VENDITORI DI FUMO E DI SCRIGNI VUOTI |
Scritto da Redazione |
Sabato 12 Febbraio 2011 16:06 |
Mini cronaca da un teatrino di provincia _______________________ di Francesca Di Ciaula
Da un quotiadiano del 17 gennaio 2010:
"Modugno ha poche cose di cui vantarsi. Chiusi nello scrigno, gelosamente, i suoi “gioielli” vanno salvaguardati, per essere tramandati alle future generazioni. Scorci del centro storico, la campagna, Balsignano, le chiese, le tele. Con la volontà di far conoscere al mondo le caratteristiche del territorio, il sindaco Giuseppe Rana ha fatto realizzare una scultura intitolata “Modugno nel tempo”, in terracotta policroma su base di legno. L'autore è Vito Massarelli. L'opera raffigura in un abbraccio avvolgente le pietre, il cardo selvatico (simbolo della città), Balsignano, le costruzioni. Alcuni dei dieci esemplari sono stati donati a: Joe Vitale, modugnese doc affermatosi in Canada; all'arcivescovo mons Cacucci; alla Fanfara dei Carabinieri; al colonnello Antonio Bacile, comandante provinciale dei Carabinieri. " Volete andare oltre quel senso di disgusto che a tutta prima ha preso il vostro stomaco mentre leggevate questo articolo apparso su un quotidiano? Eppure i modugnesi, sostenuti da ardita “volontà di far conoscere al mondo” altri più grandi “gioielli”, una proposta per una più consona celebrazione potrebbero avanzare. Potrebbe, signor sindaco, commissionare all'artista una nuova scultura che, al fine di “esaltare il territorio”, possa racchiudere in un mefistofelico “abbraccio avvolgente” i simboli dell'avanzato sviluppo del nostro territorio, che i tempi ci hanno dettato, di opere e costruzioni che indubbiamente - quelle sì - stanno “per essere tramandati a future generazioni”, come la centrale turbogas, gli impianti di trattamento di rifiuti speciali e l'inceneritore? E poi gli stabilimenti con le loro ciminiere, la già prevista discarica di rifiuti speciali a qualche chilometro dal paese, e poi … ecco ci sarebbe un gioiellino occultato e quasi catacombale, per fortuna oggi sbarrato, a due passi dal centro del paese, che è passato - pensate! - per grandi schermi dei cinema: il sottopassaggio della stazione della FAL. “Modugno nel tempo” come ha avuto modo di vedere, gentile signore, è stato sepolto da una colata di cemento, soffocato da veleni, gli abitanti ricacciati lontano da luoghi pubblici e strade, dove diventa difficile pure transitare a piedi con la pioggia o col sole. Posso forse immaginare, con un moto doloroso di empatia, il suo disincantato ritorno in Canada, mentre fa i conti con i resti del suo sentimento di appartenenza, un tutt'uno con la sua – immagino - coraggiosa e dignitosissima storia, contrabbandato invece qui da noi in insultante propaganda, ad ulteriore conferma dell'arroganza e indifferenza in cui ci hanno lasciato quelli che stanno seduti a Palazzo di Città. Non posso sapere, gentile signore, con quale sentimento ritornerà nel suo paese. Qui, noi modugnesi di sicuro i conti siamo costretti a farli ogni giorno con le briciole di dignità che a stento riusciamo a trattenere per riconoscerci cittadini di questo paese. |
Ultimo aggiornamento Lunedì 28 Febbraio 2011 18:36 |