=IL SINGOLARE COMUNICATO DELLA PROCURA DI BARI SULLA INCHIESTA ESCORT CHE SOLLECITA QUALCHE DOMANDA= Stampa
Scritto da Redazione   
Giovedì 15 Settembre 2011 12:49

TARANTINI

Gianpaolo Tarantini

 

 

 

La procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari ha diffuso nella mattinata del 15 settembre 2011 un suo comunicato stampa con il quale dà notizia della conclusione delle indagini nel procedimento penale relativo “ad uno dei filoni della più vasta inchiesta Tarantini”.

 Questo, il testo del comunicato:

 

COMUNICATO STAMPA

15 settembre 2011

ore 11:00

INCHIESTA ESCORT

NOTIFICATI OTTO AVVISI DI CONCLUSIONE INDAGINI

Allo scopo di assicurare all’opinione pubblica un’informazione corretta in ordine a vicende giudiziarie che negli ultimi giorni sono state oggetto di clamore mediatico, la Procura rende noto che in data odierna, cessata la sospensione dei termini processuali del periodo feriale, il Nucleo di Polizia Tributaria della  Guardia di Finanza di Bari sta procedendo alla notifica di otto avvisi di conclusione di indagine (provvedimento già emesso e depositato in data 5 agosto 2011) nell’ambito del procedimento n. 9322/09 che costituisce uno dei filoni della più vasta inchiesta ‘Tarantini’.

A seguito di numerosi interrogatori cui è stato sottoposto Gianpaolo Tarantini dopo il suo fermo avvenuto il 18 settembre 2009,  era stata disposta, da  parte di questo Ufficio, la rielaborazione degli atti di indagine e l’effettuazione dei doverosi  riscontri  sulle dichiarazioni  del Tarantini allo scopo di individuare le possibili notizie di reato.

La rielaborazione si rendeva necessaria perché, fino a tutto il settembre 2009, non risultavano trascritte , ed alcune neanche ascoltate, le oltre 100.000 conversazioni telefoniche ed ambientali effettuate fino all’estate di quell’anno.

E’ stato così possibile riordinare il ponderoso materiale investigativo acquisito e costituire i diversi filoni di indagine.

Con riferimento al filone “escort”, su concorde decisione dei magistrati componenti il pool investigativo, la dottoressa Pontassuglia ha provveduto, tra l’altro, ad ascoltare e selezionare, tra tutte le innumerevoli conversazioni intercettate , quelle ritenute rilevanti ai fini dell’accusa.

In seguito,  depositata l’informativa da parte della Guardia di Finanza a fine giugno 2011, i sostituti Eugenia Pontassuglia e Ciro Angelillis hanno proceduto, in poche settimane, all’esame degli atti, all’individuazione dei reati, alla formulazione dei capi di imputazione ed alla redazione dell’avviso ex art.415 bis c.p.p. in relazione ai reati per i quali le indagini sono state ritenute concluse.

Sono attualmente al vaglio degli stessi sostituti le restanti ipotesi di reato emerse dall’attività investigativa fin qui compiuta.

BERLUSCONICome è noto, da tempo si attendeva per oggi 15 settembre 2011 la notifica agli indagati dell’avviso di conclusione delle indagini. Come previsto e sostanzialmente annunciato, l’evento è avvenuto puntualmente oggi e in queste ore la febbrile consultazione dell’atto giudiziario è in corso da parte di avvocati e giornalisti, questi ultimi nella speranza di trovarvi punti, frasi, fatti di più dirompente attrattiva e di suggestione per l’opinione pubblica.

Vedremo anche noi quando ci sarà dato di leggere l’atto.

Qui ed ore, ci colpisce la singolarità del comunicato stampa della Procura di Bari che conferma una prassi ormai abbastanza diffusa nel mondo giudiziario e cioè quella di accompagnare gli atti propriamente giudiziari con comunicati-commenti, con guide alla lettura, con chiarimenti preventivi.

Il comunicato della Procura di Bari sembra darsi carico della eccentricità del gesto e si sforza di darne una spiegazione-giustificazione con la necessità diassicurare all’opinione pubblica un’informazione corretta in ordine a vicende giudiziarie che negli ultimi giorni sono state oggetto di clamore mediatico”.  Ecco: quest’idea di un Ufficio giudiziario di mettersi in diretto contatto con l’”opinione pubblica”, quasi l’atto giudiziario non fosse sufficiente a chiarire quel che va chiarito, segna una tendenza sempre più marcata degli uffici di Procura a farsi soggetto “agente e commentante”, oggetto del suo intervento essendo il suo stesso “agire istituzionale”.

