=CHI ORDINO' DI SPARARE SUL MOTOPESCHERECCIO S. ANTONY?= Stampa
Scritto da Redazione   
Giovedì 22 Marzo 2012 00:19

La strana presenza di militari italiani sulla nave Lexie


nave_lexie

 

 

lettera aperta di Falco Accame*

al Presidente della Repubblica
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Signor Presidente,

 

Prendo spunto dalla dichiarazione letta ieri (18/03/12) sul Corriere della Sera del Sottosegretario agli Esteri Staffan de Mistura, “tutti possono sbagliare, anche i migliori marinai del mondo”, e dalla notizia secondo cui verrebbe (mi permetto di aggiungere “finalmente”) interrogato il Comandante della nave Lexie (visto anche che il suo avvocato ha dichiarato che il Comandante è estraneo alla vicenda) per sue eventuali responsabilità nell’ordine di usare le armi. Anche se lo scrivente ritiene che si debba prestare assolutamente fede alle dichiarazioni rese dai nostri sottufficiali del San Marco e anche della Marina Militare, secondo cui i colpi di arma da fuoco sono stati sparati non nei riguardi del peschereccio S. Antony, ma di altra imbarcazione che tentava un arrembaggio e che aveva a bordo uomini armati, tra l’altro visibili perché era di giorno.

Tuttavia le dichiarazioni del Sottosegretario potrebbero far sorgere qualche dubbio circa un diverso svolgimento dei fatti. E ciò non può non destare una vivissima preoccupazione. Così come del resto l’ipotesi che l’ordine di fuoco non sia partito dal Comandante che, come stabilisce il Codice di Navigazione, è l’unico responsabile di quanto avviene a bordo.

Anche in relazione alla necessità di evitare in futuro il potersi ripetere di episodi che possano portare discredito al Paese, mi permetto di suggerire l’opportunità che venga riunito il Consiglio Superiore di Difesa da Lei presieduto in quanto organo che raduna tutte le massime autorità in grado di portare chiarimenti a una situazione come quella creata dall’invio di militari a bordo di navi mercantili, situazione che finisce col determinare un’inaccettabile doppia dipendenza gerarchica della nave (da una parte dall’armatore e dall’altra dallo Stato Italiano).

Viene quindi chiamato in causa sia l’Ordinamento Giuridico Italiano, non solo civile ma anche militare, in particolare il Codice Militare di Pace, ma anche questioni che riguardano il Diritto Internazionale, in particolare per ciò che riguarda i respingimenti (e specie in acque internazionali). Tale può infatti configurarsi il respingimento dell’imbarcazione supposta aggredire il mercantile Lexie.

Purtroppo questo respingimento ne rievoca altri che hanno lasciato una traccia molto dolorosa, come quella della vedetta Kater Rades, nelle acque internazionali dell’Adriatico del venerdì di Pasqua 1997, con un centinaio di morti e come quella dei barconi di profughi nel Golfo della Sirte.

Per quanto riguarda l’impiego di militari italiani su navi mercantili ritengo che tale provvedimento debba essere riservato a casi eccezionali, quando il carico della nave ha interessi che esorbitano l’ambito privatistico e riguardano l’ambito nazionale e ritengo che il personale, che dovrebbe effettuare questi compiti, debba essere scelto tra il personale addestrato a operazioni di polizia militare, quale i Nuclei dei Carabinieri e della Guardia di Finanza destinati ad “operazioni speciali” (specie in campo navale). Non ritengo che alle altre Forze Armate possano essere affidati compiti di polizia per via del diverso tipo di addestramento che a loro è richiesto.

Comunque senza l’esplicito ordine del Comandante della nave, certamente i nuclei non possono usare le armi (e in specie, “per primi”).  E per i suddetti motivi e l’estrema complessità di una situazione del tutto anomala che si crea nel caso che i mercantili non combattano la pirateria con personale civile particolarmente addestrato alla bisogna (contractors) che credo che solo l’organismo da Lei presieduto possa esaminare approfonditamente la questione nella sua interezza e formulare decisioni che possono anche essere in contrasto con disposizioni attualmente in vigore.

 

* Presidente dell’Anavafaf

e del Comitato Seagull per la Sicurezza

in Mare e i Diritti dei Naviganti

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Ultimo aggiornamento Giovedì 22 Marzo 2012 00:53
 
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