=LA TRAGEDIA DI BRINDISI. RIACCADE?= Stampa
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Scritto da Redazione   
Sabato 19 Maggio 2012 21:52

brTutto il dolore. Ma attenti alle ipotesi

 

di Rossana Gismondi

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Accade a Brindisi, lo sapete: c’è una ragazzina di sedici anni sventrata da una bomba, mentre andava a scuola. Dunque, c’è un Paese -anzi più di un’intera generazione- che scopre, all’improvviso, cosa significa uscire di casa al mattino e correre il rischio di venire uccisi da una bomba.

E’ accaduto tante volte, nel passato di questo Paese. Piazza Fontana, il treno Italicus, la Stazione di Bologna: ci perdonino le vittime delle bombe che non riusciamo a ricordare. Ma nell’elenco dei morti innocenti di questo Paese potremmo esserci tutti: i giovani lo scoprono oggi. Noi, certe scene, le ricordiamo: il silenzio che gela il sangue, la gente sconvolta, i lamenti dei feriti. Abbiamo visto, udito tante volte: eravamo ragazze come Melissa,  eppoi più grandi. E abbiamo capito, ora che la Storia si ripete, alcune cose essenziali. Per esempio che delle stragi possono essere trovati e individuati gli esecutori, quasi mai  i mandanti. E che ogni ipotesi è quella giusta: sarà stata la criminalità organizzata a colpire a Brindisi? Può essere: ma che interesse hanno i delinquenti che rapinano e trafficano droga  nel trovarsi in un territorio messo a ferro e fuoco?  Sarà stata la mafia? Può essere: la scuola era impegnata contro tutte le mafie e l’anniversario della strage di Capaci (un’altra strage!) la coincidenza. Ma la mafia è davvero interessata a colpire i ragazzini di un liceo, strappando anche l’ultimo lembo di un codice antico cui dice di rifarsi? Saranno stati i poteri occulti, per convincere gli italiani a star calmi  e non esplodere contro lo Stato poichè  l’unico ordine costituito è quello dello Stato? Ipotesi da film di spionaggio, ma circola pure questa. Alla quale si può opporre solo una domanda, in virtù della ragione che non può soccombere al panico: chi ha dato l’ordine? Chi può aver ordito l’abominio di colpire una parte di sè? Ci ripugna anche il solo pensarlo perchè nulla avrebbe più senso.

Ora: le ipotesi sono pura aria fritta se non corrispondono ad una verità. La quale più in fretta verrà cercata, meno verità sarà sappiate, per quanto ingiusto possa sembrarci.  Piuttosto: noi che abbiamo memoria dei fatti , ricordiamo l’aria che tirava nel Paese prima che gli attentati, le gambizzazioni, le bombe, accadessero. Aria infetta: classe politica distante dal popolo,  tensioni sociali, inasprimento delle tasse,  disoccupazione alle stelle, austerithy. Da quei germi nacquero le bombe e le stragi, gli attentati. E le giovani vite spezzate. Più di trent’anni fa e sembra la cronaca di oggi,  di quello che come un pugno nello stomaco ci ha colpito stamane. Di diverso, rispetto ad allora, c’è una classe politica  ancora più spudoratamente retorica di allora. Tutti pronti a porgere un fiore sul sangue di Melissa. Tutti pronti a far poesia. Tutti pronti a polemizzare, a stringersi intorno alla famiglia. Tutti a favore di telecamera. Che vergogna e che pena.  Oggi, domani, un mese: tra due, tre mesi di Melissa si ricorderanno solo i genitori che la piangeranno all’infinito. E chissà che non dovranno battagliare, tra qualche anno,   per vedere la propria meravigliosa bambina annoverata tra le vittime del terrorismo: in Italia accade anche questo, quando i coccodrilli  asciugano le lacrime . Popolo senza memoria, già. Ma quei signori che fanno passerella su Melissa la memoria ce l’hanno ben salda: è il coraggio di tirarla fuori e raccontare di un film già visto, che gli manca.  Perchè dovrebbero chiedere scusa e andarsene: i segnali della malattia erano sotto i loro occhi, la medicina tra le loro mani. Se ne sono fottuti. E accade ciò che sta accadendo. Anzi riaccade ciò che è già accaduto.

Ultimo aggiornamento Domenica 20 Maggio 2012 17:44
 
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