=MODUGNO CONNECTION. I FATTI DEL 22 AGOSTO 2014= Stampa
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Scritto da Redazione   
Mercoledì 11 Febbraio 2015 19:50

grosz-metropolis-1916-17CHE COSA COSTRINSE 13 CONSIGLIERI A DARSI ALLA FUGA?

dimostrazione di una motivazione incoNfessabile

 

 

 

Lo scorso 22 agosto, dopo appena un anno di amministrazione Magrone, tredici consiglieri comunali presentarono all’ufficio del Protocollo del Comune di Modugno le loro simultanee dimissioni precedentemente firmate davanti a un notaio. Le dimissioni dei consiglieri - Angiulli, Barile, Brunetta, Fragassi, Gianvecchio, Lacalamita, Maurelli, Pascazio, Ragnini, Ruccia, Sanseverino, Scaramuzzi e Silvestri - erano esplicitamente finalizzate allo scioglimento del Consiglio Comunale e, di conseguenza, alla caduta del sindaco Magrone e della sua giunta.

perché tanta fretta?

Quello stesso giorno (22 agosto 2014) giungeva il decreto prefettizio a sospendere il Consiglio Comunale di Modugno e a nominare Commissario prefettizio il dott.Mario Rosario Ruffo per la provvisoria gestione dell’ente con i poteri del Sindaco, della Giunta e del Consiglio Comunale. In altri termini, passate neanche due ore dalla protocollazione delle loro dimissioni, i tredici raggiungevano il loro scopo: decadenza immediata del Sindaco - voluto ed eletto dalla maggioranza dei cittadini modugnesi nel giugno 2013 - e della Giunta Comunale. Tutto questo, è bene ripeterlo, dopo solo un anno di amministrazione.

Cosa era accaduto, durante questo anno, di così calamitoso da indurre tredici consiglieri a precipitarsi da un notaio per porre fine all’amministrazione in carica? Perché fu evitata l’aula consiliare quale luogo di dibattito e di confronto (in una parola, di democrazia) - laddove anche i “13” erano chiamati a stare -, dal momento che si viene eletti per esercitare in Consiglio Comunale la funzione della rappresentanza democratica? Perché la scelta sbrigativa del notaio, anziché la proposta, la discussione e la votazione di una mozione di sfiducia? Che cosa e chi aveva suggerito ai tredici di percorrere il canale extraconsiliare? Che cosa e chi aveva richiesto tanta fretta da imporre lo strumento delle dimissioni ‘in blocco’ a una maggioranza di consiglieri comunali, senza troppo preoccuparsi della brutalizzazione di democrazia di cui un simile strumento-mannaia è capace?

Certo è che la modalità seguita dai “13” obbliga a pensare che ci fosse un’urgenza. Un’accelerazione improvvisa. Un bisogno estremo daBRUEGEL soddisfare immediatamente e che, come tale, non poteva più attendere che si consumassero in aula i passaggi di rito. E che magari, i Portatori di questo bisogno, proprio per non rischiare esiti sgraditi, non volevano sottostare alle democratiche regole di una libera e democratica discussione condotta alla luce del sole. Condotta, cioè, nella sola massima trasparenza possibile che, in casi come questo, possa essere garantita: il dibattito in aula.

Lo storico che, alla ricerca delle fonti, andasse a caccia negli atti che documentano l’attività consiliare 2013-2014 (verbali, deliberazioni, etc.) dei segni o degli indizi che spieghino i fatti del 22 agosto 2014 rimarrebbe certo disorientato, come minimo. Scoprirebbe, infatti, dallo studio di quelle carte, una quantità di accadimenti determinati dalle condotte dei consiglieri comunali (soprattutto da parte dei tredici consiglieri dimissionari), la cui lettura non aiuta a comporre un quadro chiaro e lineare delle ragioni per le quali il sindaco Magrone perse la maggioranza che lo aveva sostenuto alle elezioni del 2013. Condotte dei consiglieri (soprattutto dei “13”) che, in vista di uno scioglimento che sarebbe arrivato dopo un tempo decisamente breve, sarebbero da definire in prima battuta quanto meno ‘stravaganti’.

