Il “lodo Buttiglione” e le domande senza risposta.

(ANSA) - ROMA, 8 SET - ''Berlusconi passi la mano, lasci la guida del governo e i suoi processi penali saranno bloccati. Tutti''. Cosi' il presidente dell'Udc, Rocco Buttiglione, in un'intervista a 'L'Avvenire' nella quale sollecita anche il premier ''a dare una mano per salvare il paese dalla speculazione che andra' avanti fino a quando non fara' una scelta. Noi lo garantiremo da vendette, da espropri e dal carcere. Non potremo bloccare azioni e processi civili ma i procedimenti penali''.

DOMANDE:

1. A nome di chi parlò Buttiglione?  

2. Su quali garanzie contò Buttiglione per poter avanzare “proposte” tanto ardite?  

3.Sulla base di quali informazioni Buttiglione legò la speculazione finanziaria alla sopravvivenza del governo Berlusconi (“la speculazione andrà avanti fino a quando Berlusconi non farà una scelta”)?   

4. “Noi lo garantiremo”, noi chi?  

5. Chi avrebbe meditato “vendette”, a quali “espropri” si riferì Buttiglione e a quale titolo?  

6. A quale titolo Buttiglione si spinse a garantire che Berlusconi non avrebbe corso, in caso di dimissioni, addirittura il rischio del carcere?  

7. Fu legittimato, Buttiglione, a garantire il “blocco dei procedimenti penali” nei confronti di Berlusconi? Come si “bloccano” i procedimenti penali?  

8. La “serena” uscita di scena di Berlusconi (ufficialmente spiegata con la necessità di placare i mercati) ha qualcosa a che vedere con il “lodo Buttiglione”? Il governo Monti, sostenuto dall’intero Parlamento nel dissenso marginale di minori forze politiche, è l’approdo della strategia proposta da Buttiglione o da chi per lui?  

9. Si potrà mai sapere se l’iniziativa di Buttiglione fu una strampalata sua invenzione (della quale dovrebbe aver dato conto a qualcuno) o il gesto “esplorativo” commissionatogli da altri, e da chi?  

10. Tutto questo è compatibile con lo Stato di diritto?

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