=PILLOLE DI MONTI. QUEST'UOMO DEVE MOLTO A BERLUSCONI= Stampa
Scritto da Redazione   
Domenica 12 Febbraio 2012 20:35

' "Si immagini se bacchetto la Merkel... Su questo ci sono stati un po' di equivoci, forse perché in Europa non c'é molta abitudine ad assistere ad un dialogo sui contenuti di qualcuno con la Merkel, ma la conosco da tanti anni e ho grandissima considerazione per lei".

 

' "Se mi sono avvicinato alla cosa pubblica è perché nel 1994 Berlusconi, appena nominato presidente del Consiglio mi ha chiesto se volevo fare il commissario europeo. Quando ho accettato ero un professore e in quel periodo si era scritto sui giornali che io potevo entrare nel cda della Rai. Quando decisi di accettare il ruolo in Europa molti giornalisti mi chiesero come mai avessi accettato visto che per me c'era la possibilita' di un posto nel cda della Rai. Come e' cambiata e per il meglio la percezione che si ha dell'Europa''.

' ''la crescita non sara' piu' un omaggio verbale ma il cuore della politica europea dei prossimi mesi''. ''Questo accordo  e' importante perche' consolida e cristallizza e rende definitiva, addirittura nelle Costituzioni, l'adesione alla disciplina di bilancio. E' bene per tutti in Europa: nel 2003 furono Germania e Francia e non paesi del Sud Europa a mettere in discussione questa necessaria discliplina'. L'accordo ''permettera' ai tutori della disciplina come la Germania e la Banca Centrale tedesca...oh e' un lapsus - si e' corretto Monti - intendo dire europea, di sentirsi piu' rilassati nella condotta della politica monetaria nei prossimi tempi. La crescita non sara' piu' un omaggio verbale ma il cuore della politica europea dei prossimi tempi''.

' "Se prevarranno le resistenze corporative gli italiani sappiano che i tassi di interesse non solo non scendono ma ritorneranno verso l'alto".

 

' "Lo sforzo che faccio è spiegare agli italiani che se tutti rinunciamo a qualcosa staremo tutti meglio e questo lo chiedo non per generosità ma per un interesse di prospettiva che vada a lungo nel tempo".

 

' “Da anni l'Europa ci chiedeva interventi nel campo dell'energia, ed in particolare sull'Eni che ha accettato la separazione tra la proprieta' del gas e la distribuzione. Si tratta di un interesse che certo non e' debole pero' il governo si e' impegnato e trattando con l'Eni ha trovato comprensione e quindi ci sara' la separazione''.

 

' "La riforma sulla quale il ministro Fornero e tutto il governo adesso è impegnato ha la finalità principale di ridurre il terribile apartheid che esiste nel mercato del lavoro tra chi per caso o per età è già dentro e chi giovane fa terribile fatica ad entrare o entra in condizioni precarie. 'C'e' una perfetta corrispondenza'' tra l'agenda italiana sul lavoro ''e quello che si e' detto nei giorni scorsi in sede europea''. In particolare, ''il problema della disoccupazione giovanile e' presente in almeno otto o nove paesi Ue: anche in Europa e' possibile fare meglio'. 'ci vogliono sia politiche specificatamente indirizzate ai giovani, sia politiche indirizzate alla rimozione dei vincoli che tengono fuori i giovani dal lavoro''. Tra le misure gia' messe in campo dal governo, Monti cita ''l'accelerazione della riforma universitaria'' e l'intervento a favore delle societa' aperte dai minori di 35 anni. Quanto ai sindacati, Monti sottolinea che ''hanno dato grande prova di maturita' in tante fasi della storia italiana recente, come quando hanno preso risolutamente posizione contro l'infiltrazioni terroristiche o quando hanno permesso all'Italia di entrare nell'Euro. A dicembre - ricorda - pur se scontenti, i sindacati hanno di fatto accettato una riforma del sistema delle pensioni, che ancora oggi quando la presento agli altri capi di governo mi dicono: 'e' una proposta coraggiosa, ma la approveranno?' Io spiego che l'abbiamo gia' attuata con un decreto e abbiamo avuto tre ore di sciopero generale che sono molto poco, ma non sono un segno di debolezza, bensi' di grande maturita' del sindacato''.

 

' ''I giovani si abituino all'idea di non avere piu' il posto fisso a vita. Che monotonia. E' bello cambiare e accettare delle sfide''.

''Non e' un tabu'. L'articolo 18 puo' essere pernicioso per lo sviluppo dell'Italia''.

 

' Sulla riforma delle pensioni ''i sindacati hanno fatto tre ore di sciopero generale, che sono molto poco, ma non sono un segno di debolezza bensi' di grande maturita' del sindacato. Sul mercato del lavoro e' normale avere piu' dialogo e questo piu' dialogo ci sara', ma con tempi brevi, da Italia europea''.

