=QUANDO LA LEZIONE ALLONTANA DALLA COSTITUZIONE= Stampa
Scritto da Redazione   
Domenica 13 Novembre 2011 13:35

Qui ti voglio a cercare di spiegare cosa può essere questa cittadinanza attiva e il rispetto della Costituzione, soprattutto a  trovarne esempi credibili: da dove cominciamo? Dalle tasse scolastiche sempre più alte o dal numero delle ore di lezione, sempre più basso? o dal docente di sostegno mancante? Dal costo dei libri o dal papà disoccupato? Dalla nonna da assistere o dal fratello emigrato?  Dai ticket in farmacia o dalla mamma che lavora mattina e sera sottopagata e sovrasfruttata?

di Rita Ceci

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Nell’ambito delle attività didattiche previste dal Progetto “Cittadinanza e Costituzione” il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e l’Associazione “Democrazia nelle Regole promuovono il concorso nazionale “ A lezione di Costituzione…!”, destinato agli studenti dal I al IV anno delle scuole secondarie di secondo grado, statali e paritarie, con l’obiettivo di promuovere nelle giovani generazioni i principi della cittadinanza attiva e consapevole, basata sui valori della solidarietà, della partecipazione responsabile, della cooperazione, nonché della legalità e del rispetto delle regole.

E il pensiero corre alla scuola, e già si prefigura aule a soqquadro e scolaresche indaffarate  alla ricerca affannosa di dati e notizie da raccogliere,  copiare ed incollare, per  realizzare un bel testo, per far bella figura,  e perché no? per assicurarsi un premio, quello che fa la differenza: che  garantisce che da oggi in poi sei un cittadino attivo e consapevole, capace di legalità, giustizia, cooperazione e blablabla… Magari ci saranno dei docenti sensibili e preparati, di quelli che  non assegnano per casa la famigerata “ricerca”, che subito entusiasmati dalla sollecitazione, inviteranno a studiare l’argomento e porteranno a scuola  tanti libri, giornali e riviste, e si connetteranno perfino in internet  e, dall’aula di informatica, insieme  agli alunni, anche in videoconferenza con altre scolaresche, cercheranno di riflettere sugli articoli della Costituzione,  e sulle strategie possibili per praticare detta cittadinanza, magari attraverso gli esempi e il confronto con la realtà circostante.

 

Ma, è proprio qui che  viene il bello, quando cioè si passa dall’aula X e  dalla classe Y, e si entra sul terreno dell’alunno e dall’alunna reale, quelli che, per intenderci, hanno occhi per vedere, orecchie per sentire e pancia da sfamare!

Qui ti voglio a cercare di spiegare cosa può essere questa cittadinanza attiva e il rispetto della Costituzione, soprattutto a  trovarne esempi credibili: da dove cominciamo? Dalle tasse scolastiche sempre più alte o dal numero delle ore di lezione, sempre più basso? o dal docente di sostegno mancante? Dal costo dei libri o dal papà disoccupato? Dalla nonna da assistere o dal fratello emigrato?  Dai ticket in farmacia o dalla mamma che lavora mattina e sera sottopagata e sovrasfruttata?

E poi c’è il paese che non offre nulla per i ragazzi, e li aliena in sale-gioco o in discoteche, dove – spesso - senza speranze e senza futuro, cominciano a fumare e ancora più spesso, a bere e a “farsi”, se no c’è la noia, la mortale noia che, per non morire, trova facile soluzione nelle bravate da teppistelli e nel gioco violento del branco.

Ma questi ragazzi siamo andati a trovarli proprio nelle più estreme periferie, tra i più sfigati!!!! Verrà di pensare…

Va bene, va bene, allora facciamo che il papà lavora e anche la mamma, e la nonna sta bene e non c’è da andare in farmacia; facciamo che è una famiglia dove si compra di tutto e si producono molti rifiuti; dove si fa persino la raccolta differenziata, perché ai bambini, a scuola gliel’hanno  insegnata, e sono andati tutti insieme con i bidelli e il preside a pulire il giardino comunale  e  la spiaggia libera, al posto degli operatori ecologici del Comune.

