=DOMANDE DI RETROGUARDIA: DI CHE PARTITO E' LA COSTITUZIONE?= Stampa
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Scritto da Redazione   
Domenica 20 Ottobre 2013 10:26
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foto di Andrea Pagliantini

 

La Costituzione temuta

 

di Giuseppe De Liso

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La governance di Nicola Magrone nel Comune di Modugno è cominciata una manciata di mesi fa, dopo la vittoria alle elezioni del 26 e 27 maggio scorsi. Ordunque, mentre alcuni si ritrovano più carichi di aspettative dei bambini e sperano mirabilia, altri fanno i pesci in barile e agiscono solo per minimizzare, spargere notizie menzognere, bloccare, negare. A volte, invece, le critiche più aspre vengono proprio dai settori culturali o pseudo tali che congetturano, avanzano ipotesi, instillano dubbi e negano alla fine l’evidenza di un fenomeno naturale, cioè che a Modugno, e fortunatamente, la stagione della corruzione legalizzata, del furto reiterato, degli accordi intra moenia è definitivamente tramontata.

Si è detto, addirittura, o si è alluso, che è anche peggio (v., per esempio e per restare nella periferia culturale del paese,  Raffaele Macina, sul numero di ottobre della sua rivista,“Nuovi Orientamenti”) che la coalizione guidata da Magrone, non avendo un colore politico ben definito, conserva un’ambiguità di fondo e/o  ha molto in comune con la prassi attuale di liberarsi di ogni orientamento ideologico per curarsi solo degli affari privati (il partito unico degli affaristi incalliti)! Niente di più falso, ovviamente.

principiIl ripristino della legalità e il riferimento della Costituzione sono le cose più concrete di questo mondo ed è di vitale importanza contrapporre alla deriva politico-culturale, alla pratica che mira alla pura convenienza elettorale, valori concreti, quali sono quelli stilati dai Costituenti, nel 1948, nella Costituzione italiana, un testo al di sopra delle leggi ordinarie, nato per scongiurare qualsiasi forma di dittatura e di ostilità indebita (art.11: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”). Che vi sia una problematica in atto, che vi siano sussulti di coscienza, che vi sia una protesta civile che potrebbe esplodere in più larga misura, tutto ciò è testimoniato dalla manifestazione in difesa della Costituzione che si è tenuta nella prima decade di ottobre a Roma, presenti, fra gli altri, Maurizio Landini, segretario Fiom e Stefano Rodotà, ex candidato  presidente della Repubblica dal Movimento 5 Stelle (prima di essere liquidato come “un miracolato della rete”). E sebbene il Corsera (che noi ci ostiniamo a leggere accanitamente per conoscere quali pensieri si agitino nelle teste dell’eterna controparte, quali fantasiose argomentazioni possano essere addotte per bollare d’inettitudine la gente lavoratrice) abbia parlato della manifestazione nei termini di una battaglia folcloristica, il valore simbolico della lotta è intatto e ad esso bisogna appellarsi per vedere la luce fuori dal tunnel. Ha dichiarato Rodotà in quel contesto, e non si può che sottoscrivere: “Letta (attuale presidente del Consiglio, ndr.) non deve dire che ci opponiamo alle riforme. La Costituzione è stata sequestrata e sono state distorte le regole fondative. Le sue parole sono tra la denigrazione e il terrorismo ideologico”.

E’ un fatto che quando gli esegeti della verità, o sedicenti tali, rivangano addirittura la Rivoluzione francese (senza ricordarsi dei cahiers de doléance) confondono il bambino con l’acqua sporca del bagnetto e veleggiano senza una direzione.

Ma è proprio necessario fondare l’ennesimo partitino di minoranza, bocconcino prelibato per gli avvoltoi della politica, e considerare la Costituzione né più né meno chebambinagrande un’espressione come le altre, un piccolo salvagente per chi non sa nuotare? E poi, la Costituzione si tocca o non si tocca? Si tocca solo quando ci sono energiche ragioni storiche per farlo, non prima.

L’ultimo strale è per l’attuale giunta comunale e gli assessori che ne fanno parte. Si parla di ferree competenze e si è pronti a bacchettare qualsiasi errore, anche  il più innocente. E’ bene quindi fare chiarezza. Cattivo è il politico che raggiunge il potere e poi si scorda del suo mandato (sono sotto gli occhi tutti e rappresentano l’antitesi dello statista che pensa alla storia); cattivo è il tecnico che non ha un mandato dai cittadini ed è chiamato per avviare una soluzione in un breve intervallo di tempo. Sicché, se non ci si colloca in alcuna delle due categorie, è tanto mortale, tanto malefico? E non si possono attuare scelte di politica culturale tenendo sempre in considerazione i principi della Costituzione? Ma, a questo punto si intravvede un altro ammiccamento nei detrattori per partito preso: un conto è la Costituzione e un altro la dura realtà. Anche in questo caso, niente di più falso. La Costituzione è durissima, nel senso che raggiungerla non è stato un gioco e ha preteso il concorso di tutti, abbienti e nullatenenti; peraltro è durissimo applicarla e/o osservarne le regole. Ma forse la cosa che non va giù è che l’attuale sindaco di Modugno possa essere nello stesso tempo un severo teorico ed uno che scende in campo per solidarizzare concretamente con i lavoratori della Bridgestone, della OM Carrelli Elevatori e così via.  Pertanto, diremo, per concludere, non che il potere logora chi non ce l’ha, affermazione di un potente passato a miglior vita, intervistato una volta da Oriana Fallaci e dotato, pure dopo morto, di un intrinseco squallore; diremo, come dicono alcuni camionisti attraverso le intestazioni sui parabrezza dei loro mezzi: chi invidia, crepa.

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colori

 

Ultimo aggiornamento Domenica 20 Ottobre 2013 17:00
 
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