=PALMINA MARTINELLI, LA MEMORIA NON BRUCIA= Stampa
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Scritto da Redazione   
Sabato 05 Dicembre 2015 11:55

fasano 2015 palmina-saccoFasano,
2 dicembre.
Per dare giustizia a Palmina

iniziative in sua memoria fanno sbiadire sempre di più quella sentenza emessa da giudici che non vollero credere a Palmina. Perché continuare a ricordare, farlo per ribadire che noi crediamo a Palmina, ristabilisce la verità davvero in nome del popolo italiano


Trentaquattro anni fa (il 2 dicembre 1981), nel Policlinico di Bari, morì Palmina Martinelli, dopo venti giorni di agonia per essere stata data alle fiamme. Aveva solo 14 anni e morì come una povera cosa per non aver voluto assecondare il suo destino che era quello di essere portata alla prostituzione, magari in un giro di bimbe-prostitute per facoltosi professionisti di provincia. Nonostante abbia fatto i nomi dei suoi aggressori, Palmina non ha avuto giustizia nelle aule giudiziarie.

Promosso da Idilia Annese e Tiziana Amati in collaborazione con l'associazione culturale "La vie en musique" di Monopoli, il patrocinio del Comune di Fasano e il volontario contributo di alcuni cittadini fasanesi, si è tenuto il 2 dicembre a Fasano un evento-concerto. "Spesso le aule di giustizia - ha detto tra l'altro Magrone - non sono all'altezza della vita delle persone. Ma iniziative come queste fanno sbiadire sempre di più quella sentenza emessa da giudici che non vollero credere a Palmina. Perché continuare a ricordare, farlo per ribadire che noi crediamo a Palmina, ristabilisce la verità davvero 'in nome del popolo italiano'".

       

 

 Alla manifestazione a Fasano sono intervenuti, oltre a Nicola Magrone (oggi sindaco di Modugno), l’ex sindaco di Fasano Lello Di Bari (uno dei primi medici a soccorrere la ragazzina) e Giacomina Martinelli (sorella di Palmina, che da anni lotta affinchè sia fatta giustizia). Tiziana Amati e Marco Mancini hanno condotto la serata, conclusa con le esibizioni della mezzosoprano Idilia Annese, del tenore Gianni Leccese e dell’Ensemble del conservatorio Nino Rota di Monopoli (diretto dal maestro Nicola Sette).

Nell'ottobre 2012, Giacomina Martinelli, con l'avv.Stefano Chiriatti, ha presentato una denuncia contro ignoti per la riapertura delle indagini sull'omicidio di Palmina. L'intento è di ottenere dai giudici non tanto una affermazione di responsabilità dei suoi aggressori - dal momento che coloro che vengono accusati da Palmina sono stati assolti e non possono più venire giudicati per lo stesso reato - quanto una 'attestazione' giudiziaria che Palmina non si suicidò ma fu uccisa. E la procura di Brindisi ha risposto a questa richiesta. «E' ragionevole ritenere che fu un omicidio»: hanno sostenuto i pm brindisini (il procuratore, Marco Dinapoli, e il sostituto Daniela Chimienti), dopo aver valutato la questione, ma hanno, tuttavia, chiesto e ottenuto dal gip l'archiviazione del caso ritenendo che gli indizi che emergono siano riferibili a persone già giudicate e quindi non più processabili.

Contro la decisione del gip di archiviare la vicenda, Giacomina Martinelli, con l'avv.Chiriatti, ha fatto opposizione.

Ultimo aggiornamento Sabato 05 Dicembre 2015 12:10
 
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