=CALCIO. FALSI INVALIDI IN CAMPO= di Michele Silvestri Stampa
Scritto da Redazione   
Lunedì 20 Giugno 2011 21:32

 

 Breve cronaca di una storia "altolocata"

DEBOLI E FORTI, VITTIME E ARROGANTI: la ferma attribuzione dei protagonisti alla categoria più appropriata è la questione di questa storia [ove risultassero confermate nelle sedi appropriate le notizie di stampa]. Nella civile Bologna esiste, come in molte altre città italiane, la “Ztl”, la Zona a Traffico Limitato: non si può circolare su via Rizzoli, Ugo Bassi e via Indipendenza senza essere titolari di documentati permessi. I portatori di handicap, in particolare, possono circolare liberamente anche in questa zona centrale del capoluogo emiliano.

Al capitano del Bologna, Marco Di Vaio, tra ottobre e dicembre 2010, sono state notificate 45 multe da circa 80 euro per essere transitato nella Ztl a bordo del suo Porsche, senza averne diritto. Per non pagare le multe, Di Vaio ha chiesto aiuto a Marilena Molinari, dipendente tuttofare del Bologna calcio; la Molinari, disabile titolare di un regolare permesso per handicap, ha legato la targa del Porsche al proprio pass e quindi Di Vaio ha potuto presentare ricorso alla polizia municipale che, prontamente, gli ha annullato le contravvenzioni. La Procura di Bologna adesso sta indagando sull’attaccante dei rossoblu per falso ideologico e truffa continuata ai danni del Comune; stesse motivazioni che hanno messo nei guai Marilena Molinari. Di Vaio sostiene infatti che i 45 transiti multati erano dovuti alla necessità di accompagnare in centro la dipendente disabile del Bologna calcio; mentre la stessa Molinari - sentita come persona informata dei fatti -, spiegando il perché dell’aver legato le targhe anche di altri calciatori del Bologna al proprio pass, afferma che quei calciatori l’avevano accompagnata in centro città più di una volta per sbrigare delle commissioni, ma che fra questi non c’era mai stato Di Vaio.

 

IN QUESTI GIORNI LA VICENDA HA avuto degli sviluppi. Poiché con le targhe legate al pass per invalidi si può soltanto accedere al centro storico di Bologna, senza parcheggiare, altri otto calciatori del Bologna (Viviano, Portanova, Mutarelli, Mudingayi, Morleo, Esposito, Moras e Paonessa) più quattro loro compagne e/o mogli (Portanova, Viviano, Mudingayi e Di Vaio) si sono dotati del permesso di “residente temporaneo” per poterlo fare; secondo la tesi accusatoria della Procura di Bologna, le procedure per ottenere la “residenza temporanea” non erano corrette sotto il profilo documentale e da qui l’iscrizione sul registro degli indagati. L’aver utilizzato un permesso falso viene contestato anche a Di Vaio che, però, non è destinatario di un’informazione di garanzia avendola già ricevuta per le multe cancellate, assieme a Marilena Molinari, la tuttofare disabile del Bologna calcio, che legò il suo pass alle targhe di alcuni calciatori.

Deboli e forti, vittime e arroganti: la ferma attribuzione dei protagonisti alla categoria più appropriata è la questione di questa storia.

 

NOTA - Sudcritica, naturalmente, si augura e augura che tutti gli attori della penosa vicenda siano pienamente scagionati.

Ultimo aggiornamento Lunedì 20 Giugno 2011 23:52
 
Condividi