=RICORDIAMO E PARLIAMO DI PALMINA IL 14 FEBBRAIO A SAN PANCRAZIO. IL 'NOSTRO GIORNO DI SAN VALENTINO'= Stampa
Scritto da Redazione   
Sabato 09 Febbraio 2013 22:12

martinelli_per_San_pancrazio

 

 

Nicola Magrone a San Pancrazio Salentino il giorno di San Valentino con oltre quaranta tra scuole ed associazioni nel ricordo impegnativo dell'"amore bruciato" di Palmina Martinelli. L'iniziativa dell'Associazione Retinopera onlus.

 

Italia Giusta secondo la costituzione ci sarà.

 

(ANSA) - BRINDISI, 9 FEB - A 14 anni, l'11 novembre 1981, venne bruciata viva a Fasano, nel brindisino. Era stata 'venduta' dai suoi famigliari, senza che lei sapesse, per farle esercitare la prostituzione. Lei non volle entrare nel 'giro' così come era avvenuto per sua sorella, e fu uccisa. Una morte che ancora oggi non ha colpevoli. E' a questa ragazzina, Palmina Martinelli, che l'Associazione Retinopera Salento Onlus ha voluto dedicare un incontro in un giorno speciale: il 14 febbraio, giorno di San Valentino.

L'iniziativa si terrà nel Santuario di S. Antonio alla Macchia a San Pancrazio Salentino (Brindisi). All'incontro interverrà il magistrato Nicola Magrone, Presidente della Fondazione onlus "Popoli e Costituzioni". Magrone, all'epoca, era il pubblico ministero che raccolse le ultime parole di Palmina Martinelli e lottò per la condanna dei colpevoli, ma in sede processuale emerse la tesi che la 14enne si sarebbe suicidata dandosi fuoco da sola. In un incontro prossimo, il 14 febbraio, dal tema 'l'Amore bruciatò', si vuole ripercorrere la storia di Palmina "affinché il diritto all'amore e alla vita - dicono gli organizzatori - possa essere difeso, condiviso, promosso … sempre". Nell'ottobre dello scorso anno la sorella di Palmina, Giacomina Martinellli, ha presentato al procuratore della Repubblica presso il tribunale di Brindisi, Marco Dinapoli, una denuncia chiedendo che si cerchino gli "autori dell'omicidio doloso". Per l'omicidio di Palmina Martinelli vennero giudicati negli anni Ottanta Giovanni Costantini, che Palmina considerava il suo fidanzato, e il fratellastro di Costantini, Enrico Bernardi, sfruttatore della prostituzione di una delle sorelle di Palmina. I due giovani erano stati indicati dalla stessa Palmina come responsabili dell'omicidio: le parole di Palmina sul letto di morte vennero registrate, con l'aiuto dei medici rianimatori, dal magistrato che fu pm nel processo di primo grado, Nicola Magrone. La Corte di Cassazione nell'88 assolse con formula piena e definitivamente Costantini e Bernardi stabilendo che Palmina si era data alle fiamme da sola.

.

Ultimo aggiornamento Venerdì 15 Febbraio 2013 18:27
 
Condividi