Il problema è che questa famiglia  poi non  sa dove mettere i sacchetti raccolti, e vede i contenuti differenziati venire catapultati tutti insieme nello stesso camion-rifiuti e trasferiti ad una discarica comune, quando c’è, perché a volte, invece, le strade restano ricolme di immondizie che nessuno raccoglie, finché magari qualche “cittadino” che non ne può più di respirare miasmi insopportabili, non dà fuoco a tutto col risultato che il fumo  brucia i polmoni e la diossina distrugge generazioni!

Facciamo che quegli alunni poi vedano un semplice telegiornale, magari  uno dei meno schierati , se c’è, e scoprano  ad  esempio, che il clima è cambiato e che voragini si aprono dove mai era accaduto e fiumi di fango  e crolli devastano luoghi e popolazioni, e uccidono, perché  si è voluto guadagnare sulla pelle della gente, risparmiando sulle gare d’appalto, utilizzando materiali d’infima qualità e incassando mazzette e raccomandazioni; insomma perché quella “cittadinanza “ tanto invocata è ancora un pianeta  sconosciuto e la “partecipazione attiva” è stata  confusa  con quell’indaffarato andirivieni di bassi interessi e affari poco chiari dimentichi di ogni senso di responsabilità e in barba alla trasparenza…

Può anche essere che  quei ragazzi vedano al TG i barconi dei migranti giungere stremati sulle nostre sponde, e che a scuola  facciano una colletta di solidarietà… ma qualcuno poi glielo spiega che tanti di quelli, quando riescono a toccare terra dopo viaggi in cui rischiano la vita, vengono da paesi in guerra, politica o di religione poco cambia,  dove sono perseguitati e hanno diritto all’asilo politico, e qui questo diritto viene calpestato, ignorato, disatteso proprio da chi dovrebbe garantirlo? Sanno delle barche che partono e che qui non arrivano mai, perché vengono rispedite senza che i passeggeri vengano accolti, identificati, e se del caso,  riconosciuti rifugiati politici ed  assistiti  come tali, come le leggi internazionali prevedono? Sanno che ci sono tanti cooperanti che non hanno imparato tra i banchi di scuola cos’è la cooperazione, ma vivendo e lavorando in situazioni di rischio e di pericolo, per aiutare a crescere l’altra metà dell’emisfero, e che qui perdono il lavoro perché i fondi per questo settore sono praticamente azzerati, come se fossero stati azzerati la fame nel mondo e l’ HIV e la tortura, gli sbarchi dei  migranti e le persecuzioni,  la prostituzione infantile e gli stupri di massa…?

Qualcuno glielo dice che  serve a poco fare la colletta o cantare la canzoncina “non è il colore della pelle che conta…. conta l’umanità”, quando poi la maggior parte  dell’umanità resta privata dei diritti fondamentali, povera e sfruttata da una minoranza sempre più risicata? E se  dovessero scoprirlo,  magari proprio a seguito di questa ricerca, quali potrebbero esserne le conseguenze?

Forse, incalzati dall’evidenza, potrebbero chiedersi, questi ragazzi impegnati nel concorso sulla cittadinanza, a cosa serva dunque venire “formati” al diritto della persona, venire sensibilizzati ai bisogni della gente che soffre, magari rinunciare alla merendina per adottare un bimbo, preferibilmente a distanza… potrebbero chiedersi insomma come può diventare “attiva” questa cittadinanza se poi non è praticabile, e tutti i giochi sono già fatti? Chi deve fermare la fame continua ad impoverire i poveri; chi deve fermare la guerra continua ad armarla; chi deve accogliere i migranti li respinge; chi deve tutelare l’ambiente, lo danneggia; chi deve pensare al  futuro dei giovani,  non se ne occupa…

A che serve  questa Lezione di Costituzione, se chi deve rispettarla ed attuarla, e magari premiare la classe più brava, non solo non ne ha ancora colto lo spirito ma pare ignorarne perfino i dettami ?

 

 
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