=SALVATI IN EXTREMIS EX TEATRI NEL SALENTO E A MODUGNO= Stampa
Scritto da Redazione   
Domenica 09 Novembre 2014 00:22

Via Umberto I Castrignano dei GreciA RISCHIO EDIFICI STORICI

NEL SALENTO DEMOLIZIONE
CON FONDI PUBBLICI
SOSPESA DALLA REGIONE

A MODUGNO
L'INTERVENTO DI MAGRONE
MUOVE LA SOPRINTENDENZA

E’ a rischio demolizione, per un progetto di “rigenerazione urbana” finanziato con fondi pubblici, a Castrignano de' Greci (Lecce), uno storico palazzo, un ex cinema in stile liberty e in pietra leccese scolpita, che si trova in pieno centro storico. Lo denunciano il Coordinamento Civico apartitico per la Tutela del Territorio e  della Salute del Cittadino (rete d’azione apartitica coordinativa  di associazioni, comitati e movimenti locali e non, ambientalisti, culturali e socio-assistenziali) e del Forum Ambiente e Salute del Grande Salento (rete apartitica coordinativa di movimenti, comitati ed associazioni a difesa del territorio e della salute delle persone) che, con un appello alla Regione Puglia e alle Soprintendenze sono riusciti tre giorni fa a fare in modo che l’assessorato regionale alla qualità urbana chiedesse al Comune di Castrignano, in via cautelativa, in regime di tutela, di sospendere i lavori di demolizione dell’immobile e convocasse un incontro a Bari per il 12 novembre, nella sede del Servizio Assetto del Territorio. teatro Santa Lucia fb

La vicenda ricorda quanto è accaduto a Modugno, dove un altro ex cinema-teatro, il Santa Lucia, costruito negli anni Trenta in stile Liberty, proprio quando stava per essere demolito è stato salvato per l’iniziativa di Nicola Magrone, che, in qualità di sindaco, ha coinvolto la Soprintendenza ai beni culturali ottenendo l’avvio della procedura per dichiarare l’edificio bene di interesse culturale.

A Castrignano de’ Greci – secondo l’appello delle due reti di associazioni – l’abbattimento è stato programmato “con la scusa della valorizzazione del prospetto del castello”. “Si tratterebbe pertanto – spiegano - di un’oscena ‘rigenerazione urbana’, poiché è proprio il concetto della rigenerazione che compare nel titolo dei lavori in cantiere, come si legge dal grande cartellone esposto all'inizio di via Umberto I. Il palazzo, nel secolo scorso, ha ospitato un teatro-cinema e riveste interesse, secondo le due organizzazioni, “per la Cartello di cantiere 4 nov 2014preziosità del suo progetto architettonico dalle suggestioni neo-classiche, la preziosità dei ricchi decori liberty, e del complessivo respiro di art nouveau in un edificio interamente realizzato e cesellato nella preziosa e ormai sempre più rara ‘pietra leccese’”; tra i fregi si trovano anche chiavi d’arco con bassorilievi raffiguranti torri.

“Da un sopralluogo attorno al Castello – rilevano le organizzazioni - si è potuto osservare che vi erano ben altri edifici più piccoli e di minor pregio da poter eventualmente rimuovere, ovvero smontare e ricostruire altrove visto che stiamo parlando di edifici in pietra leccese comunque preziosi, (anche se bisogna osservare che non è certo rimuovendo edifici storici che si valorizzano i centri storici fatti di palazzi storici!), invece ci si sta accanendo contro il palazzo più bello; come può la Soprintendenza ai Beni Architettonici aver autorizzato tutto questo ci chiediamo!? Siamo certi pertanto che si stia procedendo senza il pieno coinvolgimento autorizzativo della Soprintendenza. Quali meccanismi ed errori burocratici stanno consentendo a taluni di procedere nel verso dell’abbattimento di un simile palazzo, che per le sue caratteristiche ed età è un palazzo nei fatti vincolato ed, eventualmente così non fosse già, per assurde lacune, ovviamente da vincolare al più presto. Inoltre ubicato in un’ area nei fatti di pieno centro storico”. 

