarà famoso per 15 minuti’ è stata utilizzata come spunto per la traccia di attualità della prima prova scritta dell'esame di maturità 2011”. Qualcosa di inimmaginabile fino a una decina di anni fa. Quando Internet non aveva ancora raggiunto un pubblico vasto di utenti né era ancora possibile partecipare attivamente alla costruzione della Rete. Per non parlare della tv: c’erano ancora i “varietà di una volta” in cui il pubblico in studio si limitava ad applaudire ciò che gradiva e l’unico “Verbo” consentito era quello del conduttore.

Fino a che non è esploso in tutto il mondo – Italia compresa a partire dal 2000 – un nuovo genere televisivo, il reality show. La forza dirompente del primo Grande Fratello, nato come esperimento sociologico e sul quale hanno discettato massmediologi, sociologi, analisti, studenti universitari e “semplici” spettatori, ha modificato radicalmente la televisione, i costumi, la società del nostro Paese. Ha, infatti, trovato “cittadinanza” l’idea che persone comuni, anche (se non soprattutto) senza determinate doti e/o con una preparazione culturale modesta, potessero avere i riflettori puntati addosso per diverse settimane semplicemente per aver fatto sesso davanti alle telecamere, tradito una fidanzata, fatto una dichiarazione di pentimento per qualche gesto sciocco o sciagurato del passato. È nata così una nuova “industria”: dalle discoteche pronte a ricoprire d’oro i “famosi” di turno” ai settimanali disposti a regalare la copertina all’ultimo eliminato di un reality o alla nuova coppia formatasi sul piccolo schermo. Per non parlare dell’indotto con cui si alimentano programmi-parassiti che “vivono” sulle ospitate dei reduci dal GF, da L’isola dei famosi, da La fattoria o da La talpa (per citare i reality più fortunati in termini di ascolti) e incrementano a basso costo i loro dati Auditel.

Per fortuna, però, c’è spazio anche per il merito. Amici (con il suo epigono Saranno famosi) è stato il primo talent show in Italia a dare il giusto spazio a chi avesse qualità nel canto, nel ballo, nella recitazione. Poi sono venuti a ruota (e in arrivo da format esteri) Operazione trionfo, Superstar, Popstar, Academy, X Factor, Ballando con le stelle fino a Io canto e Ti lascio una canzone, che hanno puntato sulle “voci bianche” per raccogliere l’intera famiglia davanti alla tv.

 

Non si può, poi, non considerare la straordinaria potenzialità offerta dal web: basta caricare un video su YouTube (lo ha fatto la mamma del giovane Justin Bieber rendendolo una star… vedremo per quanto), creare un blog originale o utilizzare al meglio i social network per diventare un personaggio e costruirsi un futuro redditizio più o meno duraturo.

Anche se – è bene sottolinearlo – per il 90% di questi soggetti la notorietà dura lo spazio di pochi mesi. Alcuni arrivano a incidere un disco, a ottenere un contratto in una compagnia di ballo, a recitare in un film, a vedere i propri pettorali e addominali “sparati” in qualche spot pubblicitario. Solo i più fortunati e/o meritevoli riescono a durare nel tempo e a “collezionare” un alto numero di fans che li sostengono nell’acquisto di cd o di biglietti per tour o spettacoli. Per molti, invece, il ritorno all’anonimato è un’ipotesi concreta quanto inevitabile. E il fatto che questa traccia di maturità arrivi a due giorni dall’arresto (per bancarotta fraudolenta) di Lele Mora, l’emblema dell’ex “re” di una certa tv (tra tronisti disposti a baciargli i piedi e starlette pronte a tutto – bunga bunga compreso – per “arrivare in alto”), sembra una “tragica coincidenza”. E un monito a valutare attentamente l’azzeccata profezia di Warhol.

 

Ultimo aggiornamento Mercoledì 22 Giugno 2011 17:43
 
Condividi