=PALMINA SIMBOLO DELLE DONNE CHE NON DEVONO PIU' TACERE= Stampa
Valutazione attuale: / 0
ScarsoOttimo 
Scritto da Redazione   
Sabato 25 Novembre 2017 15:22

Palmina-MartinelliGiornata contro la violenza sulle donne.

Non è una commemorazione,

sia invece un momento di impegno civile

Oggi che il processo è stato aperto
nel tentativo di individuare corresponsabili
dell'uccisione di Palmina Martinelli,
noi abbiamo l’opportunità,
grazie alla presenza di Nicola Magrone
e alla sua mai spenta fiducia sulla riapertura delle indagini,
di capire meglio e pensare
questa Giornata contro la violenza sulle donne
in modo il meno commemorativo possibile,
il meno possibile ridotta a momento culturale o letterario,
renderla invece momento di impegno civile.


di  Francesca Di Ciaula
____________________

 Qui a Modugno in questa occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, ricordare Palmina Martinelli, la ragazza di quattordici anni bruciata viva trentasei anni fa nella sua casa a Fasano in provincia di Brindisi, è cosa che viene quasi immediata. E non solamente perché il pubblico ministero all’epoca dei fatti, nelle indagini e in primo appello, colui che perseguì la tesi dell’omicidio, solo, contro un muro di omertà e di miseria morale, era Nicola Magrone, ora sindaco di questo paese. Non solamente perché qui abbiamo come sindaco quel magistrato ostinato, che avvertì la portata di quel processo, la dignità di quella ragazzina, la sua vita considerata cosa di scarsissimo valore, punita in modo orribile per la sua ribellione a quell’ambiente di vita e a chi le aveva riservato come futuro la prostituzione.

 

Ricordare Palmina in questo Comune, dove Largo Palmina Martinelli è un piacevole luogo di sosta alberato dedicato alla suascoprimento targa palmina memoria, significa riflettere su temi che ci toccano da vicino. Non molto distante da noi è il paese in cui Palmina visse e fu barbaramente uccisa. Contiguità territoriale, una storia vicina, i temi del degrado sociale e economico e non per minor importanza quello della condizione femminile in questo pezzo di Sud Italia negli anni Settanta/Ottanta, quelli da cui proveniamo. Perché soltanto entrando nelle storie, attraversando e ripercorrendone gli scenari, le vite e i drammi che vi abitarono, soprusi e violenze impensabili, è possibile capirne le dinamiche, i processi reali, le condizioni che hanno prodotto tanta violenza.

Entrare nella storia di Palmina è cosa difficile, che personalmente fa male e suscita a chi vuole ascoltare, rabbia e indignazione. Questo hanno cercato di fare una brava attrice, Barbara Grilli, e un autore teatrale, Giovanni Gentile, attraverso un’attenta ricostruzione che ci trascina un po’ tutti, ci rimette in contatto con gli anni di allora. Continuano Barbara e Giovanni a portare il loro lavoro teatrale in giro per l’Italia, di sicuro per un personale impegno civile.

 

Ecco, mi pare che possa essere questo il senso di questa giornata per tener vivo il ricordo di tutte le donne uccise per mano maschile in quanto donne. Raccontare una storia di donna, di piccola donna, considerata piccola cosa, penetrare tutto il suo dramma, il suo dibattersi in un mondo ostile, solo per essere riconosciuta come persona col suo diritto a essere stessa, una ragazzina di quattordici anni.

 

Oggi che il processo è stato aperto nel tentativo di individuare corresponsabili, qui a Modugno noi abbiamo l’opportunità grazie alla presenza di Nicola Magrone e alla sua mai spenta fiducia sulla riapertura delle indagini, di capire meglio e pensare questa Giornata contro la violenza sulle donne in modo il meno commemorativo possibile, il meno possibile ridotta a momento culturale o letterario, renderla invece momento di impegno civile.

.
 

Ultimo aggiornamento Sabato 25 Novembre 2017 15:31
 
Condividi