=NEL SILENZIO DELLA MURGIA LA NUOVA CASA DI SUDCRITICA= Stampa
Scritto da Redazione   
Martedì 08 Novembre 2011 13:44

sede_mellitto [foto Sudcritica]

 

Nella piccola stazione

di color rosso mattone

trent’anni di pensieri e di gesti

custoditi dal silenzio della Murgia

 

 

di Francesca Di Ciaula

con un commento di Nicola Magrone

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È mattino inoltrato quando arrivo alla nuova sede di Sudcritica, sulla strada che da Bari porta ad Altamura. La piccola stazione color rosso mattone è ben visibile sull'orizzonte, figura ritagliata nel cielo velato di grigio. I colori della Murgia oggi sono decisi, i contorni delle cose definiti. La piccola stazione serve i pochi residenti delle case sparse. Stazione di scambio per i treni tra Altamura e Toritto.

Seduta ad una panchina nella sala d'aspetto tra volti nuovi e conosciuti, sono immersa nei suoni leggeri degli strumenti a fiato del quintetto musicale Quintette Bohémien. Subito dopo le note frizzanti di Tico-Tico, come un'eco mi giungono gli applausi dall'esterno della sala. Mi accorgo solo ora che la sala è stracolma; c'è gente in piedi fuori ad ascoltare. Siamo un centinaio circa arrivati qui, in zona Mellitto, all'inaugurazione della nuova sede di Sudcritica allestita al piano superiore di questa piccola stazione di campagna.

Ti affacci alla sede salendo per una scala dai gradini in pietra e mentre sali sfiori le copertine dei vecchi numeri di dall'Interno, la rivista da cui è nata Sudcritica. Le osservi e ti sembra assistere allo svolgersi di un racconto, leggere i segni di un percorso che dura da più di trent'anni, una storia che è anche storia della fondazione Popoli&Costituzioni. In questo periodo la fondazione ha dato vita a  tantissime iniziative e pubblicazioni e nel 1979 alla rivista dall'Interno.

Mensile di Documentazione e Dibattito su Istituzioni e Società”, leggo sulle spartane copertine con foto in bianco e nero, testimonianza di passione civile e voglia di scavare tra le pieghe della realtà politica e sociale, locale e nazionale, il dovere avvertito di interrogarsi sui rapporti tra le istituzioni e la società.

 

Per questo alla nuova sede ti affacci pian piano. Nelle stanze gli scaffali sono carichi di riviste e libri, il patrimonio della fondazione. Mi sporgo dall'ampia finestra e faccio vagare lo sguardo per il cielo carico di pioggia, appoggiato sulla campagna brulla della Murgia.

Immersa nel silenzio che ti viene incontro, la nuova casa Sudcritica è questo spazio aperto di riflessioni e incontri, luogo che vive dell'avvertita necessità o urgenza del sentire e riflettere sull'esserci in un territorio, luogo per raccontare di noi cittadini e delle nostre realtà di vita, così come sono interconnesse nello spazio della città e del Paese.

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quintetto_mellitto_1 Il Quintette Bohémien per Sudcritica
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[foto Covella/Sudcritica]

 

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L’approdo di Sudcritica nella Murgia mi riporta a casa.

Lì ritrovo il pastorello Michele Colonna venduto e comprato dai massari, capace di andarsene da sé per sempre e deriso dalla metropoli perbene, lì la piccola Palmina Martinelli uccisa dalla violenza degli ottusi e sfregiata dalla giustizia, lì tutti i ragazzi selezionati, esclusi e dimenticati, lì i bambini di San Giuliano che riposano come in una Murgia più in là, lì me stesso dopo ormai moltissimi anni di faticoso peregrinare tra le infelicità altrui e dunque mie.

Li ritrovo tutti mica per starcene fermi e impotenti; li ritrovo per chiamarli, i potenti, uno per uno, a rendere conto di sé. Nella Murgia riesce meglio che nel frastuono senza significato e incolto delle città vocianti e trafficanti.

Sia benvenuto chi vuole e sa muoversi per conto suo, estremista insopportabile della democrazia e dell’uguaglianza praticata. Chi è così, conservatore impenitente della Costituzione e di quello che dice e promette, torni indietro, lì è casa sua.

Nicola Magrone

 


Ultimo aggiornamento Martedì 08 Novembre 2011 21:05
 
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