=MODUGNO, IL CONSIGLIO COMUNALE DISCUTE DELLA EX CEMENTERIA= |
Scritto da Redazione |
Martedì 21 Gennaio 2014 16:49 |
I consiglieri approvino, dunque - se ne hanno il coraggio civile, come noi speriamo - un odg per fare li’ un PARCO PUBBLICO
Anche nella scorsa seduta del consiglio (il 20 dicembre 2013) si sarebbe dovuto parlare della questione della ex cementeria, ma, appena giunti in aula, ne chiesero il rinvio gli stessi rappresentanti dell'opposizione che avevano chiesto la discussione. E per essere sicuri di ottenere il rinvio allungarono a dismisura la discussione su uno dei punti all'ordine del giorno, trasformando la seduta nella DIFFIDA DI BURLETTA di Giorgio Tarquini _________________
Molti i cittadini convenuti lo scorso 20 dicembre 2013 nell’aula del Consiglio Comunale di Modugno. Il tema all’ordine del giorno era importante: c’erano per la verità anche altri punti di discussione prima di arrivare al tanto atteso argomento – la Cementeria – ma si pensava che sarebbero stati risolti con pochi passaggi, rapidamente. Uno di tali punti in programma si riferiva allo spiacevole episodio della “diffida ai parroci”, che improvvidamente un solerte funzionario comunale si era preso la briga di rivolgere a tutti i parroci del comune, intimando loro di non “realizzare attività di intrattenimento o di pubblico spettacolo senza le prescritte autorizzazioni previste ecc..ecc..”; ma anch’esso, con un po’ di saggezza, di razionalità, di buon senso comune, si poteva archiviare in poche battute. Era stata un’iniziativa sbagliata nella forma e nella sostanza, per cui c’era poco da dibattere, era evidente il quadro della situazione. Mai previsione fu più sbagliata!! Per alcune ore il pubblico - numeroso e attento, poi sempre più sorpreso e infine annoiato e sconcertato - è stato testimone di un dibattito a tratti surreale. Con veemenza, dalle opposizioni, si sono levate alte argomentazioni, sottili disquisizioni, citazioni, letture, tutte tese a evidenziare responsabilità, colpe, misfatti, trame e complotti anticlericali della giunta, e soprattutto del sindaco. Un quadro, quello tratteggiato, denso di ombre minacciose, di secondi e terzi fini che un oscuro regista - che poi tanto oscuro non era - aveva impiantato mirando ad una destabilizzazione della vita sociale, dei rapporti tra “stato e chiesa” in paese, prefigurando la catastrofica cancellazione di decine di recite natalizie - croce e delizia di maestre e di schiere di nonni ansanti e commossi - con evidenti ripercussioni sullo sviluppo psico-fisico di una intera generazione di giovani modugnesi. Si è persino evocata - in uno dei momenti letterariamente più elevati - la figura del “grande Inquisitore” (un superpoliziotto!? un supergiudice!?), che per qualche istante è intensamente aleggiata sotto le volte dell’aula consiliare, sollevando una muta richiesta di spiegazioni solo nei pochi, tra i presenti, che non padroneggiavano a menadito I fratelli Karamazov di Dostoevskij. Dai banchi della maggioranza la reazione era pressoché inesistente, come rassegnata, davanti alla “dovizia” di argomentazioni della incalzante controparte in pressing dialettico dichiarativo. I numerosi astanti, col passare dei minuti, poi delle mezzore e delle ore, cominciavano a interrogarsi scambiandosi occhiate di mutuo soccorso - tra uno sbadiglio e una defezione repentina - e con stupore fanciullesco, si davano di gomito e si chiedevano l’un l’altro: “ma che stanno a fare?”, “cosa dicono?”, “di che parlano?”; fino alla decisione irrevocabile di alzarsi e andarsene indignati, delusi e pentiti di aver salito le scale del palazzo comunale. Ciò purtroppo ed inevitabilmente accade quando la politica si trasforma in pura accademia autoreferenziale, quando scava un fossato di lontananza dalle persone, quando dimentica il fine ultimo della sua sola ragione d’essere: il perseguimento del bene comune. Molte delle persone convenute il 20 dicembre scorso nella sala consiliare, volevano capire se la storia della Cementeria di Modugno avrà un esito positivo per la cittadinanza, oppure se devono prepararsi a convivere con lo spettro dell’amianto “che viene e che va”; capire se devono aspettarsi di replicare all’infinito la storia della Fibronit di Bari che dopo vent’anni è ancora irrisolta ancorchè definita; capire se a Modugno, a differenza di quanto è accaduto altrove, si andrà speditamente alla sistemazione del sito della Italcementi trasformandolo in un parco, realizzando il primo vero parco di Modugno, un grande parco. Un polmone verde. .
IL DOCUMENTO DI ITALIA GIUSTA SULLA QUESTIONE CEMENTERIA IL 23 GENNAIO ALL'ESAME DEL CONSIGLIO COMUNALE
Vorremmo, infine, ricordare che non è la prima volta che il Consiglio comunale di Modugno si occupa della questione cementeria: accade nel 2011, il 30 novembre 2011, quando dire che nella cementeria c'era amianto equivaleva a suscitare un “procurato allarmismo” (parole dell'ex sindaco, il quale ancora oggi pensa che i sacchi di amianto portati via dalla ex fabbrica contenessero lenticchie). Invitiamo dunque i nostri Lettori a riandare a quelli che chiamammo Inediti di Letteratura istituzionale, per godere della fruizione di vere e proprie “perle” di capacità ed elaborazioni linguistiche. . |
Ultimo aggiornamento Mercoledì 22 Gennaio 2014 17:51 |