“Con i lauti finanziamenti impegnati dallo Stato per queste definite ‘rigenerazioni’ - aggiungono le organizzazioni - un simile Bene Culturale, patrimonio da tutelare, andrebbe semmai smontato pezzo per pezzo e ricostruito altrove, con massima cura, semmai non vi fossero altre soluzioni praticabili, ma in realtà dai sopralluoghi effettuati ben si osserva come era ed è possibile realizzare un piacevole camminamento attorno al castello, minimizzando gli abbattimenti, e solo di muri di giardini cresciuti addosso all’edificio militare e nobiliare, giardini da conservare, secondo il modello virtuoso messo in atto per la realizzazione del camminamento attorno alle mura del Castello di Castro (Lecce), dove con l'uso della pietra locale, del legno, di malte simil-terra rossa, del tipico muretto a secco, e diCastrignano3 tortuosi sentieri e scalinate pietrose, si sono valorizzati e non distrutti i giardini presenti attorno alle mura, permettendo al contempo la piacevole fruizione visiva delle antiche strutture difensive mantenute e ben inserite nell’originario contesto paesaggistico storico-bucolico-rurale. Pertanto da tutelare anche le essenze arboree, a partire dagli agrumi, che connotano le aree a giardino poste attorno al Castello; beni questi ambientali e culturali al contempo, nonché di alto valore paesaggistico, al contrario delle essenze esotiche avulse al Mediterraneo che spesso compaiono nei, purtroppo da criticare, progetti attuali di definita ‘rigenerazione urbana’ in diversi centri salentini”.  

Per le organizzazioni salentine, “abbattimenti così insensati e scellerati hanno macchiato la condotta dei nostri paesi salentini nei decenni di negligenza passati, anni ‘50, ‘60, ‘70, e qui si vorrebbe consentire di continuare su questa strada senza virtù? NON LO SI PUO' TOLLERARE E PERMETTERE ! E' UNA VERGOGNA!”.

santa luciaA Modugno, l’ex Teatro Santa Lucia è stato salvato circa un mese fa con un provvedimento del Responsabile dell'Ufficio Urbanistica del Comune di Modugno che ha sospeso il Permesso di Costruire che avrebbe trasformato l’edificio in un contenitore di uffici e appartamenti. Una sospensione disposta (si legge nel provvedimento) perché “il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo - Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bari, Barletta-Andria-Trani e Foggia - ha comunicato di aver avviato [...] il procedimento di dichiarazione dell’interesse culturale del bene in oggetto”. Come da richiesta, formalmente inoltrata il 19 marzo 2014, dall’allora sindaco Magrone.

L’Amministrazione Magrone, parallelamente all’iter avviato per la tutela dell’edificio inaugurato nel 1931, aveva anche cercato un’intesa con l’attuale proprietà dell’immobile per comprendere se vi fossero margini di azione per salvare la struttura e tentare di recuperarla alla sua antica funzione culturale. Una trattativa, peraltro favorita dalla volontà di collaborare manifestata dall’imprenditore, che è stata però interrotta, insieme con molte altre attività della giunta Magrone, dallo scioglimento dell’amministrazione comunale provocato dalle dimissioni simultanee di 13 consiglieri comunali.

Testimonianza architettonica di pregio e memoria culturale della città, il “Cinema Santa Lucia” fu edificato nel 1930 e inaugurato il 13santa lucia cartolina dicembre del 1931 per volontà del Cavalier Pietro Di Nanni. Sorge in territorio modugnese nell'area di espansione quattro-cinquecentesca detta “suburbio”, tra via Santa Lucia, via De Malderis, via Montenero e via S. Alfonso. Fu aperto al pubblico per più di un trentennio fino agli anni Sessanta, in un'epoca che coincise con il “periodo d'oro del cinema”, con funzione anche di teatro. Il disegno della facciata del cinema-teatro, lungo via Santa Lucia, in sobrio stile liberty, riecheggia quello del Teatro Petruzzelli di Bari e, come documentato in una cartolina postale degli anni Quaranta, era impreziosita da particolari architettonici dei quali oggi resta ben poco. L'interno dell’edificio presenta tuttora le caratteristiche tipiche di una sala cinematografica, dalla sala adibita a platea con pavimento inclinato verso il palcoscenico alla galleria a balconata gradonata con ballatoi laterali.

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Ultimo aggiornamento Domenica 09 Novembre 2014 08:32
 
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