=IL GOVERNO DI TODI= Stampa
Scritto da Redazione   
Giovedì 17 Novembre 2011 16:07

«Serve un governo più forte, e per far valere le nostre ragioni

non c’è solo la forma partito, lo faremo attraverso la nostra presenza nelle istituzioni»

Non è la Dc ma “l’unità valoriale” dei cattolici si “transustanzia” nel corpo dello Stato

di pecora nera

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GOVERNOCara Sudcritica, non so se si può dire ma questo governo nuovo mette un po’ di paura. Meglio, e’ accompagnato da elementi che mettono un po’ di paura e infonde contemporaneamente uno straordinario senso di sicurezza, quella sicurezza che ti dà un idraulico quando un guasto ti allaga la casa, sicurezza tout court, ‘a prescindere’ dal fatto che l’idraulico ti sappia riparare il guasto. Insomma la sicurezza che ti deriva dal considerare che i nuovi ministri saranno pure espressione dei ‘poteri forti’ (banchieri, economisti, docenti universitari), frequentatori di salotti esclusivi non dei salotti sconci della politica, ma in fin dei conti qualcosa hanno studiato, forse sapranno tirarci fuori dai pasticci delle speculazioni finanziarie.

Un senso sottile di paura

Provo a spiegare quel che voglio dire a proposito del senso sottile di paura. Vorrei essere sintetica per tediare poco.

Dunque.

1) Il primo elemento che fa impressione è come si è giunti alla formazione del nuovo Governo: pressioni perché Berlusconi faccia un passo indietro, Berlusconi che non indietreggia. E allora, ecco qua: un’acceleratina di spread (ormai tanto entrato nelle nostre vite che solo i parlamentari – senza distinzione di parte - non sanno che cos’è, come hanno agevolmente dimostrato in tv Le Jene) e Berlusca cade come un fico maturo. Dopodiché, via…, tutto come in un copione programmato: nomina di Monti a senatore a vita, conferimento incarico, formazione governo, giuramento, tutto nel giro di 4 giorni. Monti, estraneo alla vita politica, un “esterno”, scelto come? Scelto da Napolitano sulla base di quali requisiti, di quali parametri? La Costituzione dà al presidente della Repubblica tanta discrezionalità. E tutto il gran lavoro di Napolitano delle ultime settimane è conforme al ruolo che la Costituzione gli assegna? In questa vicenda, l’individuazione dell’incaricando del compito di tentare un nuovo governo è risultata addirittura precedente le stesse dimissioni del governo in carica; se si guarda bene.

2) Il secondo elemento è un’altra domanda: perché al ministero della Difesa un militare, un ammiraglio? e non un militare e basta, bensì il presidente del Comitato militare dell’Alleanza atlantica…

3) Solo un mese fa i ‘buoni cattolicisi riuniscono a Todi a parlare – a porte chiuse - della “buona politica per il bene comune” (17 ottobre 2011) e concludono la loro discussione chiedendo un “altro governo”, un governo “più forte”. La discussione era stata aperta dal card. Angelo Bagnasco, presidente della Cei, il quale – riferi’ Avvenire – sottolineò che l'impegno politico per i cattolici è un atto di coerenza con la propria fede, al punto che «quanto più le difficoltà culturali e sociali sono gravi, tanto più essi si sentono chiamati in causa per portare il loro contributo specifico, senza complessi di sorta e senza diluizioni ingiustificabili».” Di tale impegno inoltre – scrisse ancora Avvenire riferendo il discorso di Bagnasco – “ «tutti dovrebbero semplicemente rallegrarsi», senza «temere per la laicità dello Stato». Perché la presenza dei credenti in Cristo nella sfera pubblica non mira a «imporre dei valori confessionali in un contesto pluralistico e complesso», quanto piuttosto a ricordare i valori primari sui quali si fonda ogni convivenza umana. Vita, famiglia, libertà educativa e religiosa. Principi non negoziabili dai quali discende «ogni altro valore necessario al bene della persona e della società»”.

Un “nuovo soggetto politico”?

Il seminario fu letto come l’avvio del percorso per la nascita di un nuovo “soggetto politico inteso come un nuovo partito ma Raffaele Bonanni, segretario della Cisl, chiamato a sintetizzare ai giornalisti le conclusioni dell’incontro, spiegò: «Serve un governo più forte, e per far valere le nostre ragioni non c’è solo la forma partito, lo faremo attraverso la nostra presenza nelle istituzioni».

Ecco una sintesi della conferenza stampa conclusiva dei lavori.

Per le associazioni in questo esecutivo dovrebbero entrare "tutti i principali partiti". Il nuovo esecutivo dovrebbe inoltre "fare i conti con un accordo fra le principali forze politiche su alcune questioni essenziali per la sicurezza del Paese".

