=LA CORTE COSTITUZIONALE HA DECISO. IL REFERENDUM E' INAMMISSIBILE, LA LEGGE ELETTORALE NON SI CAMBIA COSI' = Stampa
Scritto da Redazione   
Giovedì 12 Gennaio 2012 13:09

°Tutti la vogliono cambiare, anche quelli che la proposero e quelli che la votarono. Ma non sanno nemmeno proporre come.  Vuoi vedere che va bene a tutti che resti così?

°Italia Giusta secondo la Costituzione: esito scontato; ma perché l'hanno proposto? e perché i partiti non applicano per sé la Costituzione nella scelta dei candidati?

 

La Corte costituzionale ha dichiarato inammissibili le due richieste di referendum abrogativo riguardanti la legge 21 2005 numero 270 (modifiche alle norme per l'elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica). La sentenza, fa sapere la Consulta, sara' depositata entro i termini previsti dalla legge.

Punto e a capo: dov'eravamo? Sull'Aventino del partito unico e al partito unico di maggioranza che sostiene il governo Monti. La scena politica resta nelle mani del Presidente del Consiglio che rischia, una volta sistemati lavoratori, pensionati e ceto medio, di abituarsi all'idea di durare più a lungo del Parlamento.

I promotori kamikaze del referendum ragionevolmente bocciato, a noi sembrano doppiogiochisti; e il Parlamento sempre più inutile, come è nei voti dei poteri economici e finanziari. E' il caso di porre, qui ed ora, un allarme per il futuro prossimo della democrazia italiana.

Sudcritica

 

Italia Giusta secondo la Costituzione: sono tutti lontani anni luce dalla Costituzione

 

Secondo quanto riferiscono le agenzie di stampa, Antonio Di Pietro avrebbe così commentato la decisione della Corte Costituzionale di dichiarare inammissibile il referendum per l’abrogazione della cosiddetta legge porcellum (quella con la quale siamo ancora chiamati a votare per il Parlamento):

la decisione della Corte Costituzionale non ha nulla di giuridico, di costituzionale, ma e' politica, per fare un piacere al Capo dello Stato, alle forze politiche e alla maggioranza trasversale e inciucista del Parlamento'. La sentenza è una volgarita' che rischia di trasformarci a breve in un regime, se non viene fermato dal popolo al piu' presto con le elezioni''.

''L'Italia si sta avviando lentamente verso una rischiosa deriva antidemocratica: manca solo l'olio di ricino''.

Non c'e' differenza con i vecchi regimi dei paesi dell'Est che ; e' nato un governo che doveva servire all'emergenza ma ora sono tutti d'accordo che duri fino al 2013, e senza che gli elettori si possano esprimere su quali devono essere i loro rappresentanti''.  ''E' stato stravolto il principio democratico dell'alternanza tra due poli, uno di centro destra e uno di centro sinistra. E oggi la Corte e' arrivata addirittura al punto di impedire al popolo italiano di esprimersi sulla legge elettorale che vuole''.

 

Italia Giusta secondo la Costituzione, che, per quanto piccolo movimento, è nata esattamente per la difesa della Costituzione italiana del 1948, è lontana anni luce dalle parole di Di Pietro. Per un motivo molto semplice e cioè perché il referendum, così come proposto, era destinato ad essere dichiarato inammissibile. I.G. lo disse subito (anche se, naturalmente, se ne sa poco perché l’informazione va appresso ai potenti e ignora i piccoli laboratori di cultura e di politica come I.G.). Ce ne facciamo una ragione. E tuttavia ci permettiamo di replicare a Di Pietro e non solo a lui che l’iniziativa referendaria era segnata nel suo destino perché la Corte Costituzionale si era già formalmente espressa sul tema, nel senso che non si può proporre per via referendaria l’abrogazione di una legge che, se abrogata, lascerebbe senza legge il Paese su di un tema di straordinario come quello del sistema elettorale.

La domanda, dunque, è questa: perché è stata proposta? I.G. denunciò e denuncia l’uso demagogico che è stato fatto dello strumento referendario: da un lato si lasciano vivere Parlamento e partiti attribuendo a questi ultimi e per loro ai loro segretari la scelta non dei candidati ma direttamente dei deputati; dall’altro si alza un innocuo polverone per strappare il consenso  e mettere a frutto il disagio e la frustrazione dell’opinione pubblica e degli elettori.

C’è un modo per prendere le distanze dal feudale sistema elettorale in vigore, in attesa che il Parlamento si decida a cambiare la legge: praticare, legge o non legge, il metodo democratico imposto dalla Costituzione all’interno dei partiti e, dunque, far scegliere ai cittadini i candidati. Perché i segretari dei partiti, ricchi di finanziamenti pubblici e di poteri assoluti, non lo praticano, chi glielo impedisce? Chi ha costretto Di Pietro a candidare Scilipoti che lui stesso giudica, oggi, impresentabile? Gli eletti del Pd sono stati candidati dagli iscritti al Pd? chi ha impedito a quel partito di fare così, la legge?

Il doppio gioco dei partiti è ormai insopportabile. I.G. ritiene giunto il momento di una radicale rivoluzione che, oggi, non può che consistere in una vera e propria battaglia in nome della Costituzione, ammesso che i partiti, Di Pietro compreso, ricordino che l’Italia ha una Costituzione.

Italia Giusta secondo la Costituzione

 


 


Ultimo aggiornamento Venerdì 13 Gennaio 2012 02:47
 
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