Sicuramente, il nostro ricercatore, si troverebbe di fronte ai primi segnali di crisi politica, all’interno della maggioranza, in corrispondenza dell’emersione (siamo nel maggio 2014) della cosiddetta questione urbanistica modugnese, e poi già a giugno, quando si chiarirono definitivamente i contorni della medesima questione, ad una violenta accelerazione della crisi.

Arrivato a questo punto, però, lo storico deve sciogliere un rompicapo. Egli avrà sicuramente notato, dallo studio delle carte, come ci sia un aspetto che attraversa regolarmente (con una certa sistematicità) i lavori consiliari della passata legislatura: il ‘singolare’ fenomeno della unanimità delle deliberazioni consiliari, accompagnato da una serie di altri provvedimenti sui quali il Consiglio Comunale di Modugno si è pronunciato con accoglimenti a larga maggioranza (dunque, col voto favorevole di un significativo numero di consiglieri di minoranza), spesso sfiorando, anche per questi ultimi, l’unanimità. Nel novantacinque per cento dei casi qui in esame - deliberazioni consiliari passate all’unanimità o a larghissima maggioranza - noterà lo studioso che si tratta dell’approvazione di provvedimenti presentati in aula come proposte dell’amministrazione, e per giunta come proposte che connotavano pienamente punti qualificanti del programma del candidato sindaco Nicola Magrone. E siamo al rompicapo che ben presto, comunque, lo storico sarà in grado di sciogliere: come si spiega il largo consenso raccolto dall’amministrazione Magrone attorno alle proposte portate in consiglio comunale al fine di trovare soluzione ai problemi drammatici della comunità modugnese con il blitz senz’appello (attuato per vie semiclandestine) compiuto con lo scopo di “mandare a casa” l’amministrazione Magrone?

Per comprendere meglio, non resta che focalizzare l’attenzione del lettore, su quanto è già balzato in tutta evidenza agli occhi del nostro storico.

Nella passata consiliatura, dal 25.07.2013 (data in cui il Consiglio si riunisce per il suo insediamento) al 23.07.2014, quando si è celebrata l’ultima assemblea prima dello scioglimento, si sono svolte 21 (ventuno) sedute di consiglio comunale (più una seduta aperta, non deliberante per definizione, il 05.03.2014). Poco meno di un anno di riunioni, dunque. Qui di seguito, una carrellata delle deliberazioni di Consiglio Comunale approvate all’unanimità o ad ampia e amplissima maggioranza.

l'inedita unanimità del Consiglio

* L’unanimità si manifesta nella convalida degli eletti nel Consiglio Comunale del 25.07.2013 e nella surroga del consigliere dimissionario Massimiliano Spizzico del C.C. del 28.04.2014. Mentre l’elezione del Presidente del Consiglio avviene per la prima volta a Modugno nella prima seduta dell’assemblea comunale (C.C. del 25.07.2013) anche grazie a un voto della minoranza: 17 voti Bellino, 7 bianche, 1 Ruccia. Assunta la presidenza, Giovanna Bellino dichiara: vorrei ringraziare un po' tutti. In primis il Sindaco che ha proposto sin da subito il mio nome all'interno della coalizione. Ringrazio la maggioranza stessa che ha sostenuto e condiviso la mia candidatura senza alcun tipo di discussione al nostro interno. Ringrazio anche quella parte della minoranza che mi ha dato fiducia, rendendo possibile la mia elezione sin dal primo Consiglio Comunale, e vorrei sottolineare: una cosa mai avvenuta nelle precedenti legislature (…)”; nella stessa seduta del 25.07.2013 è eletto Barile vice Presidente del Consiglio: il suo nome è indicato su ventuno schede (due le bianche, una scheda nulla).

* Ancora unanimità (C.C. del 25.07.2013) nella nomina dei due consiglieri componenti la Commissione per la tenuta degli albi dei giudici popolari di Corte d’Assise e di Corte d’Assise d’Appello: 24 voti favorevoli per il consigliere De Benedictis (proposto dalla maggioranza), 24 voti favorevoli per il consigliere Vasile (proposto dalla minoranza).