Al termine del seminario i presidenti delle sette organizzazioni che hanno promosso l'incontro, hanno tenuto una conferenza stampa, durante la quale Raffaele Bonanni, segretario della Cisl, ha detto che "ci vuole un governo più forte, perché questo governo non va bene. Occorre - ha aggiunto - un accordo tra le principali forze su alcuni punti essenziali per il paese". "Che questo governo non ce la fa - ha aggiunto Giorgio Guerrini, della Confartigianato - è sotto gli occhi di tutti. Se lo volete chiamare tecnico, di larghe intese o di responsabilità è una questione solo di parole. Il dato essenziale è che oggi non c'è più neppure interlocuzione con il governo, mentre occorrono scelte diverse"”.

Al seminario – promosso dal Forum delle associazioni cattoliche per il lavoro (Cisl, Acli, Compagnia delle Opere, Mcl, Confcooperative, Coldiretti, Confartigianato e Movimento Italia lavoro) – parteciparono esponenti dell’associazionismo cattolico e dei movimenti ecclesiali e, come relatori: il portavoce del Forum, Natale Forlani, il rettore della università cattolica, Lorenzo Ornaghi, il fondatore della comunità di sant’Egidio, lo storico Andrea Riccardi, il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, il presidente delle Acli Andrea Olivero e poi il banchiere Corrado Passera, l'economista e presidente dell'Agenzia del terzo settore, Stefano Zamagni, il sociologo Giuseppe De Rita, i presidenti delle grandi associazioni cattoliche Sergio Marino (Coldiretti), Giorgio Guerrini (Confartigianato), Bernhard Scholz (Compagnia delle Opere).

Dal seminario di Todi al nuovo governo

Un mese dopo il seminario di Todi c’è il nuovo governo. Tre dei relatori al seminario fanno parte del nuovo governo: Ornaghi, Riccardi e Passera (sino ad ora capo supremo del gruppo bancario San Paolo-Banca Intesa, editore principe del Corriere della Sera). Ornaghi e altri due neoministri, Renato Balduzzi e Piero Giarda, insegnano alla Università cattolica del sacro Cuore: Ornaghi ne e’ anche il rettore, mentre Balduzzi e’ anche direttore di “Coscienza”, bimestrale del Meic (Movimento ecclesiale di impegno culturale). Riccardi e’ anche il presidente del movimento ecclesiale costituito dalla Comunità di Sant’Egidio. Un quinto dei rappresentanti del nuovo governo appartiene, dunque, alle viscere del cattolicesimo italiano con molte aderenze e credito negli ambienti della sinistra-bene.

Per l'Unione degli atei e agnostici razionalisti, quello nato oggi è il primo governo Bagnasco. Ma non è Bagnasco primo ministro a far paura ma un concetto come questo del presidente della Cei:

Ai cattolici impegnati in politica - ha detto Bagnascosi chiede l'unita', una unita' sui temi e sui valori morali di fondo, che sono irrinunciabili, una unita' che non e' costituire una parte precisa ma una unita' valoriale” (anche la sola parola “valoriale” mi disturba molto” [Concilio di Trento,11 ottobre 1551: « con la consacrazione del pane e del vino si opera la conversione di tutta la sostanza del pane nella sostanza del Corpo di Cristo, nostro Signore, e di tutta la sostanza del vino nella sostanza del Suo Sangue. Questa conversione, quindi, in modo conveniente e appropriato è chiamata dalla santa Chiesa cattolica transustanziazione»]

Esagera, sottovaluta e semplica, dunque, Casini quando commenta l’‘avvento” del Governo Monti: ''Da domani nulla sara' come prima: abbiamo un governo di larga convergenza e l'effetto immediato e' che si e' verificata la fine della diaspora Dc”.

Un anno fa (settembre 2010) la casa editrice Cantagalli di Milano pubblica, con la prefazione di mons. Bagnasco, “Il cattolico in politica. Manuale per la ripresa”, di mons. Giampaolo Crepaldi, Presidente della Commissione “Caritas in veritate” del Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa (CCEE). «Con Benedetto XVI – scrive mons. Crepaldiil cristianesimo comprende che il mondo ha bisogno di Cristo come di qualcosa di indispensabile e che gli autentici diritti umani rischiano, senza di esso, di essere schiacciati sotto il peso della dittatura del relativismo”. “Molti spiriti liberi, anche non cristiani, si interrogano profondamente, sentono il bisogno – scrive ancora Crepaldi - di recuperare ragione e buon senso e considerano che per far questo c’è bisogno dell’aiuto della fede cristiana, di un Dio che è amore e verità”.

Dio, Patria, Famiglia, Banche, Alleanza atlantica: benché chiamato alla dura missione di ‘salvare l’Italia’, non è normale che faccia un po’ di paura un governo con questi puntelli?

pecora_nera La pecora nera


Ultimo aggiornamento Venerdì 18 Novembre 2011 13:04
 
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