=BESNIK SOPOTI CITTADINO ONORARIO DI MODUGNO= Stampa
Scritto da Redazione   
Mercoledì 18 Settembre 2013 21:09

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Magrone: non è ancora dichiarato italiano


a causa di residui di legislazione razziale


ma per la nostra comunità


egli è un concittadino e un connazionale

 

Da stasera Besnik Sopoti è cittadino onorario di Modugno, anche se non ancora cittadino italiano: il consiglio comunale, all'unanimità, gli ha infatti conferito la cittadinanza onoraria che era stata proposta dal Movimento Italia Giusta secondo la Costituzione.
"La questione di Besnik Sopoti - ha detto il sindaco, Nicola Magrone - pone problemi di residui di legislazione razziale, che la Costituzione e la Corte costituzionale hanno spazzato via, ma ancora producono effetti in alcune interpretazioni. Solo per questo, infatti, la situazione ancora oggi non si scioglie dal punto di vista giuridico". "Ma per noi, per i cittadini di Modugno - ha concluso Magrone - Sopoti è italiano, e da oggi anche un concittadino a tutti gli effetti".
La concessione della cittadinanza - secondo Magrone - dovrebbe essere avvenuta già da anni, perché sin dal 1975 la Corte costituzionale dichiarò incostituzionale l'automatismo percittadinanza_Besnik_0113 il quale - sulla base di una legge del 1912 (la 555), recepita dalla legislazione fascista - Anna Turi e suo figlio Besnik, nato a Bari nell'aprile 1935, avevano perso negli anni Trenta la cittadinanza italiana.
Dopo l'entrata in vigore della nuova legge sulla cittadinanza (n.91/1992), la donna tornò ad essere cittadina italiana ma al figlio Besnik la cittadinanza non venne restituita perché - dice Magrone - "il ministero dell'interno rilevò che Sopoti era nato prima dell'entrata in vigore della Costituzione italiana". Magrone sottolinea tra l'altro che ancora nel 2009, la Corte di Cassazione ha stabilito che "riacquista la cittadinanza italiana dal primo gennaio 1948 [data di entrata in vigore della Costituzione italiana] il figlio di madre ormai morta dalla quale deriva il rapporto di filiazione (nel nostro caso: Anna Turi/Besnik Sopoti)" e che "pretendere che sia riconosciuta la cittadinanza italiana al figlio di una donna italiana solo se il figlio sia nato dopo la Costituzione significa ignorare quel che la Cassazione ha chiamato 'l'effetto perdurante anche dopo l'entrata in vigore della Costituzione di leggi dichiarate 'discriminatorie' dalla Corte Costituzionale".

 

Ultimo aggiornamento Mercoledì 18 Settembre 2013 21:47
 
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