=SCANDALI. IPOCRISIA SENZA LIMITI= |
Scritto da Redazione |
Martedì 10 Aprile 2012 19:14 |
Sono insopportabili quando apprendono con sgomento ciò che loro fanno e tutti noi sappiamo da anni che fanno. E ci tocca affidarci a loro per i rimedi urgenti
Il cosiddetto “scandalo Lega” è insopportabile quanto lo “scandalo Margherita” quanto lo stesso “scandalo finanziamento pubblico dei partiti”. Nulla è però paragonabile al rivoltante moralismo di quelli che tutto sapevano e tutto tacevano e tutto prendevano. Giornali e televisioni sono pieni zeppi di biografie del figlio di Bossi e dell’amica di Bossi che vice-presiede il Senato, mica il club dei cercatori di funghi. E riportano, senza timore del ridicolo e del ributtante, solenni dichiarazioni dei leaders dei partiti, tutti, nessuno escluso, insomma di quelli che hanno preso milioni di euro e dicono di averne speso solo un terzo e che il resto se lo sono tenuto; e che promettono interventi urgenti per sradicare il malcostume e il malaffare intorno al danaro pubblico. Fanno sempre così. Apprendono, dopo, quello che essi stessi fanno; stigmatizzano, dopo, quello che sanno dall’inizio. Prima dicono che i soldi pubblici servono alla democrazia se no la politica la fanno solo i ricchi; poi li scopriamo arricchiti grazie alla politica. Un clima francamente nauseante. E’ accaduto mille volte. La legge elettorale, che tutti i partiti hanno amplissimamente praticata pur di tenere sotto controllo il Parlamento e il resto, oggi è invisa a tutti. Chi fu preso per pazzo quando rifiutò l’inganno elettorale resta pazzo e in solitutine. E’ successo per la cosiddetta elezione diretta del presidente del Consiglio: all’inizio fu una riforma per scheda elettorale (ricordate la scheda? Berlusconi presidente, Rutelli presidente, Berlusconi presidente, Prodi presidente, Veltroni presidente; una cantilena di abusi e di ingiurie alla Carta Costituzionale), poi una sol voce: la legge va cambiata, poi il silenzio: si vota. Ci siamo abituati. Il fatto è che siamo anche abituati a ritenere che il danaro pubblico è oro, nostro, di ciascuno di noi; e che chi lo tocca per sè è un ladro. A quando lo scandalo sul finanziamento dei giornali? Auspicheremmo presto; e tuttavia abbiamo il terrore delle prediche postume, in ordine alfabetico (come distinguerli se no?) Alfano, Bersani Casini, e i loro danti causa Berlusconi, Caltagirone-Monti, D’Alema. Per favore, se è necessario, la predica fatela ora che siamo presi da altro e sufficientemente lontani dalle elezioni. Italia Giusta secondo la Costituzione |
Ultimo aggiornamento Giovedì 12 Aprile 2012 13:29 |