=L'ATTENTATO IN BURKINA FASO= Stampa
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Scritto da Redazione   
Lunedì 15 Febbraio 2016 16:24
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Gli attacchi
alla democrazia
nellaterra
degli uomini integri
di Thomas Sankara
 

Nello scorso mese di ottobre in seguito ad elezioni democratiche, è stato eletto il
nuovo presidente, Roch Marc Christian Kaboré, che si spera possa e voglia ricondurre il popolo burkinabé sulla via tracciata da Thomas Sankara. Vi è il ragionevole sospetto che la responsabilità degli attentati di questo periodo sia collegata a chi ha interesse che nulla cambi in Burkina Faso.

di  Serafino Pulcini
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Ricordare Thomas Sankara dopo il terribile attentato jihadista in Burkina Faso del 15 gennaio 2016 che, nel centro della capitale, Ouagadougou, ha causato ventinove morti tra le quali un bambino italiano di nove anni, potrebbe apparire retorico e fuori tema. Io credo che per capire ciò che sta accadendo oggi in quella parte dell’Africa bisogna ripercorrere alcuni episodi della Storia del Burkina Faso degli ultimi trent’anni, in particolare il periodo 1983-1987 in cui è stato presidente Thomas Sankara. La sua breve e intensa storia, i suoi insegnamenti, i suoi discorsi e i suoi comportamenti dovrebbero essere conosciuti da tutti: forse aiuterebbero i popoli a ritrovare la retta via verso la pace e la felicità.

Chi era Thomas Sankara? Thomas Isidore Noël Sankara nacque il 21 dicembre 1949 a Yako (Alto Volta), uno dei paesi più poverithomas-sankara8 dell’Africa Sub-Sahariana, e dal 1983 al 1987 fu presidente del suo paese, Alto Volta, che rinominò Burkina Faso (terra degli uomini integri).


In soli quattro anni di presidenza riscattò il suo popolo dalla povertà, consentendo a ogni cittadino una vita dignitosa. Il suo programma politico, era basato su pochi punti cardini: contare sulle proprie forze - azzerare il debito pubblico - riconquistare la sovranità alimentare - per ogni villaggio: un bosco, un ambulatorio, una scuola. In poco tempo riuscì a garantire due pasti e dieci litri d’acqua al giorno per ogni abitante. Costruì centri sanitari e installò cantieri per opere idrauliche; impose una spesa pubblica molto rigorosa. Sankara ripeteva in ogni occasione: “Non possiamo essere dirigenti ricchi di popolazioni povere”. Applicò questo principio in primo luogo a se stesso: fu il presidente più povero del mondo, proprietario solo di una modesta utilitaria, una bicicletta, una moto, libri, due chitarre e un piccolo appartamento. Impose stipendi modestissimi a dirigenti e ministri, eliminò gli sprechi di rappresentanza e le auto blu; favorì l’inserimento delle donne nella vita pubblica; ben dodici donne furono ministri del suo governo, mise al bando l’infibulazione. Incentivò l’artigianato locale dei tessuti di cotone al motto: “Produrre in Africa, trasformare in Africa e consumare in Africa sono il solo modo per gli africani di vivere liberamente e degnamente”.

Dirompenti furono i suoi discorsi all’ONU e all’Assemblea degli Stati Africani: egli sostenne la “detestabilità” del debito pubblico, rifiutò le sovvenzioni della Banca mondiale e del Fondo monetario, invocò il disarmo globale per un mondo libero da guerre; sostenne che le forze militari dovrebbero essere dotate di coscienza civile e politica, affermò che “un militare senza coscienza non è altro che un potenziale pericoloso assassino armato”.


attentato burkina faso-2-660x330Tutto questo grande fenomeno durò solo quattro anni: il 15 ottobre 1987 all’età di soli trentotto anni Thomas Sankara fu barbaramente assassinato; alcune testimonianze sostengono che l’assassinio avvenne per mano del suo migliore amico Blaise Compaoré, che divenne presidente al suo posto. Compaorè cambiò radicalmente politica: riportò il suo Paese, sotto la “tutela della finanza mondiale” che ha avuto sempre l’interesse di mantenere l’Africa in "guerra perenne" e in una condizione di povertà destabilizzante. Quella povertà che ha come conseguenza anche il grande fenomeno migratorio del quale oggi l’Europa subisce, passivamente, le conseguenze. Blaise Compaoré ha governato il Burkina Faso per ventisette anni ed è stato spodestato nel 2014 da una rivolta popolare, oggi si trova in esilio e contro di lui è stato emesso un mandato di cattura internazionale per l’uccisione di Thomas Sankara. Nello scorso mese di ottobre in seguito ad elezioni democratiche, è stato eletto il nuovo presidente, Roch Marc Christian Kaboré, che si spera possa e voglia ricondurre il popolo burkinabé sulla via tracciata da Thomas Sankara. Vi è il ragionevole sospetto che la responsabilità degli attentati di questo periodo sia collegata a chi ha interesse che nulla cambi in Burkina Faso.

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Ultimo aggiornamento Lunedì 15 Febbraio 2016 16:34
 
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