* La seconda seduta del Consiglio Comunale (01.08.2013) risponde anch’essa a un adempimento previsto dalla legge affinché il Sindaco esponga le linee programmatiche di mandato. Approvate.

* Sulla Tares, un atto di indirizzo approvato all’unanimità. Nella tarda estate del 2013, una nuova imposta, la Tares sta flagellando le famiglie italiane e quelle modugnesi. Un Consiglio Comunale urgente viene convocato (è la terza seduta) per affrontare la disciplina della Tares adottata prima dell’estate dal Commissario straordinario, Magnatta, e che ha provocato polemiche per l’esosità del tributo. Il Consiglio Comunale si riunisce il 07.09.2013 e all’unanimità (22 voti favorevoli) dice sì a un atto di indirizzo in cui sono confluite le proposte della giunta che mettono mano alla Tares per ridurne gli effetti devastanti su famiglie, artigiani e imprese, prevedendo graduazioni e ampliamenti di esenzioni ed agevolazioni. In proposito, il Sindaco Magrone dichiara:Se questo tributo sta avendo un impatto devastante, se ci troviamo a pagare questa tassa, ingiusta ed iniqua, in dimensioni così pesanti e gravi lo dobbiamo anche al fatto che Modugno ha un tremendo ritardo nella raccolta differenziata: mai attuata, sempre declamata e raccomandata, ma mai nemmeno iniziata. È un dato storico su cui dobbiamo concordare: le scelte sbagliate del passato si pagano oggi. Dopo 12 anni di questa oscenità la responsabilità è passata nelle mani di questa amministrazione da 2 mesi e ci siamo impegnati a risalire la china’’.

* Il quarto Consiglio Comunale (18.09.2013) conferisce all’unanimità la cittadinanza onoraria al Sig. Besnik Sopoti, un artista italiano - dice il Consiglio Comunale - che dipinge per liberare la semplicità del visibile, testimone del valore morale, sociale e politico dell'identità nazionale, intellettuale libero e indipendente, vittima della violenza razziale negli anni della barbarie totalitaria e dopo. Cittadino vero ed esemplare di Modugno che lo riconosce come uno dei suoi figli più miti nelle relazioni sociali e più inflessibili nella difesa della democrazia e della libertà”.

* 28.10.2013, sesta adunanza del Consiglio Comunale. Approvata all’unanimità la modifica dell’art. 8 del Regolamento del Consiglio Comunale. Questo passaggio permette, subito dopo, la rapida nomina dei componenti delle commissioni consiliari permanenti e il parimenti rapido insediamento delle stesse commissioni. La precedente consiliatura, prima della sua decadenza, non era mai riuscita ad eleggere le commissioni.

* Consiglio Comunale del 18.11.2013: il provvedimento di modifica dell’art. 5 - Zona di Completamento B4 – delle Norme Tecniche di Attuazione annesse al PRGC, è accolto con diciotto voti favorevoli e due astenuti.

* Il Consiglio Comunale del 23 gennaio 2014 segna una svolta storica, in termini di civiltà e di cultura, per la città di Modugno. Una mozione presentata dalla maggioranza viene poi approvata all’unanimità dai consiglieri comunali (ventiquattro voti favorevoli su ventiquattro votanti). La mozione dice che l’area della ex-cementeria deve essere destinata a verde, parco pubblico, e che tale scopo deve essere raggiunto tramite la completa bonifica dall’amianto e con l’adozione di una variante al Piano Regolatore. Si tratta di un successo del Sindaco e del suo movimento, Italia Giusta secondo la Costituzione, per la semplice ragione che la ex cementeria è da sempre al centro di una loro storica battaglia politica.

* Nella seduta del 23 gennaio 2014 passa all’unanimità anche un provvedimento di Accorpamento al demanio stradale.

* Il quattordicesimo Consiglio Comunale (27.03.2014) vede ben due deliberazioni all’unanimità:

[Tra il febbraio e il marzo 2014 si terranno alcune assemblee che per comodità, ai fini di questa trattazione, chiameremo ‘di transizione’ o ‘di ‘servizio’: il 18.02.2014 si tiene un Consiglio Comunale per “interrogazioni e interpellanze”, il 05.03.2014 il Consiglio Comunale si riunisce in seduta aperta (non deliberante) per dibattere dei problemi ambientali della città di Modugno, il 17.03.2014 l’assise comunale è ancora una volta impegnata prevalentemente “interrogazioni e interpellanze”.]

