=LE PRIMARIE DI CUI MENATE VANTO SONO LA VOSTRA COLPA PEGGIORE= Stampa
Scritto da Redazione   
Giovedì 15 Novembre 2012 21:18

alfano_bersaniCerchiamo di parlarci chiaro su questa recita isterica della democrazia che si rappresenta estrema: nella quale, si dice, decide tutto il popolo, da solo, senza intermediari. La Costituzione: cosa?

Mario Segni, in un’intervista ad un giornale, ha detto, che quando si dette inizio all’avventura maggioritaria in Italia, lui e i suoi amici cosiddetti referendari sbagliarono in una cosa fondamentale: non capirono che il sistema maggioritario non ha senso in una democrazia parlamentare, e che lo ha invece ed enorme in una democrazia presidenziale. E che, dunque, bisognava mettere insieme le due cose: sistema elettorale maggioritario (tendenzialmente bipartitismo) e presidenzialismo.

Bene. Andiamo ai fondamentali per ragioni di brevità del ragionamento. E cioè, a proposito della designazione e della nomina del Presidente del Consiglio, se è ancora concesso farlo, all’articolo 92 della Costituzione: “Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di  questo, i ministri”.

Che cosa sta accadendo oggi, e non da oggi? che i partiti, a cominciare dal Pd, indicono le primarie tra i loro iscritti o tra gli elettori in genere, per stabilire chi sarebbe il Presidente del Consiglio del nuovo governo ove essi risultassero vincitori nelle elezioni politiche. Chi sarebbe? Il candidato uscito vincitore, appunto, dalle primarie. Egli, da costituire un “fatto loro” (ha vinto una gara privata) diventa un fatto anche nostro (sarà automaticamente Presidente del Consiglio).

E’ la stessa cosa che dice la Costituzione? No, certamente no.

Problema: chi l’ha cambiata, dunque, la Costituzione? Dove se n’è discusso e si è deciso questo radicale cambiamento?

Tutto iniziò nel 2001, quando il Ministero dell’interno ci fece distribuire le schede elettorali con l’indicazione del candidato Presidente del Consiglio (in quella tornata: Berlusconi per il centrodestra, Rutelli per il centrosinistra). E fu un inganno. Lo stesso che ormai si consuma ad ogni tornata elettorale col gioco delle primarie (quest’anno, buoni ultimi, partecipano al gioco falso anche quelli del centrodestra).

C’è poco, dunque, da menar vanto del rito delle primarie: esso ci allontana dalla nostra democrazia costituzionale, spinge l’ordinamento e prima ancora la società verso approdi autoritari. Il “caso Monti”  sotto i nostri occhi da un anno e in odore di replica, è solo l’approdo provvisorio di un’involuzione democratica che viene spesa invece propagandisticamente come vittoria della democrazia. [nm]

Sudcritica

Ultimo aggiornamento Venerdì 16 Novembre 2012 03:29
 
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