=ITALIA FAR OER, IL CALCIO ITALIANO E' CADUTO SUL MODULO= Stampa
Scritto da Redazione   
Sabato 03 Settembre 2011 16:45

di Michele Silvestri

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 Esclusi i preliminari nelle coppe europee e la Supercoppa italiana, Far Oer - Italia è stata inaspettatamente la prima partita ufficiale del calcio nostrano. Anche il mondo del pallone sembra essersi adeguato al clima generale di sfiducia e di crisi; fino a quando si parla, si dichiara e si prevede, tutto va a gonfie vele: l’ottimismo rende certi i progetti e gli obiettivi. Poi arriva il momento delle decisioni, del silenzio dei verdetti incontrovertibili: qui l’Italia (pure del calcio) è in ritardo, impreparata nei fatti ma mai nei bizantinismi che dovrebbero giustificare un’altra proroga, un ulteriore rinvio.

Il 10 agosto si giocava l’amichevole di prestigio Italia-Spagna al ‘San Nicola’ di Bari; la vittoria per 2-1 degli azzurri, giunta al termine di una gara giocata alla pari - per atteggiamento e disposizione in campo - contro i campioni del mondo, benediva la stagione italiana 2011/12 che ufficialmente avrebbe dovuto esordire verso la fine del mese con la prima giornata del suo torneo principe: il campionato. Nel frattempo Palermo e Roma erano eliminate dai preliminari di Coppa Uefa ad opera di avversarie sconosciute o quasi, e la Supercoppa italiana prendeva la via della Milano rossonera sul lontanissimo manto erboso dello stadio olimpico di Pechino. Domenica 28 agosto e sabato 27 con gli anticipi, tuttavia, la serie A non ha giocato la sua prima giornata: rinviata per “sciopero” proclamato dall’Associazione Italiana Calciatori per protesta contro il mancato accordo con le società sul contratto collettivo. Motivo principale d’attrito pare l’articolo 7 sulla gestione dei calciatori (spesso in scadenza di contratto e dunque in procinto di lasciare il proprio club senza alcun introito economico per lo stesso) messi fuori rosa: emarginarli, facendoli allenare e giocare con la squadra Primavera, oppure continuare a considerarli parte del gruppo come contratto recita? Senza entrare nel merito, è interessante sottolineare che la questione è aperta da oltre un anno: in pochi la conoscevano, in molti la ignoravano.

Far Oer - Italia è finita 0-1, gli uomini del ct Prandelli hanno praticamente conquistato la qualificazione per gli Europei del 2012, ma il contesto non ha giovato alle ragioni dei calciatori che, volati dal Paese Italia in crisi ed in confusione, sono atterrati con le solite difficoltà logistiche sulle sperdute “Isole delle pecore”; hanno offerto poco più di un quarto d’ora di calcio dignitoso, segnato con Cassano in sospetto fuorigioco, e subito due legni dall’avversario semi-dilettante, fra i quali il palo è stato colpito da un maestro di scuola elementare a circa 1000 euro al mese per il quale, forse, calza meglio la parola “sciopero”. Intanto, respingendo tentazioni populistiche, la vertenza che ha bloccato la serie A è in via di risoluzione: la seconda giornata si giocherà. Tuttavia la soluzione, coerentemente con il clima italiano generale - e qui non si corre il rischio del populismo -, è una non soluzione: un “accordo ponte” fra Lega di serie A e AIC fino al 30 giugno 2012; in sostanza una toppa all’emergenza ed un rinvio al prossimo anno di un vero accordo che soddisfi entrambe le parti. Così, per dare ancora più tempo a tutti gli italiani per parlare, dichiarare e prevedere: i nascondigli possibili sotto i tappeti si stanno tutti riempiendo di polvere.

Ma ai tifosi e ai cittadini italiani interessa veramente la soluzione dei problemi? Brutto scriverlo, però non sembra: ciascuno è veramente preoccupato soltanto del proprio recinto. Ed allora - per restare al calcio - ridateci il giocattolo del campionato alla domenica e non permettetevi di togliercelo mai più, viziati milionari (i calciatori) che non siete altro! Non abbiamo mica il tempo per approfondire e capire le vostre rivendicazioni o quelle dei presidenti; al limite lamentatevi, così abbiamo altri argomenti per parlare.

Parliamo, dunque, di calcio: il modulo 4-3-1-2 riproposto da Prandelli, uomini compresi, contro le Far Oer non ha funzionato contro un avversario chiuso nella propria metà campo. L’attacco senza punti di riferimento Cassano-Rossi non è parso, a lungo andare, incisivo e, quando è entrata una vera punta (Pazzini), sono venuti meno i rifornimenti dalle fasce (Maggio a destra e Criscito a sinistra). Il progetto del centrocampo tutto “palla bassa a uno-due tocchi”, Pirlo - Montolivo - Motta - De Rossi, dopo l’amichevole con la Spagna è dunque da rivedere in altre gare ufficiali.

Parliamone, per decidere c’è sempre tempo.

Ultimo aggiornamento Domenica 11 Settembre 2011 22:46
 
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