* La Convenzione per la gestione associata delle funzioni e dei servizi socio-assistenziali nell’Ambito Territoriale dei Comuni Modugno – Bitetto – Bitritto

[Alla stipula della Convenzione, propedeutica all’approvazione del Piano Sociale di Zona, ha intensamente lavorato l’amministrazione in carica, ed entrambi, Convenzione e Piano di Zona,  permetteranno l’esercizio in forma associata delle funzioni e dei servizi, al fine di assicurare uniformità e unitarietà al sistema dei servizi sociali offerti sul territorio dei tre Comuni, garantendone la qualità e il contenimento dei costi]

* Atto di indirizzo proposto da alcuni consiglieri di maggioranza, minimamente emendato da altri rappresentanti della maggioranza stessa, per ribadire la contrarietà della città di Modugno rappresentata dal Consiglio Comunale alla realizzazione dell'impianto proposto da Ecofuel Apulia S.r.l. in territorio di Modugno e ad altri eventuali insediamenti inquinanti.

* Il 31.03.2014 ancora un passaggio decisivo per un cambiamento culturale epocale in materia di gestione dei rifiuti. Con voto pressoché unanime (23 voti favorevoli e 1 astenuto) i consiglieri approvano il Piano Industriale per la Gestione Integrata dei Rifiuti Urbani, accogliendo una coraggiosa sfida: si apre l’era della differenziata spinta tramite raccolta “porta a porta”. Il voto dimostrerebbe la volontà di non lasciare le cose come sono poiché il Piano capovolge le abitudini del Paese e questo è un momento impegnativo per tutti. Il progetto parte da lontano e da chi ha lodevolmente creduto nella strategia ‘Rifiuti Zero’, e all’Amministrazione è spettato il lavoro non semplice di portarla a compimento. La grande novità che viene introdotta, con la delibera dal Consiglio, nella gestione dei rifiuti in ambito ARO (consorzio di sette Comuni di cui Modugno è capofila) è il principio Chi più inquina più paga, principio che si traduce nell’applicazione della Tariffazione Puntuale: il costo del nuovo servizio unico di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani sarà giustamente legato e commisurato alla quantità di rifiuto indifferenziato prodotto dalle singole utenze. In Puglia ancora non c’è questo standard di servizio, cioè non esiste la Tariffazione Puntuale. L’ARO BA/2, dunque, ha la chance di diventare il primo, nella regione, ad adottarla. Dall’approvazione dell’assemblea consiliare scaturisce un beneficio niente affatto secondario: l’ARO BA/2 si colloca in una posizione di vantaggio (sugli altri ambiti regionali) per l’accesso alla premialità  - dieci milioni di euro - messa in palio dalla Regione a favore dei  progetti che arrivano per primi all’aggiudicazione del servizio.

al solo apparire della "questione urbanistica", il Consiglio si blocca e va a pezzi

* Il 16.04.2014 si registra una seduta deserta (la prima della consiliatura) per mancanza di numero legale. All’ordine del giorno del Consiglio Comunale, infatti, c’erano le prime proposte dell’amministrazione in materia di regolamentazione urbanistica: il regolamento sulle modalità organizzative per il controllo a campione sulle istanze in materia edilizia e il regolamento sulle modalità organizzative per il controllo a campione delle domande e dichiarazioni di agibilità.

[Si tratta di provvedimenti che sottraggono poteri e discrezionalità e che eliminano il rischio di manipolabilità. Introducono imparzialità ed elementi di maggiore certezza nei controlli sull’attività edilizia: rispetto a questo, dunque, una considerevole fetta della politica modugnese, evidentemente ancora legata alle pratiche del passato, fa saltare sia il dibattito che la loro eventuale approvazione.]

