ANCHE IL FUTURO PAPA GUARDA AI BALLOTTAGGIO di Fabio Traversa Stampa
Scritto da Redazione   
Giovedì 26 Maggio 2011 12:48

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Furto d’auto, mancata stretta di mano, “invasione” nei tg, videomessaggio, multe, Agcom, ministeri, dipartimenti, sanatoria, rissa, centri sociali, moschea, Islam: se dovessimo riassumere la campagna elettorale che ha accompagnato il pre e il post-“primo turno” delle elezioni amministrative potremmo tranquillamente utilizzare una di queste “parole-chiave”. Perché ancora una volta – e forse mai come stavolta – i toni accesi, gli “agguati” verbali e fisici, la diffamazione e il mancato rispetto dell’avversario politico hanno spazzato via programmi, idee, confronti civili e pacati.

Del resto la posta in palio è alta. Bisogna “conquistare” Milano e/o Napoli per poter governare serenamente fino alla legislatura (se a vincere fosse la destra) o per dare un nuovo slancio all’opposizione (se a prevalere fosse la sinistra). Ma anche per una serie di altri motivi solo apparentemente secondari.

Chi diventerà sindaco della “capitale del Nord” gestirà in prima persona i preparativi di Expo 2015 e il notevole indotto economico che vi ruota attorno. Inoltre influirà sulla scelta del nuovo arcivescovo, sostituto di Dionigi Tettamanzi, che potrebbe in futuro diventare Papa se il conclave deciderà – come già si pronostica – di puntare su un italiano.

Chi, invece, sarà primo cittadino del capoluogo campano dovrà risolvere una volta per tutte l’emergenza rifiuti (basterebbe prendere esempio dalla vicina Salerno, virtuosa per la raccolta differenziata) e contrastare la criminalità che tenta di inserirsi illecitamente negli affari che contano.

I ballottaggi, poi, incideranno anche sulle nomine Rai (per il Tg2, Rai2, forse Rai3 e altre strutture) e di altri Enti. Ma saranno soprattutto – tanto per cambiare –un “referendum” su Silvio Berlusconi. Da anni i suoi più acerrimi detrattori lo danno per finito ma lui resta imperterrito al comando. Questa volta, però, rischia di rimanere senza il sostegno della Lega e di veder accantonata la sua leadership. Dall’altra parte c’è Pierluigi Bersani che ha ricompattato il Pd e recuperato voti ma si trova a sostenere due candidati espressione di una sinistra più “radicale” e in crescita di consensi. Lo scenario è in rapida evoluzione. E da lunedì sera per qualcuno la poltrona scotterà più del solito…

Ultimo aggiornamento Giovedì 26 Maggio 2011 21:51
 
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