=GIOCO D'AZZARDO E IPOCRISIA DI STATO= Stampa
Scritto da Redazione   
Sabato 03 Marzo 2012 21:23

azzardo

di Leonardo Rinella

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Un ministro della Repubblica italiana ha solennemente affermato in questi giorni che deve cessare ogni pubblicità dei giuochi d’azzardo (come lotterie, nazionali, Totocalcio, lotto ed enalotto, ecc) così come si fa per le sigarette.

Bravo, signor ministro. E’ l’apoteosi dell’ipocrisia di questo Stato che pensa solo ad incassare, il più delle volte sulle spalle delle classi meno abbienti, alla faccia dell’equità che è la parola più pronunciata dall’attuale premier.

Cominciamo dalle sigarette. E’ vero: non è più possibile pubblicizzare marche che producano tabacco e suoi derivati (sigari e sigarette). Non solo: sulle confezioni in vendita campeggiano le scritte che avvertono che “il fumo uccide” e comunque “fa male alla salute”. E così lo Stato crede di aver sufficientemente tutelato quel bene costituzionalmente protetto (dall’articolo 32) che è la salute, “fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”. Già: ma pur consapevole che i fumo uccide e fa male alla salute, non solo lo Stato non vieta la vendita di questo prodotto così micidiale, ma pretende di avere il monopolio della venditastessa. E sulle sigarette, con l’equità che lo contraddistingue, questo Governo già pensa di aumentare i balzelli, che graveranno su coloro che, fumando, danneggeranno la propria salute.  Ma che importa?  Io ti ho avvertito; se poi vuoi ucciderti, almeno paga di più fin quando resti in vita…

E andiamo a lotterie e giochi vari come lotto, enalotto, gratta e vinci, variamente pubblicizzati su televisioni, radio, giornali e cartelloni pubblicitari. Il ministro dell’equità vuole che le pubblicità spariscano, non certamente i giuochi. Eppure vi sono delle precise norme del codice penale che vietano il giuoco d’azzardo che, come si sa, è tale quando l’alea supera la bravura e vi è comunque, un fine di lucro.  Orbene che bravura c’è nel pronosticare le vittorie di questa o quella squadra e, soprattutto, nel prevedere che escano certi numeri, al lotto, all’enalotto ed alle lotterie? Né ci vuole una particolare capacità nel grattare le cartoline che promettono vincite favolose e che quasi sempre scoprono la scritta “ci dispiace,questa volta non hai vinto”.

Eppure lo Stato non solo non vieta ma favorisce questi giuochi che ogni anno portano soldi nelle casse erariali. Ma qualche ministro di questo Governo “equo” si è mai recato in una ricevitoria del Totocalcio per vedere chi sono gli abituali frequentatori? Certamente no, perché con le ricchezze che si trova, come di recente equamente denunciato, è difficile che pretenda che la buona sorte gli sia favorevole anche nel gioco. Ebbene, una volta almeno, lo faccia: si rechi in un esercizio dove si gioca e vedrà file interminabili di vecchi pensionati, massaie, disoccupati, cassaintegrati, che rinunciano anche al pane per tentare la sorte e cambiare  il proprio  tenore di vita. Come più volte hanno ammonito le Fondazioni antiusura, sovente si ricorre all’usura pur di poter giocare e vincere. Orbene è questa gente che porta notevoli importi nelle Casse dello Stato alla faccia dell’equità e del principio costituzionale della capacità contributiva. Invece di vietare le pubblicità si vietino questi giochi, Le entrate? Si comincino a tassare i grossi patrimoni. Ma già; questo Governo ”equo” ha preferito reintrodurre l’Ici anche sulla prima casa, che molti ancora non hanno finito di pagare. E’ molto più facile e semplice.

Ultimo aggiornamento Sabato 03 Marzo 2012 21:41
 
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