=DALLA STRAGE DI CHARLIE EBDO ALLA ''SOUMISSION''= |
Scritto da Redazione |
Venerdì 09 Gennaio 2015 14:57 |
La prepotenza aggressiva dei mezzi e l’eclisse dei fini Corano compreso ” L’islam appare aggressivo e vincente. ”
di Mino Magrone
L’islamizzazione della Francia e dell’occidente verrebbe formalizzata nel 2022 in occasione dell’elezione del nuovo presidente della Repubblica francese. È per via democratica che il moderato ed abile Mohammed Ben Abbes conquisterebbe la presidenza della Repubblica. Secondo il romanziere francese, i musulmani avanzano in Francia e in occidente perché il terreno che si apre di fronte alla loro avanzante religione non presenta più resistenze. L’Europa vive la fine della società basata sull’illuminismo. La patria dei diritti umani è in crisi profonda. Tutta l’Europa è spossata, stanca. I suoi cittadini, in particolar modo le donne, sono sovraccaricati di responsabilità che le loro spalle non reggono più. La “liberatoria” sottomissione all’islamismo - pronostica Houellebecq - e l’accettazione malinconica della fine della laicità della società e dello Stato è paragonabile ad un rifugio rassegnato, neppure tanto avvertito come tale. Il “nuovo” presidente musulmano non incontra ostacoli insormontabili e fa presto a riallineare la politica sociale, morale ed economica in senso confessionale (islamico). La disoccupazione diminuisce perché le donne non possono più lavorare, la poligamia è introdotta oltre che come giusto valore morale anche dal punto di vista legislativo. Gli uomini possono “godere” di più mogli: due o tre molto giovani per il piacere del sesso, le quarantenni per la buona cucina e via dicendo.
Il dibattito in Italia e nella sfera politica e della cultura occidentale si chiede: sono quelle della “sottomissione” previsioni fondate o la situazione della nostra cultura e della nostra civiltà consente di scorgere una via d’uscita dalla “soumission”? Secondo Gian Arturo Ferrari, invece, la nostra civiltà è segnata dal suo peccato originale di aver tradito i propri ideali (declamazione dei diritti umani e suoi tradimenti). Si può rimediare? Occorrerebbe il dono del rinnovamento della politica come autentica sintesi della realtà. Chissà, forse quel dono lo abbiamo perduto! I lumi non si sono mai accesi: questo è il nostro peccato originale che l’islam ci rinfaccia e che noi non riusciamo a capire. La nostra colpa, il nostro peccato è la falsità: avere predicato i lumi, un’idea onnicomprensiva di umanità e avere praticato la schiavitù, l’umiliazione, il dominio ed il servaggio. Di questo ci accusano e questo ci rinfacciano. A questa breve rassegna di argomenti sulla “soumission” e sul romanzo di Houellebecq manca a mio parere l’argomento più decisivo che abbraccia in un sol destino la civiltà del pianeta (islam compreso). Sarebbe interessante sviluppare in questa sede il complesso ragionamento. Per ora bastano alcune considerazioni preliminari e introduttive. Rinvio per il più ampio ed esauriente discorso sull’argomento agli scritti di Emanuele Severino. Sebbene con qualche ritardo rispetto all’occidente sviluppato, anche il mondo islamico utilizza i mezzi (la tecnica) per raggiungere i suoi fini. Esattamente come fanno le forze tradizionali dell’occidente. Queste forze si servono della tecnica per il raggiungimento dei loro scopi. Si fanno la concorrenza e lottano per la difesa del mezzo che garantisce lo scopo. Ma il mezzo non può essere limitato da uno scopo: il fine di quelle forze ne condiziona il completo e radicale sviluppo. Sicché il processo di inversione conduce il mezzo a diventare fine di quelle forze che lentamente abbandonano i loro fini per assecondare la sopravvivenza e lo sviluppo indefinito della tecnica (i mezzi).
. |
Ultimo aggiornamento Sabato 10 Gennaio 2015 21:41 |