=23 gennaio 2012. L'INTERROGATORIO DI MONTI A BRUXELLES= Stampa
Scritto da Redazione   
Giovedì 05 Gennaio 2012 20:18

 MERKEL

 

 

Il mesto viaggio della speranza

 

  

di Mino Magrone

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Su questa stessa Rivista alcuni giorni fa è stato commentato il vertice dei Capi di Stato e di Governo che si è tenuto a Bruxelles il 9 dicembre 2011.

 In quel commento manifestammo il nostro pensiero critico rispetto alle deludenti decisioni della riunione di Bruxelles. Tra le altre cose a Bruxelles si decise che dev’essere stabilito nei nuovi accordi europei l’obbligo di ridurre ogni anno il debito pubblico che supera la soglia ammessa (com’è noto, è ammesso il 60% del Pil) di un ventesimo dell’eccedenza. La decisione del 9 dicembre 2011 non fa cenno ad alcuna “flessibilità” nella riduzione del debito. Anche in caso di “recessione” e di Pil calante, la riduzione di un ventesimo della parte eccedente il debito ammesso non potrà essere evitata. Ciò comporterebbe per l’Italia una riduzione ogni anno, del 3% del Pil; Vale a dire una correzione annuale del debito non inferiore ai 45 miliardi di euro. Per oltre dieci anni l’Italia sarebbe forzata a entrare nel tunnel mortale del risanamento-suicidio. L’applicazione rigida dell’accordo del vertice a Bruxelles condannerebbe il nostro Paese, a oltre un decennio di manovre annuali ultrarecessive e assolutamente insostenibili.

 

Per il 23 gennaio 2012 è fissato il prossimo vertice che dovrà ratificare i nuovi accordi e, quel che più conta, si esamineranno gli emendamenti che i Governi nazionali hanno già presentato (entro il 29 dicembre 2011) presso l’ufficio del Presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy.  La lettera del Governo italiano a Rompuy chiede che l’accordo raggiunto a Bruxelles il 9 dicembre non sia interpretato rigidamente ma, che siano tenuti in considerazione la “congiuntura” e il fatto che l’unione non è soltanto monetaria ma anche unione economica per cui è auspicabile l’introduzione di qualche elemento di “flessibilità” nell’applicazione degli accordi e delle sanzioni per la mancata osservanza degli impegni in essi previsti.

Basterà la “sobria” e blanda richiesta del Governo italiano per frenare la furia rigorista della Merkel?

È quello che vedremo!

Se non basterà, con tutto il rispetto, le nostre speranze sono riposte nelle consultazioni elettorali di Germania e Francia di quest’anno 2012.

Ultimo aggiornamento Venerdì 06 Gennaio 2012 12:38
 
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