* Il 15.05.2014 vengono riportati in aula i regolamenti urbanistici: il regolamento sulle modalità organizzative per il controllo a campione sulle istanze in materia edilizia è approvato con 18 voti favorevoli, 5 astenuti; il regolamento sulle modalità organizzative per il controllo a campione delle domande e dichiarazioni di agibilità ottiene 17 voti favorevoli, 5 astenuti e un voto contrario.

[Con l’approvazione dei due regolamenti che organizzano i controlli a campione sulle istanze in materia edilizia (come, ad esempio, le Segnalazioni Certificate di Inizio Attività, SCIA) e le modalità di controllo per domande e dichiarazioni di agibilità, il Comune di Modugno si dà finalmente una disciplina per fare controlli sull’attività edilizia, anche su quella di minore rilevanza, controlli sia formali (diretti a verificare la regolarità di documenti e titoli abilitativi) sia nel merito (ad esempio, con sopralluoghi e interventi sul posto in cui si eseguono le opere). Il campione delle istanze o delle domande/dichiarazioni di agibilità da controllare sarà estratto con sorteggio mensile effettuato in seduta pubblica. Introducendo la modalità ‘a campione’ si favorisce il corretto svolgimento delle procedure di controllo di regolarità: sono assicurate così allo stesso tempo trasparenza ed efficienza amministrativa. Questi regolamenti, dunque, cominciano ad affrontare il problema di un’urbanistica che a Modugno ha bisogno di regole certe, neutre, automatiche. Un altro passo verso quella legalità che l’amministrazione è chiamata ad assicurare alla città e nella città.]

All’ordine del giorno del Consiglio Comunale del 15.05.2014 vi è anche la determinazione delle aliquote del nuovo balzello introdotto dal governo centrale: la TASI, TASSA sui Servizi Indivisibili del Comune (finanzia illuminazione pubblica, manutenzione di strade e del verde, etc.). Interessante è notare come la maggioranza in Consiglio Comunale accolga la proposta dell’assessore alle Finanze del Comune di Modugno, Dino Banchino, di azzerare l’aliquota dell’imposta sui servizi indivisibili del Comune di Modugno, con 15 voti favorevoli, 1 astensione, solo 2 i voti contrari. Senza questo provvedimento i cittadini di Modugno avrebbero dovuto pagare acconti difficilmente recuperabili.

[La TASI - tassa che si configura come IMU mascherata sulla prima casa - sostituisce il carico fiscale connesso all’IMU sulla prima casa e alla maggiorazione TARES imposta nel 2013, e colpisce tutti i possessori di immobili, venendo così a configurarsi come ulteriore inasprimento dell’IMU. La scelta dell’amministrazione di non applicare questo tributo è ispirata a criteri costituzionali di progressività ed è determinata dalla volontà politica di orientare maggior prelievo su chi, in una difficile congiuntura economica, ha il vantaggio di percepire un reddito, a fronte di una platea crescente di disoccupati. Dalla mancata applicazione del tributo deriverà un minor gettito di 800.000 euro che potrà essere compensato da manovre combinate sull’addizionale comunale IRPEF e sull’aliquota ordinaria IMU che non colpisce l’abitazione principale. Al contrario, la TASI, che si applica a tutti i possessori di immobili, colpisce anche i soggetti utilizzatori dell’immobile, persino chi vive in affitto.]

* Il 28.05.2014 l’assise comunale si riunisce per l’adozione del terzo Piano Sociale di Zona (2014-2016). 13 voti favorevoli, 7 astenuti.

la scandalosa urbanistica. "Apriti cielo!"

* il Consiglio Comunale del 20 giugno sancisce l’apertura della crisi. Convocato dal Sindaco, pone all’ordine del giorno: 1) Comunicazioni del Sindaco; 2) “P.R.G.C. e sue varianti: anomalie procedurali. Discussione” . Intento del Sindaco è quello di informare dettagliatamente il Consiglio sulla natura del problema urbanistico così come rilevato da plurime segnalazioni del Dirigente del Servizio IV Assetto del Territorio, dott.ssa Sorricaro, e così come confermato dagli organi tecnici della Regione Puglia: dal 1999 al 2014 nel territorio di Modugno si è costruito seguendo norme non valide perché non approvate - come era invece previsto dalle leggi - dalla Regione Puglia; le norme non valide furono introdotte e dichiarate dallo stesso Consiglio non-varianti al PRGC pur essendolo inequivocabilmente, con modifiche apportate nel 1999 (con una delibera di Consiglio Comunale) alle norme tecniche attuative del Piano Regolatore Generale Comunale che era stato approvato dalla Regione Puglia nel 1995.

