= URANIO UMANITARIO NELLA GUERRA DI LIBIA = Stampa
Scritto da Redazione   
Lunedì 04 Luglio 2011 19:21

 

 Appello del Comitato per la Pace al Sindaco di Gioia del Colle

 

    aereo_militare

 

 L’aeroporto - la guerra - gli esistenti


 

Non si può certamente dire che nella nostra città la guerra in Libia stia passando sotto silenzio. In tutte le ore della giornata suoni sgradevoli e cupi ci avvertono che aerei militari stanno decollando dall’aeroporto per bombardare luoghi libici. Saranno soddisfatti coloro che vogliono eliminare fisicamente il colonnello Gheddafi, religiosamente riverito qualche mese fa a Roma e precedentemente accolto con piacere in altre capitali europee. Sopportano la sveglia inopportuna durante la notte o alle prime ore dell’alba coloro che approvano l’uccisione di inermi civili in nome della “guerra umanitaria”. Ci sono, però, coloro che seguono con profonda tristezza il rumore dei bombardieri. Probabilmente in Libia ascolteranno agghiacciati quel trambusto per gli effetti devastanti che le bombe potrebbero provocare su cose e persone. C’è chi si indigna poiché migliaia di cittadini inermi (fonti ONU parlano di oltre 15 mila morti) sono cinicamente sacrificati per il dominio sul petrolio in un territorio che non gli appartiene. Il silenzio è rotto da un rumore che non colpisce solo i residenti ma tutti gli esistenti: umani, animali e vegetali; tutti colpiti dall’inquinamento acustico.

 

Si tratta di una forma di inquinamento particolare che riguarda soprattutto le città, alcune industrie e particolari attività (per esempio aeroporti). Lo studio dei suoi effetti, sull'uomo e sull'ambiente, è solo agli inizi: vivissimo è l'allarme suscitato dalle acquisizioni sulla patologia del rumore. Indagini sono in corso anche sul piano ecologico in quanto sorgenti intense di rumore agiscono negativamente sulla fauna locale, non solo inducendola ad allontanarsi, ma altresì provocando su di essa danni fisiologici e, probabilmente, genetici. Inoltre la frequenza e l'intensità dei suoni diffusi sembra intervengano anche sulla crescita e sviluppo dei vegetali e, probabilmente, della microfauna, …. Per quanto riguarda gli aeroporti, i nuovi progetti di aerei puntano non solo a una riduzione dei costi di esercizio, ma anche alla riduzione del livello di rumore al decollo; inoltre l'uso degli aeroporti più vicini alle zone densamente abitate è già vietato agli aerei più rumorosi. (Dal sito sapere.it al vocabolo inquinamento)

 

Nel 2003, durante il conflitto USA-Iraq, la Critical Mass torinese, con gli scienziati della Società Meteorologica Italiana, ha calcolato quanto contribuisce all'effetto serra una guerra aerea. Base per le stime è stata quella del Golfo del 1991. Si è calcolato che un mese di guerra soprattutto aerea porti l'emissione di 3,38 milioni di tonnellate di CO2: l'equivalente dell'effetto serra totale provocato in un anno da una città di 310 mila abitanti.(Dal sito peacelink.it) 

Questo tipo di inquinamento non ci tocca? Quanti neonati sono svegliati di soprassalto in piena notte a seguito dei rumori degli aerei? Quanti anziani o ammalatisono lesi dal rombo insopportabile dei motori degli aerei? Sono domande che non riguardano i nostri rappresentanti? E quali risposte abbiamo da loro?  

Riportiamo alcune righe tratte da un articolo su L’Espresso del 29-03-2011 dal titolo “Libia, si spara uranio impoverito”.


“Il tipo di operazioni in corso in Libia richiede le munizioni a uranio impoverito: i Warthog devono eliminare uno ad uno i tank di Gheddafi e per farlo l'uso di quei proiettili è inevitabile. Ciascuno è lungo circa 30 centimetri e contiene circa 300 grammi di uranio impoverito: in pratica ogni raffica disperde circa 15 chili di uranio impoverito. Il Pentagono sostiene che la radioattività di queste armi è molto limitata, pari a quella di molte rocce naturali. Gli studi condotti dopo la Guerra del 1991 invece hanno dimostrato un legame tra l'uso delle munizioni e tassi elevati di alcuni tumori tra i reduci più esposti. Fegato, reni, cuore e cervello si ritiene che subiscano danni per questa sostanza. Dopo l’esplosione una nuvola di nanoparticelle si disperde intorno al punto di impatto: elementi microscopici che quindi vanno a contaminare un'area difficile da delimitare”

 

Siamo molto preoccupati da tali notizie consci che nel 1961 nel nostro territorio, all’insaputa di tutti, erano stati dislocati dagli USA missili Juppiter operativi in un eventuale conflitto nucleare USA-URSS per la questione cubana.

 

E' solo nostra la preoccupazione o deve riguardare innanzitutto le autorità preposte alla tutela della salute e della integrità fisica dei cittadini?

 

Alcuni cittadini di Pisa hanno scritto al loro sindaco denunciando che

 

“Da  quando è iniziata la guerra in Libia, i voli militari di C-130J su Pisa si sono fortemente intensificati con continui decolli e atterraggi in tutto l’arco della giornata.

Gli aerei sorvolano la città carichi di bombe. Sono quelle della vicina base Usa di Camp Darby che, attraverso l’aeroporto militare di Pisa, vengono inviate alle basi meridionali per l’attacco alla Libia.

I C-130J e altri aerei cargo militari sorvolano a bassa quota la città al momento del decollo, nella fase più rischiosa quando sono a pieno carico. Nonostante  un anno e mezzo fa, nel novembre 2009, un C-130 sia precipitato subito dopo il decollo, non provocando una strage per puro caso.

E’ invece scattato l’allarme quando all’aeroporto è stata trovata, durante dei lavori, una bomba inesplosa della seconda guerra mondiale: il traffico aereo è stato interrotto per oltre 12 ore mentre tutto intorno si predisponeva un’area di sicurezza. Nessuno invece si preoccupa di stabilire «un’area di sicurezza» quando  aerei carichi di bombe ci passano sulla testa.”

 

hanno inoltre chiesto

 

“Poiché tra gli atti attribuiti al Sindaco dalla legge e dai regolamenti in materia di ordine e sicurezza pubblica sono inclusi «i provvedimenti al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità pubblica e la sicurezza urbana», chiediamo al Sindaco di Pisa di prendere immediati provvedimenti al fine di prevenire ed eliminare il grave pericolo costituito da aerei carichi di bombe e altri materiali bellici che sorvolano la città, minacciando l'incolumità pubblica e la sicurezza urbana.”

 

Noi rivolgiamo le stesse domande all’amministrazione locale presieduta dal sindaco Piero Longo.

 

Ci sono molti cittadini che sono sensibili alla propria sicurezza e alla propria salute.

Ci sono molti cittadini che non vedono nella parola “PACE” un eufemismo o una aspirazione idilliaca, ma un rapporto molto concreto tra persone, tra popoli basato sul rispetto, l’autodeterminazione, la salvaguardia dell’ecosistema. Un rapporto sancito dalla nostra costituzione che ripudia la parola “Guerra”.

 

In attesa di ricevere un riscontro ufficiale cogliamo l’occasione per porgerVi i nostri più

 

Distinti saluti,

Comitato per la Pace – Gioia del Colle

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ultimo aggiornamento Venerdì 08 Luglio 2011 20:49
 
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