=GUERRA E PACE= Stampa
Scritto da Redazione   
Giovedì 19 Novembre 2015 14:38

 

mino-islam2“La realtà così com’è”, guerra compresa, e la tentazione autoritaria a sostegno del terrorismo. Ma com’è questa ‘realtà’?

 

Dice qualche editorialista, “è la cultura progressista che deve piuttosto ripensare se stessa, adeguarsi alla realtà del mondo così com’è”. E la realtà del mondo così com’è mi auguro, ma lo auguro di più ad alcuni editorialisti, che non sia ancora e sempre la guerra

 

  di  Mino Magrone
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 Hollande, il presidente socialista, chiede alla Francia emotivamente segnata e determinata dai terribili fatti terroristici del 13 novembre scorso, maggiori poteri e una ulteriore riforma mino islam3costituzionale.

A seguito della rivolta algerina e della guerra di Algeria contro il colonialismo francese, la Costituzione della Repubblica transalpina fu già riformata in senso più decisionista e restrittivo delle libertà del popolo francese e del potere dell’Assemblea nazionale. Il 1958 dette inizio alla Quinta Repubblica a capo della quale fu insediato l’eroe della resistenza al nazismo, De Gaulle. Nel corso di quelle vicende un altro socialista, Mitterrand, in quel frangente all’opposizione, si oppose ai superpoteri dati al generale De Gaulle. Ma successivamente, tramontato il mito della resistenza antinazista che i francesi riconoscono in De Gaulle, lo stesso Mitterrand, ormai a capo dell’Eliseo, conservò la Costituzione gollista e se ne fece fedele interprete.

Oggi, Hollande, un altro socialista alla presidenza della Repubblica, chiede ai francesi la riforma costituzionale in senso ultragollista.

La politica estera francese, da Sarkozy a Hollande, è stata decisiva nelle recenti vicende della così detta primavera araba. Le pretese di superpotenza militare ed economica e il ricordo del recente passato colonialista hanno spinto l’Eliseo a commettere errori tragici in Libia in particolare e nel Nord Africa in generale. Oggi la Libia è quasi interamente nelle mani sporche di sangue dell’Isis e la primavera araba subisce un pericoloso e triste processo involutivo.

raid-aerei-in-siria-600x300Evidentemente, a noi occidentali non è bastata la lezione irakena. Dall’invasione militare è nato il nero califfato di Raqqa e lo sviluppo pulviscolare del terrorismo.

Leggevo alcuni editoriali pubblicati sul “Corriere della Sera”. Antonio Polito, per esempio. Dice di di sé (almeno, è quanto si evince dal suo dire) di essere molto avanti rispetto a noi tutti, attardati sulle idee, ormai appassite, del Novecento. Lui ha abbandonato la ormai logora e polverosa cassetta degli attrezzi costruiti dal pensiero del secolo scorso e non più ipotizzabili. Dice, il sullodato editorialista, “è la cultura progressista che deve piuttosto ripensare se stessa, adeguarsi alla realtà del mondo così com’è”.

E la realtà del mondo così com’è mi auguro che non sia l’accettazione della disoccupazione straripante dei giovani, delle assurde povertà, delle Costituzioni vilmente deturpate in senso ultranazionalistico e ipergollista, della drastica limitazione delle libertà e dei diritti conquistati con le lotte guidate dalle idee dei secoli Ottocento e Novecento. Mi auguro, ma lo auguro di più a Polito e a quelli come lui, che non sia ancora e sempre la guerra.

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Ultimo aggiornamento Venerdì 20 Novembre 2015 23:12
 
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