 

' La cittadinanza ai figli di immigrati nati in Italia? "Ho opinioni personali, ma non considero questo tema parte della mia missione di governo, così come non ne fanno parte questioni importanti di etica, di bioetica, legge elettorale, riduzione del numero dei parlamentari: devono tutte essere sciolte e discusse dalle forze politiche". Così il premier Mario Monti a Matrix. "Questo governo ha compiti limitati e ciò nonostante difficilissimi di rendere l'Italia migliore e più attraente per tutti. Questo compito - sottolinea Monti - riusciremo a svolgerlo se osserveremo una certa distanza di rispetto, rispetto ai partiti". "Se per soddisfare la coscienza dei membri del Governo - aggiunge - manifestassimo le nostre opinioni ed entrassimo nell'agone del dibattito, ci sentiremmo più attenti, ma renderemmo più difficile l'appoggio del Parlamento agli sforzi del Governo".

 

' "La conseguenza del non toccare un po' le accise sulla benzina sarebbe stata che non avremmo potuto proteggere dall'inflazione le fasce più basse della popolazione". Lo ha detto il premier Mario Monti, ospite a Matrix, rispondendo a una domanda sull'aumento del prezzo della benzina.

 

' (di Teodoro Fulgione) (ANSA) - ROMA, 1 FEB - "Non è un tabù. L'articolo 18 può essere pernicioso per lo sviluppo dell'Italia". Insomma, senza riforma del lavoro gli sforzi del governo per rilanciare il paese rischiano di rimanere incompleti e questo Mario Monti vuole assolutamente evitarlo. Così il premier, prima al Tg5 e poi a Matrix, si rivolge direttamente ai cittadini per annunciare l'intenzione di mettere mano alla politica del lavoro, anche a costo di dover intervenire sulle regole di licenziamento. Sì, perché l'articolo 18 per il premier ha determinato "un terribile apartheid nel mercato del lavoro tra chi è già dentro e chi, giovane, fa fatica ad entrare". I giovani però devono "abituarsi all'idea di non avere più il posto fisso a vita: che monotonia - afferma - E' bello cambiare e accettare delle sfide". La linea dell'esecutivo è non aprire 'tout court' alla concertazione con i sindacati, che d'altronde escludono qualsiasi ipotesi di modifica dell'articolo 18. Ma va avviato un confronto "in tempi brevi". Insomma, sì al dialogo ma su tutto. L'intenzione è chiudere in una sessantina di giorni per dare una 'svolta' al paese e far ripartire la crescita. Per Monti alcune eredità del passato, infatti, rischiano di imbrigliare l'Italia, penalizzando proprio i giovani. Per creare spazio occorre però spingere ancora sulle liberalizzazioni perché - avvisa il premier - "se prevarranno le resistenze corporative, gli italiani devono sapere che i tassi di interesse non solo non scendono ma ritorneranno verso l'alto". Per ora però il professore si gode l'ennesimo calo dello spread registrato oggi: "Deve scendere ancora e scenderà - rassicura - E' una variabile che ha polarizzato anche troppo l'attenzione" ma "ormai ha una tendenza decrescente". Il capo del governo parla direttamente agli italiani anche per illustrare l'accordo fiscale di Bruxelles. Il vincolo del debito - spiega - "certamente è severo ma non impossibile se saremo capaci di tornare a far crescere di più il Paese". Crescita alla quale sono chiamati tutti a contribuire: "L'Italia dispone di capitale pubblico - sottolinea Monti - ma dispone di grande capitale umano che non sempre è stato valorizzato". L'idea è sempre quella di aprire il mercato del lavoro e insistere sulle liberalizzazioni. Quanto alle privatizzazioni, di cui molto si è discusso in questi giorni, il capo del governo rimarca che sono solo "una possibilita": "Il governo non ha messo come priorità le privatizzazioni - precisa - anche perché nel passato si è stati costretti a privatizzazioni non sempre fatte nel modo migliore". Se da un lato 'avverte' le parti sociali e dall'altro chiede un cambio di passo agli italiani, Monti non dimentica però di rivolgersi anche ai suoi più stretti interlocutori: i partiti politici che lo sostengono. E non a caso spiega che per lui "nel 2013 si chiude una parentesi" rivolgendo un nuovo e deciso apprezzamento a Silvio Berlusconi e al suo aperto sostegno al governo. "Trovo che l'appoggio che di dà Berlusconi sia fondamentale. Come fondamentale il Cavaliere è stato nella vita di Monti: "Se mi sono avvicinato alla cosa pubblica - rivela - è perché nel 1994 Berlusconi, appena nominato presidente del Consiglio, mi ha chiesto se volevo fare il commissario europeo".

 
Condividi