=Il richio dell'Europa tedesca= Stampa
Scritto da Redazione   
Lunedì 21 Novembre 2011 12:45

245px-Logo_European_Central_Bank.svgE' il momento per la Bce di schiodarsi

dal suo comodo ruolo di spettatrice

 

di Mino Magrone

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Non è per niente esclusa la possibilità che dalla crisi del debito pubblico si esca con la formale germanizzazione dell’Europa.

Tutti, da Barack Obama a Nicolas Sarkozy, dai consiglieri economici del presidente americano agli economisti francesi, dai governi dei Paesi europei bagnati dal Mediterraneo ai giornali, compresi il Financial Times e l’Economist, si sono domandanti se di fronte al possibile e non remoto disfacimento dell’euro non fosse giusto ed opportuno che la Bce intervenisse, senza limiti, in soccorso dei debiti sovrani dei Paesi in crisi e, quindi, contro il dissolvimento dell’euro.

Per ora, però, sia dal primo presidente della Banca centrale europea, Wim Duisenberg, sia dall’ultimo, Mario Draghi, è venuta una ferma opposizione agli acquisti senza limiti dei titoli pubblici dei Paesi in crisi. Non sarà, dicono, la banca di Francoforte a comprare i debiti fuori controllo dei Paesi europei.

Perdurando però l’inconcludenza delle discussioni Ue sulla creazione del “Fondo salva Stati” è possibile che la Bce, vistasi al cospetto del concreto e imminente dissolvimento dell’euro, decida, suo malgrado, di acquistare, senza limiti, Btp italiani, Bonos spagnoli, Oat francesi  e via dicendo. Come? Stampando moneta.

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ne parlavamo già nel 1989
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la_talpa_tedscaEsiste un precedente ed è quello del periodo d’oro dell’euro, del decennio che va dalla data di nascita della moneta unica europea (primo gennaio 1999) fino alla crisi del ‘subprime’ del 2007-2008. Da quella crisi anche per l’euro la situazione è progressivamente peggiorata. Nel decennio d’oro il precedente è costituito dalla Fed (la banca centrale americana) la quale, grazie alla politica del suo presidente, Alan Greenspan, immetteva nel sistema mondiale enorme liquidità e garantiva così bassi tassi di interesse a inflazione ridotta anche per il concorso della Cina che invadeva i mercati con beni a bassissimo costo. Tutto ciò è finito intorno agli anni 2007-2008 con la crisi del “debito privato”. Oggi la situazione è cambiata, per cui, se la Bce non interverrà senza limiti nell’acquisto del debito pubblico dei Paesi europei in grave difficoltà e se le gravi lungaggini e discussioni intorno al “fondo salva Stati” dovessero ulteriormente perdurare, sarà la Germania ad assumere il comando in Europa. La germanizzazione dell’euro comporterebbe che Germania e Francia provvederebbero alla emissione di un “bond” comune. La Germania sarebbe garante del debito francese. Gli altri Paesi europei sarebbero sospesi dall’euro. Questa, se dovesse fallire la creazione del “governo economico comune europeo”, se dovesse mancare il “Fondo salva Stati” e la riforma e il cambiamento dei Trattati europei, sarebbe la sorte della nostra Europa.

Perciò, tutto sommato, potrebbe essere auspicabile che la Bce acquisti i titoli del debito pubblico senza limiti e anche al rischio di stampare moneta. Ma Draghi deve decidere in fretta. Il tempo gioca a favore di chi non ha più fiducia nell’Europa unita nella parità, per tutti, dei diritti e dei doveri. Il “Diavolo salvatore” non si mostra più sotto mentite spoglie. Ha perso la pazienza.

 

Ultimo aggiornamento Lunedì 19 Dicembre 2011 18:05
 
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