A noi pare che questa tendenza non vada assecondata dal momento che l’atto giudiziario, nella sua nudità documentaria, quando è legittimamente consultabile,  abilita chiunque a farsi un’idea dei fatti e ad esprimere anche un giudizio su di essi senza ufficiali “guide alla lettura”.

Il comunicato, per giunta, non contiene informazioni particolari se non una sorta di spiegazione sui tempi del lavoro della Procura. L’unica “notizia” diffusa sta infatti in questo:

la Procura rende noto che in data odierna, cessata la sospensione dei termini processuali del periodo feriale, il Nucleo di Polizia Tributaria della  Guardia di Finanza di Bari sta procedendo alla notifica di otto avvisi di conclusione di indagine (provvedimento già emesso e depositato in data 5 agosto 2011) nell’ambito del procedimento n. 9322/09 che costituisce uno dei filoni della più vasta inchiesta ‘Tarantini’”.

Il resto, del comunicato, scandisce i tempi ultimi dell’indagine e informa sulla quantità impressionante di conversazioni intercettate (“oltre 100.000 conversazioni telefoniche ed ambientali effettuate fino all’estate d[el 2009”]; precisa che “fino a tutto il settembre 2009, [le conversazioni intercettate] non risultavano trascritte , ed alcune neanche ascoltate” (legittimando la domanda: perché?); informa del compito assegnato al Pm Pentassuglia di “ad ascoltare e selezionare, tra tutte le innumerevoli conversazioni intercettate , quelle ritenute rilevanti ai fini dell’accusa” per consentire la individuazione formale didiversi filoni di indagine”; spiega che “l’informativa da parte della Guardia di Finanza [fu depositata solo] a fine giugno 2011” e che solo da quel momento , “i sostituti Eugenia Pontassuglia e Ciro Angelillis hanno proceduto, in poche settimane, all’esame degli atti, all’individuazione dei reati, alla formulazione dei capi di imputazione ed alla redazione dell’avviso ex art.415 bis c.p.p. in relazione ai reati per i quali le indagini sono state ritenute concluse”; precisa che  “sono attualmente al vaglio degli stessi sostituti le restanti ipotesi di reato emerse dall’attività investigativa fin qui compiuta”.

Francamente a noi non sembra che il comunicato della Procura raggiunga “lo scopo di assicurare all’opinione pubblica un’informazione corretta in ordine a vicende giudiziarie che negli ultimi giorni sono state oggetto di clamore mediatico”; anzi, ci pare che l’iniziativa della Procura finisca col sottolineare alcuni passaggi procedimentali che a loro volta alimentano qualche legittima domanda:

il fermo di Gianpaolo Tarantini avvenne il 18 settembre 2009”; “a tutto il settembre 2009, non risultavano trascritte , ed alcune neanche ascoltate, le oltre 100.000 conversazioni telefoniche ed ambientali effettuate fino all’estate di quell’anno”; “l’informativa da parte della Guardia di Finanza [fu] depositata a fine giugno 2011”; “gli avvisi di conclusione di indagine [furono] emessi e depositati in data 5 agosto 2011”; domanda: si vuol dire che non fu normale il fatto che “a tutto settembre  2009” le intercettazioni telefoniche “non risultavano trascritte ed alcune nemmeno ascoltate”? Se è questa la questione che il comunicato della Procura vuole segnalare all’opinione pubblica, dunque anche a noi, condividiamo: perché “a tutto settembre  2009” le intercettazioni telefoniche “non risultavano trascritte ed alcune nemmeno ascoltate”; se la sottolineatura, nel comunicato della Procura, del fatto che il deposito dell’informativa della Guardia di finanza avvenne solo a giugno 2011 e se è anche su questo che si vuole “correttamente informare l’opinione pubblica”, altrettanto correttamente, noi che dell’opinione pubblica siamo parte, legittimamente possiamo chiedere: perché?

Ed infine: nella ricostruzione dei passaggi ordinamentali essenziali, la Procura non fa cenno alla selezione e alla trascrizione nelle forme della perizia davanti e per ordine del Gip - prima dell’avviso delle conclusioni d’indagini di oggi - delle conversazioni intercettate; insomma, non fa cenno all’udienza cosiddetta “filtro” finalizzata alla selezione delle conversazioni utili, di quelle legittimamente disposte, di quelle irrilevanti o eventualmente irrituali.

