=IL PARADOSSO DELLA POLITICA ECONOMICA DEL GOVERNO= Stampa
Scritto da Redazione   
Lunedì 12 Settembre 2011 19:36

di Guglielmo Forges Davanzati

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"l’impostazione di politica economica fatta propria dal Governo andrebbe ribaltata: maggiore spesa pubblica e minore tassazione nel Mezzogiorno costituirebbero la principale strategia per l’aumento della domanda e, dunque, dell’occupazione, innescando un circolo potenzialmente virtuoso stando al quale le amministrazioni locali si troverebbero nella condizione di poter usare in modo più efficiente le risorse disponibili. Giacché, contrariamente all’opinione dominante, corruzione, sprechi e inefficienze si generano proprio quando le risorse sono scarse"

La proposizione “in tempo di crisi occorre fare sacrifici” - ribadita quotidianamente dalla gran parte dei leader politici italiani ed europei . non solo non è affatto scontata, ma non dice nulla in merito a chi e perché dovrebbe sacrificarsi in regime di crisi. Questa proposizione non è affatto scontata perché i “sacrifici” ai quali si fa riferimento . sostanzialmente la riduzione di salari e stipendi, la compressione dei diritti dei lavoratori dipendenti, la crescente precarizzazione, lo smantellamento delle reti di protezione sociale . sono il risultato di una precisa scelta di politica economica, che si muove, ormai da troppi anni, lungo la linea della riduzione della spesa pubblica e dell’aumento della pressione fiscale. E’ una scelta politica e, in quanto tale, niente affatto neutrale, che viene motivata sulla base dell’argomento che il debito pubblico italiano è eccessivamente elevato. Cosa esattamente significhi eccessivamente elevato non è dato sapere, a meno di non far riferimento ai parametri del Trattato di Maastricht, laddove si impone , anche qui per una scelta politica . ai Paesi membri dell’Unione europea la convergenza del rapporto debito pubblico/PIL al 60%.

Da dieci anni, come certificato dall’ultimo rapporto SVIMEZ, l’economia meridionale cresce meno di quella del Centro-Nord. Il tasso di disoccupazione è in aumento, così come il tasso di disoccupazione giovanile, è in crescita il tasso di mortalità delle imprese e circa un milione di individui . prevalentemente giovani con alta scolarizzazione . hanno lasciato il Sud nell’ultimo decennio, prefigurando . se la tendenza persiste - un Mezzogiorno popolato prevalentemente da individui di età superiore ai 60 anni nel 2030. La disponibilità di beni pubblici essenziali (sanità, istruzione, trasporti) è in larghissima misura insufficiente, sia sul piano quantitativo, sia sul piano qualitativo.

La riduzione dei trasferimenti agli Enti locali è pienamente coerente con questa linea, e non può non peggiorare le condizioni di vita soprattutto dei cittadini meridionali e soprattutto rendere ancora più inefficiente il funzionamento delle amministrazioni periferiche.

La motivazione governativa . con riferimento al Sud - richiama le programmazioni “disinvolte” degli Enti locali meridionali, sottolineando la necessità di monitorare la spesa e sanzionare gli sprechi.

Questa impostazione necessita di almeno due chiarimenti.

1) Il fatto che gli amministratori meridionali siano meno capaci dei loro colleghi del resto d’Italia è qui posto come un assunto, che, a parte qualche imbarazzante dichiarazione di esponenti leghisti, sembrerebbe implicitamente rinviare a un dato antropologico: i meridionali, proprio perché meridionali, non sanno gestire la cosa pubblica. Niente altro che una riproposizione della nota tesi del “familismo amorale” che caratterizzerebbe gli abiti mentali delle popolazioni meridionali.

2) Non si capisce cosa si intende esattamente per spreco di risorse. La categoria dello spreco è, in moltissimi casi, una categoria relativa, nel senso che ciò che è spreco per alcuni gruppi sociali può non esserlo per altri. A titolo puramente esemplificativo, si consideri il caso del Ponte sullo stretto di Messina. E’ noto che gran parte della popolazione siciliana lo considera spreco, preferendo . a parità di finanziamenti . il potenziamento delle infrastrutture interne all’Isola. E tuttavia, la costruzione del Ponte non sarà certamente uno spreco di risorse per le imprese che saranno chiamate a realizzarlo (ove mai dovesse essere realizzato).

Se si prescinde dall’uso illecito delle risorse pubbliche, e dai rapporti di connivenza con la criminalità organizzata, che evidentemente configurano rilievi penali e che costituiscono un capitolo a parte rispetto alle proposte del Governo, occorre considerare il fatto ovvio che il funzionamento della pubblica amministrazione non è indipendente dal contesto sociale ed economico nel quale essa opera. In particolare, in contesti di alta disoccupazione e di bassi salari, la Pubblica Amministrazione tende a svolgere un ruolo ‘improprio’ di datore di lavoro di ultima istanza, e ciò in prima battuta del tutto indipendentemente dalle capacità di chi amministra.  Dunque, se esistono sprechi, essi si generano perché le condizioni economiche e sociali dell’area sono degradate, non perché chi amministra è incompetente. In una situazione di questo tipo, si genera un circolo vizioso: al crescere della disoccupazione peggiora il processo di selezione degli amministratori locali, e ciò comporta il fatto che l’uso delle risorse pubbliche diventa progressivamente meno produttivo. In tal senso, la riduzione dei trasferimenti agli Enti locali rischia di produrre esattamente gli effetti che il Governo auspica non si producano.

Se si accoglie questa tesi, l’impostazione di politica economica fatta propria dal Governo andrebbe ribaltata: maggiore spesa pubblica e minore tassazione nel Mezzogiorno costituirebbero la principale strategia per l’aumento della domanda e, dunque, dell’occupazione, innescando un circolo potenzialmente virtuoso stando al quale le amministrazioni locali si troverebbero nella condizione di poter usare in modo più efficiente le risorse disponibili. Giacché, contrariamente all’opinione dominante, corruzione, sprechi e inefficienze si generano proprio quando le risorse sono scarse.

 

Ultimo aggiornamento Domenica 15 Gennaio 2012 22:08
 
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