IL LATO UMANO DELLA GLORIA SPORTIVA Stampa
Scritto da Redazione   
Lunedì 27 Giugno 2011 23:05

di Michele Silvestri
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I campioni dello sport sono uomini e donne come tutti noi. Visti in televisione e letti sui giornali, tendiamo a trascurare il loro lato umano in termini di dinamiche sentimentali: è come se il medium sotto i nostri occhi in quel momento ponesse su di loro un velo patinato che li preserva dalla polvere del quotidiano e dal grigiore della normalità. Anche i campioni dello sport, però, si imbattono negli accadimenti che il cielo sopra di noi distribuisce a tutti - consentite l’agnosticismo - con cieca casualità. Si parla di tennis.

A Londra si sta giocando il torneo di Wimbledon, lo Slam più importante per tradizione. Nei giorni immediatamente precedenti l’inaugurazione, allo scozzese Andy Murray suona il campanello di casa. Sono le sette di mattina e al di là della porta ci sono i delegati della commissione antidoping per un controllo a sorpresa. “Appena ho sentito suonare il campanello mi sono svegliato - ha raccontato il numero 4 delle classifiche mondiali -. Mi sono preso dieci secondi, poi ho guardato l’orologio ed erano le sette della mattina. In un certo senso sapevo che erano loro, hanno suonato il campanello sei volte”. Per il regolamento antidoping, i tennisti professionisti sono tenuti a definire determinati periodi e luoghi in cui poter essere sottoposti a controlli a sorpresa (aspetto della legge sportiva avversata da diversi tennisti, tra cui il numero 1 Rafael Nadal), come conferma lo stesso Murray: “Normalmente, in questo periodo dell’anno è abbastanza normale nei grandi tornei. Ci sono molti controlli, ma fa parte del nostro lavoro”. E il brusco risveglio? “è un po’ scioccante e fastidioso perché era il mio giorno libero - ha concluso Murray - e pensavo di dormire fino a tardi. E invece alle sette di mattina suona il campanello… è semplicemente molto invadente e intrusivo avere qualcuno a casa tua casa alle sette di mattina. Vai al bagno e ti guardano fisso. A casa tua”.

Sempre a Wimbledon accade che la campionessa in carica Serena Williams supera il primo turno e scoppia in lacrime. “Possibile - potrebbero chiedersi i frequentatori di media patinati - che la campionessa si commuova soltanto per aver vinto la partita di esordio?”. L’americana, attualmente numero 26 del mondo, ha risposto senza riuscire a trattenere le lacrime: “è stato un anno disastroso: due operazioni al piede subite nella seconda metà del 2010 e lo spavento per l’embolia polmonare diagnosticata a febbraio. Ho pregato, ho la mia famiglia e amo il tennis. Tornare a Wimbledon e vincere è fantastico”.

E infine due fuoriclasse di epoche diverse, Rafael Nadal e Steffi Graf, accomunati dalla più umana delle domande: “Vuoi sposarmi?”. Un video che sta spopolando su internet mostra le reazioni dei due campioni alle avance di tifosi innamorati. Nella prima parte del filmato si vede il tennista spagnolo impegnato in un match dell’Australian Open, mentre dalle tribune dello stadio si sente distintamente l’urlo di una donna: “Rafa, vuoi sposarmi?”. Nadal accenna un sorriso fra le risate generali del pubblico. Un episodio simile (mostrato nella seconda parte del video) era già capitato alla campionessa tedesca degli anni ‘80. Al grido maschile “Steffi vuoi sposarmi?” la Graf non si è limitata a sorridere, ma ha risposto ironica: “Quanti soldi hai?”.

I campioni dello sport sono uomini e donne come tutti noi.



Ultimo aggiornamento Lunedì 27 Giugno 2011 23:37
 
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