[L'illegittimità l'ha rilevata la stessa Regione Puglia investita dalla questione delle norme di costruzione in vigore nel Comune di Modugno dal nuovo dirigente comunale del settore Urbanistica, arch. Francesca Sorricaro, nominato dall’amministrazione guidata da Nicola Magrone che, al suo insediamento, aveva trovato un ufficio urbanistica disastrato e decapitato dagli arresti, compiuti a Modugno nel novembre 2012, di amministratori (tra i quali un sindaco ingegnere e un ex sindaco commercialista, entrambi eletti col Pds-Pd), dirigenti comunali e professionisti, accusati di associazione per delinquere e per la riscossione di tangenti in affari urbanistici ed edilizi].

Ora, dunque, il Consiglio Comunale è sollecitato a sviluppare una libera discussione per pervenire, successivamente, a decisioni consapevoli e giuridicamente corrette circa i rimedi da applicare alla disastrosa (per incertezza e frastagliamento documentale) situazione in cui versa il quadro normativo che disciplina le attività edilizie cittadine. Invece succede ben altro. Con la repentina costituzione di un gruppo autonomo, dieci consiglieri fino a quel punto di maggioranza (la maggioranza era composta di sedici), prima ancora che il Sindaco abbia avuto il tempo di relazionare sulla natura e sull’entità del problema urbanistico, si stacca a prescindere dalla linea del Sindaco mettendolo di fatto in minoranza, non senza consumare una impressionante serie di violazioni regolamentari (per queste ultime si rinvia il lettore alla lettura del relativo verbale perché assapori il fascino dell’eversione creativa di chi ha usato impunemente lo strumento della mozione d’ordine con lo scopo di soffocare il dibattito e imporre al Consiglio una deliberazione dall’infelice destino). Perché l’espressione a prescindere dalla linea del Sindaco? Lo storico lo avrà rilevato dalla lettura del verbale del C.C. del 20 giugno 2014: perché tale linea, al momento della costituzione del gruppo autonomo dei “10”, non è ancora stata esplicitata dallo stesso Sindaco. Quest’ultimo, infatti, non solo non ha ancora avuto modo di formulare la sua proposta di possibile soluzione al problema urbanistico emerso, che pure ha pronta, ma non ha nemmeno potuto effettuare le sue comunicazioni previste al primo punto dell’ordine del giorno.

* Consiglio Comunale del 23.07.2014: nonostante la crisi ormai conclamata e un’amministrazione con le ore contate per una decisione ormai presa altrove - anche questa sorta di “fattore ambientale” il bravo ricercatore avrà avuto modo di appurare dopo aver passato in rassegna articoli di stampa e servizi tv -, la Convenzione tra enti per la gestione associata dell’ufficio di Valutazione ambientale Strategica tra i Comuni di Monopoli e Modugno è ancora, e per un’ultima volta, una proposta dell’amministrazione Magrone che passa all’unanimità con 24 voti su 24 votanti. È ancora, e per un’ultima volta, una proposta dell’amministrazione Magrone elaborata per affrontare le difficoltà di una cooperativa edilizia e che sta diventando anche una grande questione sociale: centinaia di famiglie dopo sette anni di vana attesa non riescono ancora a realizzare il sogno di una casa nonostante ciascuna di esse abbia acquistato quote nella cooperativa pagandole con un acconto di sessantamila euro. La proposta dell’amministrazione Magrone è pensata e votata come la risposta più veloce possibile alle aspettative di quelle centinaia di famiglie.

domande e risposte

Il lavoro dello storico sta pervenendo a un resoconto intellegibile degli avvenimenti che hanno caratterizzato la storia politica modugnese nella stagione 2013-2014. Giungono infatti le prime risposte ai quesiti che egli si è inizialmente posto.

