=ATTILA PERDE LA POLTRONA NELL'AREA INDUSTRIALE DI BARI E CHIEDE AIUTO= Stampa
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Scritto da Redazione   
Martedì 08 Novembre 2011 12:58

attila

Attila: aiuto! abbiamo regalato al consorzio industriale il territorio di Modugno

e lo abbiamo distrutto

ora ci tolgono la poltrona  

con un commento di Francesca Di Ciaula  

Un incredibile comunicato stampa è stato diffuso dal Sindaco di Modugno.

Eccolo:

 

 

" CITTÀ DI MODUGNO

 

  (Provincia di Bari)

COMUNICATO STAMPA – CONSORZIO ASI

 

Con riferimento alla composizione del Consiglio di amministrazione del Consorzio dell’Area di Sviluppo Industriale di Bari, il Sindaco di Modugno, Domenico Gatti, diffonde la seguente nota:

“Lo scorso 29 ottobre si è tenuta presso la sede dell’ASI l’Assemblea dei soci avente all’ordine del giorno la discussione sulla composizione del Consiglio di Amministrazione. Come già era stato anticipato da alcuni giornali nella stessa mattina, nel corso della riunione si è ipotizzata l’esclusione di qualsivoglia rappresentante dei Comuni di Modugno e Bitonto dal suddetto organo.

Non può l’Amministrazione Comunale di Modugno, unitamente alle forze produttive della città e all’intera cittadinanza, esimersi dal rigettare con sdegno e con forza ogni ipotesi di esclusione della Città dall’organo di Governo del Consorzio come Comune maggiormente rappresentativo in termini di territorio concesso.

Modugno, infatti, con i suoi 900 ettari, rappresenta indubbiamente il Comune-capoluogo dell’ASI, che ha sacrificato più di tutti il proprio territorio, ancor più della città capoluogo di provincia, in termini di:

  • · depauperamento del comparto agricolo;
  • · espropri dei terreni agricoli effettuati con indennità del tutto inadeguate e penalizzanti;
  • · tumultuosa espansione urbana con accentuate caratteristiche di città-dormitorio;
  • · esposizione del territorio al rischio di inquinamento atmosferico, acustico, veicolare, delle acque, del suolo e del sottosuolo;
  • · compromissione dei parametri e dei vincoli di natura idrogeologica e paesaggistica;
  • ·

Gli insediamenti produttivi allocati hanno dato slancio all’economia dell’area barese, senza che la città di Modugno ne abbia mai tratto evidenti benefici, tantomeno sul profilo occupazionale cittadino.

Le quasi 500 aziende presenti sul territorio modugnese lamentano da sempre la carenza di servizi per sé e i propri dipendenti, la mancanza delle condizioni minime di sicurezza, la scarsezza di iniziative volte alla promozione e allo sviluppo del territorio e delle imprese locali.

Avevamo pensato che fosse questa l’occasione propizia affinché alla città di Modugno fosse riconosciuta in modo unanime dai soci, anche nell’ottica di una turnazione, la responsabilità di guida nell’attività di Governo del Consorzio; non abbiamo ancora rinunciato a questa aspirazione ma ci ritroviamo oggi improvvisamente, quasi senza aver avuto possibilità di confronto, in una situazione incredibile in cui non verrebbe riconosciuta nemmeno la possibilità di avere un proprio rappresentante nel C.d.A.

Deve passare il principio che solo una stretta connessione con il territorio può rilanciare l’ASI.

Il timore è che sulle spalle dei modugnesi si stiano consumando operazioni altre per ritrovare alcuni equilibri di rappresentanza persi nel tempo, lontano da Modugno, e che coinvolgono gli altri Enti interessati e alcune Associazioni di categoria. La sensazione, forte, è che sia davvero così. Ci auguriamo di sbagliare!

Non rimarremo inermi all’eventualità che Modugno sia espropriata del suo territorio. L’Amministrazione Comunale, con il coinvolgimento di tutte le associazioni di categoria presenti sul territorio e con la cittadinanza attiva, metterà in atto ogni azione per la tutela del proprio territorio e dei suoi cittadini, valutando anche la possibilità di recedere dalla partecipazione al Consorzio ASI”.

Modugno, 03/11/2011

 DOMENICO GATTI - Sindaco di Modugno"


 

ASIMettiamo un po' d'ordine.

Nel consiglio di amministrazione c'è stato fino a maggio scorso (elezioni amministrative) il "vecchio" sindaco (Rana).

Il "nuovo" sindaco (Gatti) non è stato ammesso in quel consiglio e lui si è arrabbiato; ci teneva tanto e ha minacciato ferro e fuoco per prendersi quella poltrona. Nessuno, più e meglio di lui, ha mai saputo spiegare l'importanza della presenza del sindaco di Modugno nella gestione della zona industriale e nessuno, più e meglio di lui, ha mai saputo spiegare i danni che il territorio di Modugno ha subito finora nonostante o grazie alla presenza in consiglio del vecchio sindaco. Li ha descritti, i danni, con puntigliosità inedita. Eccoli:

 

  • · depauperamento del comparto agricolo;
  • · espropri dei terreni agricoli effettuati con indennità del tutto inadeguate e penalizzanti;
  • · tumultuosa espansione urbana con accentuate caratteristiche di città-dormitorio;
  • · esposizione del territorio al rischio di inquinamento atmosferico, acustico, veicolare, delle acque, del suolo e del sottosuolo;
  • · compromissione dei parametri e dei vincoli di natura idrogeologica e paesaggistica.