Noi ci fermiamo qui dal momento che sul merito della vicenda non sappiamo nulla a dispetto delle centinaia di articoli di stampa dai quali avremmo dovuti essere informati. A momenti si scatenerà la bagarre nella gara tra quanti ostenteranno di saperne di più.

A noi premeva sottolineare questa mutazione materiale delle Procure della Repubblica, sempre più soggetti attivi nel dibattito pubblico.

Nel caso specifico, con il risultato che almeno noi non abbiamo ben compreso i chiarimenti contenuti nel comunicato e soprattutto la stessa ragion d’essere di quest’ultimo; anzi, col fastidioso risultato di esserci sentiti costretti a porci qualche domanda. Con le nostre scuse.

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LA NOTA DI SUDCRITICA RIPRESA DALL'ANSA

INCHIESTA ESCORT: SUDCRITICA, PROCURA ALIMENTA INTERROGATIVI


(ANSA) - BARI, 15 SET - "Alimentano qualche legittima domanda" le informazioni fornite dalla Procura della Repubblica di Bari in concomitanza con la notifica dell'avviso di conclusione delle indagini sull'inchiesta per le escort portate da Giampaolo Tarantini nelle residenze private di Silvio Berlusconi. Lo rileva - è detto in una nota - la rivista online 'Sudcritica' (www.sudcritica.it), diretta da Nicola Magrone a proposito del comunicato diffuso oggi dalla procura di Bari per "assicurare all'opinione pubblica un'informazione corretta in ordine a vicende giudiziarie che negli ultimi giorni sono state oggetto di clamore mediatico".
La prima questione che suscita interrogativi - si sottolinea nella nota - è "quest'idea di un Ufficio giudiziario di mettersi in diretto contatto con l"opinione pubblicà, quasi l'atto giudiziario non fosse sufficiente a chiarire quel che va chiarito": "segna una tendenza sempre più marcata degli uffici di Procura a farsi soggetto 'agente e commentante'" del suo "agire istituzionale".
Sudcritica rileva che nella nota della procura si sottolinea che "il fermo di Gianpaolo Tarantini avvenne il 18 settembre 2009"; "a tutto il settembre 2009, non risultavano trascritte, ed alcune neanche ascoltate, le oltre 100.000 conversazioni telefoniche ed ambientali effettuate fino all'estate di quell'anno"; "l'informativa da parte della Guardia di Finanza [fu] depositata a fine giugno 2011"; "gli avvisi di conclusione di indagine [furono] emessi e depositati in data 5 agosto 2011".
A questo punto la rivista pone alcune domande: "Si vuol dire che non fu normale il fatto che 'a tutto settembre 2009' le intercettazioni telefoniche 'non risultavano trascritte ed alcune nemmeno ascoltate'? Se è questa la questione che il comunicato della Procura vuole segnalare all'opinione pubblica, dunque anche a noi, condividiamo: perché 'a tutto settembre 2009' le intercettazioni telefoniche 'non risultavano trascritte ed alcune nemmeno ascoltate'?; se la sottolineatura, nel comunicato della Procura, del fatto che il deposito dell'informativa della Guardia di finanza avvenne solo a giugno 2011 e se è anche su questo che si vuole 'correttamente informare l'opinione pubblicà, altrettanto correttamente, noi che dell'opinione pubblica siamo parte, legittimamente possiamo chiedere: perché? Ed infine: nella ricostruzione dei passaggi ordinamentali essenziali, la Procura non fa cenno alla selezione e alla trascrizione nelle forme della perizia davanti e per ordine del Gip - prima dell'avviso delle conclusioni d'indagini di oggi - delle conversazioni intercettate; insomma, non fa cenno all'udienza cosiddetta 'filtro' finalizzata alla selezione delle conversazioni utili, di quelle legittimamente disposte, di quelle irrilevanti o eventualmente irrituali".
"Noi ci fermiamo qui - conclude la rivista - dal momento che sul merito della vicenda non sappiamo nulla a dispetto delle centinaia di articoli di stampa dai quali avremmo dovuti essere informati". A momenti si scatenerà la bagarre nella gara tra quanti ostenteranno di saperne di più. A noi premeva sottolineare questa mutazione materiale delle Procure della Repubblica, sempre più soggetti attivi nel dibattito pubblico.
Nel caso specifico, con il risultato che almeno noi non abbiamo ben compreso i chiarimenti contenuti nel comunicato e soprattutto la stessa ragion d'essere di quest'ultimo; anzi, col fastidioso risultato di esserci sentiti costretti a porci qualche domanda". (ANSA).

Ultimo aggiornamento Giovedì 15 Settembre 2011 20:14
 
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