1) Un’amministrazione capace di portare in aula, fino all’ultima seduta, provvedimenti utili a tutta la comunità, approvati spesso (con una certa regolarità) addirittura all’unanimità, e altrettanto spesso a larga maggioranza, è un’amministrazione da “mandare a casa” dopo appena un anno dal suo insediamento?

Risposta: ovvio che no.

2) Esistono tracce di gravissime o gravi o anche solo blande colpe dell’amministrazione Magrone verso la comunità o verso chicchessia, che possano spiegare il precipitoso gesto delle dimissioni collettive di una maggioranza di consiglieri comunali?

Risposta: no. Fatta esclusione del cruciale C.C. del 20 giugno, tra un’unanimità e l’altra, nel luogo dell’esercizio della rappresentanza politica si trova un solo memorabile conflitto scatenato dai consiglieri che sono sul punto di lasciare la maggioranza (Angiulli, Ragnini e Gianvecchio lancia in resta) contro quei pochi che resteranno col Sindaco: stiamo parlando della epocale battaglia politica per non approvare i verbali delle sedute precedenti (C.C. 15.05.2014). Tuttavia, l’analista che nulla tralascia ha cercato tra documenti e comunicati stampa post 22 agosto le motivazioni dei “13” dimissionatisi dal Consiglio Comunale e “purtroppo” non ha trovato tracce, non ha trovato fatti, non ha trovato alcunché, a parte giudizi soggettivi (e persino offensivi) sulla persona del Sindaco. Insomma, niente di utile al suo lavoro di ricercatore. L’amministrazione Magrone è caduta senza che si sia svolto alcun approfondimento sulle ragioni del suicidio del Consiglio.

3) Al di là delle ragioni addotte dai “13” - le quali, come si è visto, risultano formalmente inesistenti e ridicole nella sostanza - si possono individuare riferimenti temporali che forniscano una cronologia della crisi politica culminata il 22 agosto 2014?

Risposta: senz’altro. Ad aprile 2014 entra in scena la questione urbanistica con i regolamenti edilizi sottoposti all’attenzione del Consiglio Comunale. La mancanza del numero legale manda deserta la seduta del 16 aprile 2014. È questo il primo segnale di quanto indigesta sia la regolamentazione urbanistica ad alcuni rappresentanti politici dei cittadini modugnesi. Successivamente, i cultori dell’anarchia normativa in materia ‘edilizia’ svelano la loro natura nel Consiglio Comunale del 20 giugno 2014, interamente dedicato all’analisi e alla ricerca delle soluzioni al problema dell’urbanistica. Il compattamento di questi cultori è plasticamente rappresentato da un manipolo di consiglieri attestatosi sulla difesa delle norme illegittime del 1999. Essi stanno offrendo uno spaccato da antologia sulla classe politica refrattaria a certezza e imparzialità della norma, disinteressata alla sistemazione urbanistica del Comune di Modugno, e, per logica, maggiormente interessata alla manipolabilità, all’interpretabilità, alla discrezionalità, in una parola all’arbitrarietà delle attività edilizia in città. È il plotoncino di consiglieri che il 20 giugno 2014 toglie la maggioranza al proprio sindaco.

[Da notare che la questione urbanistica non è un problema di ordine meramente giuridico: l’applicazione per quindici anni delle norme ritenute illegittime dalla Regione ha sfigurato la città, ne ha divorato suolo e verde, alterando il rapporto tra altezza degli edifici e larghezza stradale, escludendo dal calcolo della complessiva superficie edificabile le superfici di scale esterne e balconi o ancora inserendo in aree destinate ad attività industriali altre destinazioni d’uso come attività commerciali di vendita e distribuzione. In altri casi non si è tenuto conto delle prescrizioni della Regione, per esempio riguardo a sopraelevazioni o ristrutturazioni.]

4) È vero l’assunto fatto circolare da esponenti della ex maggioranza secondo cui la questione urbanistica non era nel programma della coalizione uscita vittoriosa dalle urne nel 2013?

