=L’ENNESIMO INSULTO ALLA COSTITUZIONE. Una dichiarazione di Nicola Magrone Stampa
Scritto da Redazione   
Giovedì 08 Novembre 2012 19:46

Da il Fatto quotidiano di oggi:

 

L’inno di Mameli verrà insegnato a scuola. E’ legge. Lo ha deciso il Senato approvando in via definitiva il ddl che istituisce anche la “Giornata dell’Unità della Costituzione, dell’inno e della bandiera” il 17 marzo.

Non sarà un giorno festivo, ma una solennità celebrata senza effetti civili e opportunamente ricordata nelle scuole e con iniziative pubbliche allo scopo di promuovere i valori di cittadinanza e di riaffermare l’identità nazionale. Il provvedimento dispone anche che a partire dall’anno scolastico 2012-2013 nelle scuole di ogni ordine e grado saranno organizzati incontri didattici su ‘Cittadinanza e Costituzione’ per riflettere sulla storia e il significato del Risorgimento e sulle vicende che hanno portato all’unità nazionale, alla scelta dell’Inno di Mameli, del Tricolore, e all’approvazione della Costituzione.

Il ddl è stato approvato  con 208 sì, 14 no e due astenuti. Hanno votato a favore tutti i gruppi, a eccezione della Lega nord e della senatrice del Pdl Diana De Feo. Molti senatori leghisti per protesta hanno abbandonato l’aula prima del voto parlando di un provvedimento ‘inutile, retorico, antistorico, ideologico e coercitivo’.

Questa, la dichiarazione di Nicola Magrone, Presidente onorario della Fondazione onlus Popoli & Costituzioni:

 

Il quotidiano dal quale ho appreso la notizia la notizia la dà senza alcun commento. A me pare, invece, che un commento sia necessario nel mare di retorici appelli ai valori costituzionali. Tutti i partiti hanno votato a favore dell’approvazione del ddl, esclusa la Lega;  della quale, ovviamente, non c’è motivo di stupirsi. Quello che, invece, per quanto mi riguarda, è ormai insopportabile è l’ipocrisia degli “altri”, ai quali si deve lo smantellamento progressivo dell’impianto costituzionale. Essi distruggono e commemorano; hanno deciso e portato a termine l’obiettivo di gelliana memoria del superamento della Costituzione del ’48 e, insieme, celebrano nelle scuole (non nelle fabbriche e nei posti di lavoro da dove immagino verrebbero buttati fuori) il simulacro di Costituzione che ci rimane. Di questo, che io giudico un vero dramma nazionale, politica e antipolitica non si occupano  e non parlano.

L’idea, poi, di mettere insieme le parole che esprimerebbero l’identità nazionale, Costituzione, inno e bandiera, e di recitarle nelle scuole in striminzite e burocratiche adunanze, disvela l’intento del legislatore di fare del concetto stesso di Costituzione un obiettivo da raggiungere manco fossimo a prima dello Statuto Albertino e della caduta del fascismo; quella che fecero nel ’47-48, per loro, non esiste già da anni. L’hanno fatta fuori loro, i commemoranti” di oggi.

Ultimo aggiornamento Sabato 10 Novembre 2012 10:30
 
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