GUERRA DI LIBIA. "VINCERE. E VINCEREMO!" Stampa
Scritto da Redazione   
Martedì 29 Marzo 2011 16:09

 

vincere

[foto da Wikipedia]

Il settimanale TEMPI (30 marzo 2011), di dichiarata area di centrodestra, scrive un editoriale dal titolo problematico e vigoroso insieme: I DUBBI SULL’INTERVENTO IN LIBIA RESTANO MA SIAMO IN GUERRA E BISOGNA VINCERE.

E dice, tra l’altro, questo concetto luminosamente disarmante: “Sia costituzionale o no, siamo in guerra”.

Il concetto va segnalato perché  costruisce, ricostruisce a mo’ di slogan, la summa del pensiero più illiberale e tendenzialmente totalitario che ci è toccato di leggere nel contesto delle riflessioni intorno alla guerra di Libia.

“Importato” dentro alle cose italiane (ma sul piano internazionale la faccenda diventa ancora peggiore), se ne capisce la conseguenza: la Costituzione sta e stia dov’è; se qualcuno la viola, è necessario prenderne atto e far finta di niente, ed anzi bisogna dare una mano al fuorilegge a portarsi a casa il profitto della sua azione (“vincere”). Neppure lo Statuto Albertino fu stracciato così, e sappiamo che cosa ne derivò.

Quel che conta, dunque, sarebbe l’azione più che la parola, figuriamoci il sistema delle regole.

Una regressione francamente delirante che ci porta d’un colpo a prima del 1948. Possibile che nessun democratico se ne accorga ancora? [Sudcriticanotizie] 

 

 

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 Besnik Sopoti per la pace

Ultimo aggiornamento Giovedì 29 Dicembre 2011 21:09
 
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