=MODUGNO, LA NUOVA FIERA DEL CROCIFISSO L'insieme che fa la città= Stampa
Scritto da Redazione   
Sabato 08 Novembre 2014 22:45

 

di Tina Luciano *

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F ar ritornare la Fiera del Crocifisso nel centro urbano dopo che da qui era stata spostata una prima volta nel 2004 in Viale della Repubblica (e strade limitrofe) e, successivamente, con deliberazione del 2007 della Giunta Comunale[1] , in Via Vigili del Fuoco caduti in servizio, significa anche utilizzarla come attrattiva per un centro città che non riceve alcun beneficio strettamente economico dall’evento, soprattutto in termini di giro d’affari per le attività commerciali a sede fissa.

 

L’introito che il Comune di Modugno riceve dall’assegnazione dei posteggi ai 320 operatori, su una superficie complessiva di circa 25.000 mq. è pari a 22.965,00 (dato 2012), a fronte di una spesa di circa € 11.000,00 per due giornate. Partendo da questo dato, è importante rispondere alla domanda: quale valore aggiunto offre una fiera storica come quella del Crocifisso alla città e ai cittadini?

La fiera era nata come luogo di incontro e di scambio di merci e di storie: era il cuore pulsante all’interno di una città altrettanto dinamica ed intraprendente, orgogliosa della sua identità e della sua autonomia. Cosa è diventata? Un insieme di bancarelle collocate in un’area periferica, senza alcuna interconnessione con il centro urbano, con l’effetto di rimuovere dal cuore della città un evento che è parte integrante della sua storia.

Che cosa fa un’amministrazione che ha a cuore la città? Prova a ricostruire quel legame, distrutto da scelte che avevano trattato quell’evento più come un fastidio che come una grande festa. Certo è che una fiera in un luogo distante dalla città non sporca le vie del centro, non si espone alle critiche del cittadino che non può attraversare quelle stesse strade in auto, non impegna troppo la Polizia Urbana … ma cosa resta alla città?

fiori fiere500E’ lo stesso assunto che ha guidato la scelta prudente di non spostare “sic et simpliciter” la sede del mercato settimanale del venerdì, valutando attentamente la questione e riflettendo molto anche della necessità di animare i luoghi del centro urbano, creando occasioni di incontro e di scambio, per sostenere le attività del commercio a sede fissa: portare nel centro una parte della fiera del Crocifisso significava e significa fare un test sulla praticabilità dell’idea di riportare i mercati in alcuni luoghi ormai deserti della città (per esempio C.so Umberto).

Prima di discutere di un nuovo piano del commercio, era necessario valutare concretamente fattibilità e criticità di un ritorno dei commercianti ambulanti in alcune zone della città, più vicine ed accessibili per alcune fasce della popolazione.

M a le ragioni di questo spostamento sono più articolate: nel sito di Via Vigili del Fuoco caduti in servizio la fiera si snodava su un percorso di circa 1,5 Km, dove le bancarelle erano disposte sui due lati opposti della strada e lasciavano un’area centrale per il passaggio dei visitatori e dove la densità dei visitatori in alcuni tratti era di  2-3 persone/mq.

Per 800 mt. di lunghezza le bancarelle e i visitatori, per anni, sono stati privi di qualunque via di fuga, tecnicamente “punti di raccolta”, luoghi sicuri, cosiddetti “statici” dove convergere rapidamente in caso di necessità.

Il sedici luglio ultimo scorso fu convocata una riunione per accertare la rispondenza del progetto della fiera alle norme di sicurezza, in attuazione delle disposizioni del TULPS e di quanto previsto dal D.M.I 22.02.1996 n. 261 e delle Raccomandazioni Tecniche di prevenzione incendi del dipartimento VV.F. del Ministero dell’Interno del 12.03.2014 prot. N. 3794.

In particolare, il D.M. n. 261 Art. 3 lettera f) ha per oggetto “gli edifici, luoghi e locali posti al chiuso ove si svolgono, anche occasionalmente, mostre, gallerie, esposizioni con superficie lorda superiore a 2.000 mq; fiere e quartieri fieristici con superficie lorda superiore a4.000 mq se al chiuso e 10.000 mq se all'aperto ” e prescrive una serie di precauzioni per favorire,  in caso di emergenza, l'accesso dei mezzi di soccorso  e operazioni rapide.

Si legge dalla relazione della commissione comunale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo:

“Le criticità più rilevanti sono rappresentate:

  1. 1.Dai tratti di strade dedicati all’esposizione lunghi diverse centinaia di metri senza avere arterie e sbocchi di deflusso nelvigili caso fosse necessario un rapido allontanamento sia delle persone che dei mezzi;
  2. 2.Dalla densità di affollamento dei visitatori (numero di persone per ogni mq di spazio ad esse dedicato) molto elevata (statisticamente è stato rilevato che il numero di visitatori che la fiera storicamente richiama in entrambe le domeniche è di decine di migliaia, determinando in alcuni tratti delle aree espositive una densità di affollamento di circa 2-3 persone per mq);
  3. 3.Impossibilità di accesso e deflusso a qualsiasi mezzo di soccorso nelle aree espositive dovuta all’effetto “tappo” che creerebbe il notevole numero di persone presenti nelle stesse non avendo possibilità alcuna di liberarle;
  4. 4.Assenza di distanza tra le postazioni degli espositori di materiali combustibili;
  5. 5.Presenza di automezzi per la somministrazione di alimenti dotati di bombole di g.p.l. per l’alimentazione di apparecchi per la cottura o riscaldamento di alimenti.”

I l sito di Via Vigili del Fuoco caduti in servizio, presentava dei problemi di sicurezza di non poco conto e la soluzione adottata dall’amministrazione Magrone recepiva una precisa indicazione della commissione comunale di vigilanza: disporre gli stalli da un solo lato della strada e lasciare la sede stradale completamente sgombra per consentire il passaggio dei visitatori e garantire il rapido deflusso della folla in caso di emergenza.

Queste sono le ragioni e le modalità della nuova configurazione della Fiera del Crocifisso: da un lato riannodare i fili con il centro della città, dall’altro garantire la sicurezza in un sito che, oltre ad essere isolato non garantiva nemmeno l’incolumità dei visitatori.

L’idea della città” - espressione abusata quanto superficiale e da noi non amata, poiché recenti trascorsi ci hanno fatto capire molto bene cosa si nasconde dietro questa formula accattivante e acchiappavoti - dovrebbe misurarsi prima di tutto con le aberrazioni prodotte in un passato non molto lontano: la ricerca di una città asettica, possibilmente non contaminata da alcuna forma vitale, senza mercati, senza piazze frequentate, senza verde, insomma … una città morta.

 


[1] (visto l’art. 1 il comma 5 del Regolamento Comunale della Fiera del Crocifisso, modificato con delibera C.C. n. 38 del 21/07/2004)

* Ha collaborato nell'attività di ricerca per la "nuova fiera", Valentina Longo, Consigliere comunale delegata dal Sindaco.

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Ultimo aggiornamento Lunedì 17 Novembre 2014 10:10
 
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