FORMULA 1. QUANTE IDEE HA LA FERRARI, MA POI? Stampa
Scritto da Redazione   
Lunedì 18 Aprile 2011 10:30

 ferrari

Il fatale passaggio tra galleria del vento e pista

 

di Michele Silvestri

_________________ 

In teoria, ma in pratica? L’accostamento antitetico di queste due categorie delle attività tecnico-scientifiche umane - che invece, se correttamente applicate, dovrebbero completarsi - nei campi dello studio, dell’analisi e della progettazione sta all’origine del terzo risultato deludente per le Ferrari nel terzo Gran Premio della stagione di Formula 1.

Sesto Massa, settimo Alonso (entrambi, a ruoli invertiti, un gradino più giù rispetto alle qualifiche del sabato) sotto la bandiera a scacchi dopo i 56 giri sulla pista cinese di Shanghai. Eppure alle prove teoriche in galleria del vento la Ferrari150 Italia” vola; il riscontro pratico in pista del rendimento aerodinamico della “Rossa di Maranello” è invece insoddisfacente. In sostanza, i dati raccolti dalle simulazioni in fase di progettazione della nuova vettura per la stagione 2011 sono migliori di quelli registrati dalle prove sui primi tre circuiti: “Crediamo che la metà del nostro deficit derivi da lì” ha dichiarato il direttore tecnico Aldo Costa. Le attenzioni sono state rivolte a due particolari della parte anteriore della monoposto: l’ala e le prese d’aria dei freni. Per capire i motivi della discrepanza del comportamento reale rispetto al simulato, i tecnici, durante le prove del weekend in Cina, hanno cosparso di vernice verde tutta l’ala anteriore modificata e messa a disposizione della prima guida Alonso; le scie verdi, disegnate sui diversi profili dell’ala dai moti reali dell’aria in opposizione all’avanzamento in pista della Ferrari numero 5, hanno così permesso il confronto con quelle analoghe ma teoriche studiate in galleria del vento. Le modifiche apportate all’ala anteriore della monoposto guidata dal pilota spagnolo sono state: un profilo in carbonio utilizzato per il supporto mobile dei flap, e l’aggiunta di un ulteriore piccolo deviatore di flusso (d’aria).

I risultati nell’immediato non risultano in linea con le speranze: l’ordine di arrivo dopo i circa 305 chilometri percorsi in pista a Shanghai sentenzia ciò. Ma le delusioni dalla pratica non finiscono qui: “Alcuni avversari - dichiarava ottimista Costa alla vigilia -, per regolazioni e stile di guida dei piloti, usurano più velocemente le gomme. Noi in questo siamo messi bene”. Praticamente falso: la strategia messa in atto da entrambi i ferraristi della sosta in meno per il cambio pneumatici ha fatto perdere posizioni nell’ultimo segmento di gara, con il rischio dell’estromissione addirittura dalla zona punti negli ultimissimi giri della gara cinese. Anche Vettel della dominante Red Bull ha puntato sulle sole due fermate ai box ma, pur incassando nel finale il sorpasso della McLaren di Hamilton, ha subito meno delle due Ferrari il degrado di prestazione degli pneumatici Pirelli.

Le Red Bull dominano, le McLaren sono lì ad un passo, le Ferrari sono alla ricerca delle cause dell’imprevedibile ma reale gap di prestazioni: “Abbiamo discusso i programmi - sempre parole del direttore tecnico - cosa eventualmente anticipare”. Non resta dunque che guardare avanti, al prossimo Gran Premio della Turchia che si correrà l’8 maggio: “Siamo la Ferrari e vogliamo vincere e poiché ora questo ci è precluso, lavoriamo per poter arrivare a centrare questo obiettivo. Crediamo che una volta compreso cosa non ha funzionato nel passaggio tra galleria del vento e pista - ha concluso Aldo Costa - grazie alle novità che introdurremo a Istanbul potremmo tornare competitivi”.

In teoria, ma in pratica?

Ultimo aggiornamento Martedì 19 Aprile 2011 12:38
 
Condividi