=ATTACCO ALLA COSTITUZIONE, VIA WEB VERSO IL PRESIDENZIALISMO= Stampa
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Scritto da Redazione   
Venerdì 11 Ottobre 2013 19:27

costituzione

  Un escamotage per rendere credibile la riforma che farà scempio della Costituzione, un sito web e spot pubblicitari per la più stravagante e ipocrita messinscena sul sedicente rinnovo del testo fondamentale dei cittadini italiani

 

 

 

 

 

di Giuseppe De Liso

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La Costituzione nella tecnologia digitale

 

A distanza di tanti anni, riecheggia ancora nella nostra mente il monito dell’attuale sindaco di Modugno, Nicola Magrone, sulla Costituzione italiana, durante una manifestazione pubblica: “Che quattro miserabili garibaldini possano mettere le mani sulla nostra Costituzione, scempiandola e snaturandola, è un fatto inaudito oltre che socialmente irrilevante”. Nel frattempo le cose, manco a dirlo, sono peggiorate assai. Adesso la tanto ventilata riforma della Costituzione (da una parte presa a calci, dall’altra osannata, ma de facto smembrata nei suoi aspetti costitutivi, in onore dei tempi nuovi) aveva bisogno di un altro escamotage per rilanciarsi ed essere credibile.

Detto, fatto. L’attuale governo, con l’avallo della tecnologia digitale, ha messo su il sito web www.partecipa.gov.it per riformare la Costituzione avvalendosi del contributo di tutti i cittadini italiani: insomma, erga omnes e consensu omnium. Naturalmente, la RAI si è generosamente prestata a diffondere, attraverso spot pubblicitari ad hoc, il sito di cui sopra. E così stiamo assistendo, nostro malgrado, alla più stravagante ed ipocrita messinscena sul sedicente rinnovo del testo fondamentale dei cittadini italiani. Nel sito si dichiara pomposamente: “ Il rapporto con i risultati della Consultazione sarà consegnato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Ministro per le Riforme Costituzionali illustrerà e discuterà i risultati in Parlamento. Intorno alla metà di Dicembre sarà infine pubblicato uno studio approfondito con un’analisi stratificata delle risposte”.

Sembra di stare in mezzo a quelle manifestazioni canore all’aperto dove gli applausi sono sollecitati, a comando, dal presentatore di turno, come se l’opinione pubblica fosse una legione di burattini da gestire. L’altra sensazione che si riporta è tutta psicologica: è come quando il genitore, in questo caso a fin di bene, invita suo figlio ad andare a letto e gli lascia l’opzione di coricarsi con l’orsacchiotto o con il piccolo robot a batteria. Ecco, l’attuale classe politica, che di autorevole non ha nemmeno la circonferenza della testa, sta mettendo in atto una prima operazione di anestesia totale (propedeutica a che?) su una cittadinanza, per alcuni versi già semidormiente. Nel sito web istituzionale anzidetto, si è passati dalla somministrazione di due questionari ad una fase di discussione pubblica che si protrarrà fino a novembre del corrente anno e permetterà, recita il sito, “di elaborare proposte e opinioni sugli argomenti trattati nei due questionari, organizzati secondo le stesse categorie: Forma di governo e Parlamento, Strumenti di democrazia diretta e Autonomie territoriali”.

Quali interessi particolaristici si celano dietro queste categorie? Tanti, eccoli: riduzione delle Camere del ParlamentoEdizioniBanner170x400 da due a una per spezzare definitivamente il delicatissimo meccanismo della Costituzione, accelerare i tempi e far passare una legislazione sommaria e lesiva dell’interesse generale; presidenzialismo unico, per riunire i poteri nelle mani di una persona sola, espressione della classe egemone; sistema elettorale basato sulla vittoria di tutti i partiti, vieppiù epurati da ogni benché residua giustificazione ideologica e con la possibilità di ottenere un rifinanziamento pubblico sotto mentite spoglie (1); nuova ripartizione territoriale (di cui nessuno ha mai sentito il bisogno) che tenga conto dei fenomeni sociali involutivi rafforzatisi oggi (leggi Lega Nord); ed altro ancora.  Se si clicca il link “CIVICI”, ci si ritrova in un mare tempestoso di opinioni che ricalcano esattamente le idee che i nostri illustri esponenti politici vorrebbero sentirsi dire per poi compiere quelle operazioni di bassa macelleria che sono già nell'aria. Vanno registrate, per onor di cronaca, alcune opinioni contro corrente, eccezioni timide che confermano la regola: “Non occorre riformare la Costituzione, ma applicarla, rendendo effettive le norme costituzionali su partiti e sindacati”; “Il Parlamento con due Camere è una garanzia di tutela della sovranità popolare, già espressa dai Costituenti nel ‘48”.

Insomma, la deriva, si sente, si percepisce. Alla fine si perverrà ad imposizioni calate dall’alto, come nel caso dell’Unione Europea (cieca anche di fronte ad un fenomeno storico come l’immigrazione) che non terranno in alcun conto le esigenze di cittadini nuovi che si integrano e si confrontano nelle diverse etnie, che si spostano assai più che in passato, che danno luogo a convivenze e modi di vivere da interpretare e da organizzare.

La Costituzione italiana, si dirà, è un ‘prodotto’ storico. Ma è un ‘prodotto’ che ha ancora molta strada dinanzi a sé prima di potersi rinnovare radicalmente. E poi i passaggi che hanno portato alla stesura della carta costituzionale (per essere schematici: dalla Luogotenenza alla Consulta, da questa alla Costituente) sono quasi gloriosi se paragonati ai cul-de-sac contemporanei. Ricordiamo che “la sovranità popolare”, superamento della democrazia liberale d’un tempo, non può essere gettata nel fango come se niente fosse e che sessanta anni di esperienza repubblicana sono piccola cosa rispetto ai grandi processi storici. Per parafrasare l’affermazione speculativa di un maestro di pensiero come Wittgenstein, diciamo infine che delle cose di cui non si può parlare è meglio tacere.

 

(1) La pensatrice francese Simone Weil ha dimostrato, con un puntiglio quasi matematico, che i partiti, nella moderna accezione del termine, perseguono solo gli interessi di ristrette cerchie sociali e che solo con la soppressione di tutti i partiti politici si può conseguire un piccolo avanzamento in questa martoriata civiltà (“I partiti sono organismi costituiti in maniera tale da uccidere nelle anime il senso della verità e della giustizia”).


Isernia, assemblea per la tutela e l'attuazione della Costituzione con Nicola Magrone
Ultimo aggiornamento Sabato 12 Ottobre 2013 07:18
 
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