CALCIO. I PARRUCCONI PURISTI DELL'ERRORE UMANO Stampa
Scritto da Redazione   
Domenica 06 Marzo 2011 14:01

  di Michele Silvestri

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Questione di lana caprina, discussione e decisione sul sesso degli Angeli oppure che spacca un capello in quattro. Mettetela come volete, ma la Fifa ha sentenziato: dal prossimo primo di luglio sarà vietato giocare con lo scaldacollo.

Sulle prime, il teledipendente da messaggi promozionali potrebbe prenderla come un’invasione di campo da parte del massimo organismo calcistico internazionale: in quel campo, cioè, non più da gioco nel senso agonistico del termine, bensì in quello - volendo ancora da gioco ma, si spera, con minori ansie da risultato finale - delle camere da letto con tutti gli accessori necessari per un sonno caldo e avvolgente quando fuori fa tanto freddo. Niente di tutto questo. Avete presente quelle fasce felpate, in inverno attorno ai colli firmati dei vari Totti, Balotelli, Tevez, Buffon e Julio Cesar? Secondo l’International Board, l’ente che stabilisce le regole del calcio, tale accessorio - utilizzato da molti big del pallone sia per proteggersi dal freddo sia per aumentare la superficie ambulante a disposizione degli sponsor - potrebbe rivelarsi, in particolari situazioni di gioco, pericoloso per l’incolumità dell’indossatore di turno. Scaldacollo equiparato dunque, a livello di pericolosità per ciascuno dei 22 sul rettangolo verde, all’orecchino, all’anello, al braccialetto. E, in questo senso, la decisione Fifa ci sta tutta.

 

Però il calciofilo dalla memoria lunga si attendeva dall’associazione presieduta da Blatter un’altra decisione in ordine di priorità. Durante gli ultimi Mondiali in Sudafrica dell’estate 2010, nella partita Germania-Inghilterra - risultato ancora in bilico - non fu assegnato agli inglesi un gol clamorosamente gol: si trattava del famoso “gol-non-gol” o “gol fantasma” ossia del caso paradigmatico del pallone che, stampatosi sulla traversa, andava a cadere (non visto dai giudici né di linea né di gara) oltre la linea bianca di convalida della rete. Il tifoso intellettualmente onesto accetta l’opinabilità delle decisioni arbitrali e, magari, la usa come uno dei passatempo dei lunedì o dei dopo-partita in generale; non se ne fa una ragione, invece, dei “gol fantasma” mal giudicati. Il senso di ingiustizia che deriva dalla non attribuzione di un gol che era gol (come anche dalla attribuzione di un gol che non era gol) è troppo grande da digerire, anche dagli appassionati più maturi. Tutti gli altri sport hanno messo a disposizione dei direttori di gara gli aiuti dalla frontiera delle tecnologie affinché il gesto culminante del rispettivo evento agonistico non fosse giudicato ingiustamente.

 

Iparrucconi’ della Fifa, Blatter in testa, sostengono invece l’umano a tutti i costi durante una direzione di gara. Dopo Germania-Inghilterra dei Mondiali 2010, tuttavia, lo scandalo fu così planetario (e non solo nel senso geografico del termine) che lo stesso Blatter promise ai tifosi di tutto il mondo l’imminente riunione dell’International Board per aprire il calcio alla tecnologia. Ad onor del vero, il pubblicizzato summit c’è stato nel dopo Sudafrica, come pure si sono ascoltati e letti fiumi di dichiarazioni d’intenti, tutte contro il calcio ciecamente tradizionalista e quindi conservatore delle ingiustizie sportive. E le decisioni?

Hanno ritenuto prioritaria la seguente: dal prossimo primo di luglio sarà vietato giocare con lo scaldacollo.

Ultimo aggiornamento Venerdì 11 Marzo 2011 13:08
 
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