È clamorosamente falso. Il programma del candidato Sindaco Nicola Magrone, sottoscritto da tutte le liste in coalizione, recita testualmente: Bisogna rivedere alla radice l’assetto urbanistico del Paese. Bisogna che si consentano ‘sopraelevazioni’ sostenibili e tollerabili, non arbitrarie e clientelari. Bisogna che gli Assessori all’urbanistica, al territorio, ai lavori pubblici non siano portatori di interessi personali nel compito che verrà loro assegnato. E che si riconoscano ai funzionari tecnici poteri e doveri ben definiti e responsabilità controllabili. Il verde pubblico non deve restare tra gli optionals di un assetto urbano dominato dagli interessi di speculazione. Lo stesso mercato di piazza va armonizzato con l’ambiente cittadino e non necessariamente rimanere deportato in capannoni di periferia. La viabilità va studiata e regolamentata senza condizionamenti ad opera di interessi particolaristici o affaristici”.

5) È verosimile l’affermazione per cui i tredici consiglieri dimissionandosi il 22 agosto 2014 non hanno agito nel rispetto della legittimazione popolare bensì orientati da una logica esterna al Consiglio Comunale, cioè da quei Portatori di interessi (adombrato all’inizio di questo lavoro) che non potevano tollerare, per la soddisfazione dei loro urgenti bisogni, che l’amministrazione Magrone durasse un minuto di più?

Risposta: l’affermazione è molto vicina al vero e lo storico deve pur concludere il suo lavoro provando a tracciare i nessi di causa/effetto nelle azioni degli uomini. La vicenda dei regolamenti edilizi - prima sabotati (seduta deserta per mancanza di numero legale) e poi, a seguito di una campagna di richiamo dei consiglieri alle loro responsabilità, approvati anche da una larga fetta dei “13” - insieme con la “costante” dei provvedimenti passati all’unanimità o ad ampia maggioranza, dimostrerebbe quanto segue: anche i “13”, se inchiodati alla dialettica democratica del Consiglio Comunale, non potevano sottrarsi al dovere di approvare le buone proposte dell’amministrazione Magrone pensate per il bene delle città, pena figuracce e contestazioni; e infatti così è andata per la gran parte delle assemblee comunali. Tuttavia, quando di necessità si è dovuto metter mano all’urbanistica, essendone investito in primis il Consiglio Comunale, i Portatori di interessi esterni hanno evidentemente reclamato i loro diritti sui “13” e con una manata hanno scacciato chissà dove il bene della città. A questo punto ogni Consiglio Comunale, con i suoi caratteri di trasparenza e pubblicità, era diventato superfluo; di più: da evitare come la peste. Come è sempre stato nella storia infausta di questa città, gli accordi erano stati presi fuori, le decisioni finali pure e ogni processo politico (ma di politico era ormai rimasto ben poco) doveva seguire una pista extraconsiliare.

Tuttavia il Sindaco Magronesi ostinava” a convocarli, i consigli comunali; anche su legittima sollecitazione della Regione e del Prefetto.

Dopo il 23 luglio 2014 (ultima riunione del C.C.) erano state convocate altre due sedute di consiglio comunale: il 25 agosto, per discutere la proposta del Sindaco Magrone risolutiva del problema urbanistico; il 27 agosto, per affrontare i temi di quella congiuntura politica che vedeva ormai il Sindaco messo in minoranza. Ma il 22 agosto, il ricorso al notaio da parte dei “13” e le dimissioni “collettive”, lo scioglimento del Consiglio e la caduta di Giunta e Sindaco, il Commissario. Al quale non resterà che portare a termine l’iniziativa di legalità, condivisa da Regione, Prefetto, Tar, Consiglio di Stato tranne che dai 13 eroi, proprio quella intrapresa dal Sindaco Magrone ma svolgendola in termini ben più lunghi di quelli necessari al Sindaco. I Consiglieri suicidi sono, oggi, alla ricerca di un posto in consiglio; gli studi tecnici della città sono in febbrile fermento per riacquistare la loro libertà”. Magrone è il nemico da battere.

A maggio 2015, le nuove elezioni. Buona fortuna, Modugno!

[nicola sacco-redazione di Sudcritica]

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Ultimo aggiornamento Venerdì 13 Febbraio 2015 01:01
 
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