LE PRIMARIE SECONDARIE Stampa
Scritto da Redazione   
Lunedì 07 Febbraio 2011 20:43

CONTRORDINE NEL PD. LE PRIMARIE SONO SECONDARIE

Le capriole verbali di un partito assediato


D’Alema dice ora (benvenuto!) che “le primarie del Pd  in cui può votare chiunque le rende particolarmente rischiose; in nessun paese si fanno così”.

Insomma, D’Alema archivia le primarie che piacciono a Vendola e non solo a lui (quelle nelle quali possono votare tutti, democratici, monarchici, conservatori, liberali, comunisti, democristiani, chi vuole va lì, su quei tavolini e vota come gli pare) e dichiara la sua preferenza, se proprio si devono fare e non devono decidere i soliti quattro padroni del partito, per le primarie di partito, quelle “riservate” agli iscritti.

A giudicare dalle pagine intere con le quali i giornali hanno riferito questo folgorante pensiero, D’Alema ha detto una cosa banale con parole di inedita profondità. Lo sanno tutti che le primarie “senza confini” le vuole e le ha sorprendentemente ottenute e vinte finora Vendola il quale, per giunta, rivendica ad ogni pie’ sospinto la sua capacità di attrarre anche (soprattutto?) voti di destra attraversando e occupando il Pd  e andando ben oltre.

Le primarie inventate e finora praticate dal Pd – senza dover ricorrere all’esempio estremo di quelle di Napoli – sono ormai  comunemente ritenute una farsa, terreno fertile per il consenso di cui si alimenta Vendola.

Dunque, si tratta di capire perché D’Alema si sbilancia (cosa per lui inedita) in una presa di posizione ovviamente giusta e lo fa ora. Lo fa, si capisce altrettanto ovviamente, per insistere nella sua marcia di avvicinamento all’Udc ed oltre.

Il fatto è che Vendola pure si va diffondendo in apprezzamenti per l’Udc ed oltre, molto oltre (alla Regione Puglia si tratta di apprezzamenti manifestati concretamente). Ne deriva che finirà che decideranno i soliti quattro padroni dei partiti e che alle primarie verrà riservato un ruolo secondario, magari sostituite da una sorta di referendum confermativo per ratificare la decisione dei padroni e per raccontarla come l’espressione più autentica della volontà della “base”.

Ultimo aggiornamento Venerdì 11 Febbraio 2011 16:46
 
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