=PALERMO MODUGNO. DUE P(a)ESI E DUE MISURE= Stampa
Valutazione attuale: / 0
ScarsoOttimo 
Scritto da Redazione   
Giovedì 24 Maggio 2012 12:38

DI_PIETRO

 

GATTIORLANDODice Leoluca Orlando, dall’alto del suo successo elettorale a Palermo: “La mia vittoria è uno schiaffo al sistema dei partiti”. E poi precisa che lui, leader nazionale di un partito (quello di Di Pietro) si è candidato sindaco di Palermo pur potendo continuare a godere dello status di deputato non solo ma anche di quello di presidente di una commissione parlamentare e pur vedendo, in prospettiva, una poltrona di ministro o di commissario europeo. Insomma, un gesto, il suo, quello di candidarsi a sindaco di Palermo, di amore estremo per la sua città. E sia.


Poi dice, Orlando, che a Palermo, con quelle primarie truffaldine, lui e l’Italia dei valori non potevano certo mettersi a sostenere un Fernandelli qualsiasi, vincitore sospetto delle primarie ed espressione della parte del Pd che sosteneva e sostiene la Giunta regionale Lombardo che non gode di buona fama, diciamo così. Quello inquisito per collusione con la mafia ed altro, insomma. Obiezione di coscienza, dunque, rottura del patto elettorale col centro sinistra, recesso postumo dalle primarie, trionfo elettorale dopo una fuga dal gruppo ostentatamente solitaria.. Un capolavoro di etica politica e personale. Una città che, per oltre il 70% del 50% dei suoi elettori (dell’altro 50% non si sa nulla, scomparsi dalle urne) non ha più niente a che fare con mafia e dintorni . E sia.

A sentire Orlando lo “schiaffo al sistema dei partiti” lo ha dato lui ed il suo partito, quello di Di Pietro; dunque, non tutti i partiti sono uguali, non tutti i politici sono uguali. E sia anche questo: non tutti sono uguali.

Il problema, però, è che non tutti i partiti sono uguali a se stessi. Mettiamo proprio il partito di Di Pietro: sta nella giunta regionale della Puglia e non ha battuto ciglio quando hanno scoperto i Frisullo o i Tedesco e il grande mare del sistema Tarantini.

C’è di peggio: a Modugno, cittadina di grandi dimensioni in tutto: dal numero di abitanti, agli affari alla disistima praticata ed ostentata di ogni regola democratica, pezzi di consiglio comunale e di giunta, Sindaco (di ora e di prima) compreso, sono coinvolti in vicende di malaffare al punto che il Pubblico Ministero li ritiene associati per delinquere. Ecco: lì il partito di Di Pietro chiude gli occhi e le orecchie e si fa tifoso e sostenitore di quel consiglio e di quella giunta. Non c’è apparizione del sindaco che non sia preceduta da due giullari adoranti; chi sono? Due del partito di Di Pietro. Ai quali non è parsa vera la grazia di un accordo truffaldino alle ultime elezioni tra Pd e Udc finalizzato a tener fuori dal consiglio Italia Giusta secondo la Costituzione, ai quali non è giunta notizia delle sospette dimissioni di alcuni assessori e dello stesso vicesindaco (complice dell’artificio elettorale in dannoo di I.G.), ai quali non sembra rilevante la vicenda giudiziaria che riguarda - si badi bene - maggioranza e opposizione avvinte come l’edera in consiglio e in tribunale; mica sono giustizialisti, loro.

Ecco la novità da annotare in questi tempi oscuri e monotoni: non tutti i partiti sono uguali a se stessi: arraffano dove possono e con chi possono. E’ questa la nuova scuola di pensiero che si va facendo strada. Mettiamo l’Italia dei valori: festeggia a Palermo contro gli inquisiti,  a Modugno al tavolo degli inquisiti. Una festa continua.

 

NOTA


 

Apprendiamo dalla stampa locale di Modugno che il sindaco Gatti ha commemorato con le scolaresche Giovanni Falcone.

Avrebbe detto e ammonito:

 

"Non bisogna cedere alla violenza. La mafia e la criminalità si nutrono di paura e violenza, ma le possiamo sconfiggere noi, in prima persona, camminando con le Istituzioni verso la legalità "

 

Tranquilli; il sindaco è in marcia "verso la legalità".

logo_movimento

Ultimo aggiornamento Venerdì 25 Maggio 2012 12:41
 
Condividi