Insomma, un disastro. E chi c'era, tra gli amministratori del consorzio? Rana, il sindaco che ha amministrato Modugno per dieci anni e che ha passato la staffetta a Gatti (stessa cordata, Pdudc), il quale a sua volta è stato in consiglio comunale anche lui per dieci anni come capogruppo Pd e come assessore di Rana.

Noi, dunque, dovremmo dolerci per la poltrona tolta a Gatti. Ma per favore...

bambin_per_titoli

  Sudcritica    


Per informarti meglio, leggi lo

STATUTO ASI

 

IL COMMENTO

_______________


IL LAMENTO DEL SINDACO SMEMORATO

 

di Francesca Di Ciaula

____________________

 

L'altro ieri il sindaco del mio paese, un paese che appartiene a quel sud Italia espropriato da sè, un paese che si allunga fino alle porte del capoluogo pugliese, non si è presentato all'assemblea dei Comuni appartenenti all'area del Consorzio della zona industriale, che abbiamo qui vicinissimo. Lo ha dichiarato il sindaco stesso con un comunicato apparso sul sito ufficiale del Comune.

Il sindaco dava giustificazioni: semplicemente la convocazione è arrivata il giorno prima e questo fatto di non aver rispettato i tempi doverosi per un atto istituzionale lo ha un tantino irritato, anche perché il sindaco aveva altri impegni.

In realtà il sindaco era già irritato da qualche giorno per essere stato estromesso già nelle ipotesi di una nuova composizione del consiglio di amministrazione del Consorzio, come egli stesso aveva fatto rilevare in una precedente comunicazione. Qui però il nostro primo cittadino espone un altro motivo del suo disappunto: il Piano Particolareggiato di sviluppo della zona industrialeper regolamentazione regionale non è sottoposto alla valutazione preventiva dei Comuni interessati”.

Quindi c'è questa anomalia che ha prodotto, dice giustamente il comunicato, “assegnazioni di suoli per destinazioni anche a forte impatto ambientale e paesaggistico oltre che disorganiche rispetto alle reali esigenze del territorio e alle stesse aziende della zona industriale". E questa regolamentazione regionale dovrebbe essere la sola responsabile dei disastri ambientali di questo paese, poiché ha finora estromesso dalle decisioni importanti i Comuni interessati allo sviluppo dell'area. Solo che non ho ben capito in che modo. Forse per le modalità di composizione del Consiglio di amministrazione?  O forse perchè questo consiglio ha poteri decisionali limitati? Bah!

Il paese, che - non l'ho ancora detto - si chiama Modugno e che è stato promosso recentemente a città, in questi decenni, ha ricordato il sindaco nel suo precedente comunicato, ha subito in maniera pesante e devastante lo sviluppo dell'area industriale qui a ridosso e lì ha inserito un elenco preciso dei danni ambientali.

Oggi questo paese conserva solo qualche traccia della sua prima attività produttiva: l'agricoltura. Il resto è fatto di capannoni, il cemento dei moderni palazzi in periferia, villette, palazzine più o meno belle e colorate, spesso brutte, e poi di un centro storico fatto di viuzze sudicie lasciate al destino di un paese che sembra aver dimenticato tutto di sé.

Tutto questo per contribuire a dare un'idea - a dir il vero a farmi un'idea - del significato del gesto del sindaco e poi delle parole virgolettate, messe a termine della dichiarazione.

"Denuncio ancora una volta la volontà politica messa in atto di espropriare il Comune di Modugno del proprio territorio… Negli anni passati i nostri nonni subirono per primi gli espropri; oggi, per la seconda volta, è tutta la città a subire. Ma l'Amministrazione comunale di Modugno non resterà inerte. Il territorio di Modugno deve essere amministrato da chi lo conosce, lo valorizza e lo ama: i modugnesi!"

C'è pure questo esclamativo finale! Un tono deciso che sottolinea questo forte senso dell'identità e della storia del paese e che sembra comunicare una consapevolezza salda del valore del gesto e dell'importanza nefasta di questa esclusione da un tavolo importante per il territorio. Solo che proprio non ho capito cosa ha intenzione fare l'amministrazione comunale e soprattutto chi è che “conosce, valorizza, ama questo paese”. A me sembra che nessuna amministrazione fin qui abbia valorizzato un bel niente e quindi amato questo bene collettivo che è il paese, buono adesso come scenario per rievocare i fantasmi di una tradizione agricola e tante cose defunte. Però si dice nella nota, che sono i modugnesi a dover amministrare, quindi decidere della sorte del territorio, cioè mi pare di capire, i cittadini attraverso un'attiva partecipazione. Però c'è questo tarlo: forse i modugnesi che amministrano il paese sono sempre e solamente loro, quelli che stanno lì seduti in Consiglio Comunale. Sono un po' confusa. Queste parole mi hanno fatto venire un po' di mal di mare.

Ultimo aggiornamento Lunedì 21 Novembre 2011 21:48
 
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