=OM, LO STABILIMENTO AL COMUNE DI MODUGNO. MAGRONE LO AVEVA PROPOSTO 18 MESI FA. PERCHE' SI E' ATTESO TANTO?= Stampa
Scritto da Redazione   
Venerdì 13 Marzo 2015 18:07

operai om2

COME MAI COME MAI....

Sì, si chiama così, questo pezzo sulla firma del protocollo d'intesa per il passaggio dello stabilimento Om dal gruppo tedesco Kion al Comune di Modugno. Ci sembra giusto si chiami così, perché - come per tante storie recenti di aziende abbandonate e di lavoratori lasciati per strada, pur trattandosi di aziende e operai di eccellenza - questa vicenda ci sembra sia perfetta per un vecchio slogan che sanno completare solo quelli che si ricordano che cosa avremmo voluto che fosse la sinistra. 

 

di  Sudcriticabambin per titoli

 

_______________________

 

OM PASSA AL COMUNE DI MODUGNO.
MAGRONE L’AVEVA CHIESTO
18 MESI FAFACENDO PROPOSTE OPERATIVE
PER LA REINDUSTRIALIZZAZIONE. PERCHE’ SI E’ ATTESO TANTO?

ORA, QUANTI MESI ANCORA BISOGNERA’ ATTENDERE
PER RIDARE UN LAVORO AGLI OPERAI?

PERCHE' PER LA REINDUSTRIALIZZAZIONE
NON SI PROVA A PERSEGUIRE L'IPOTESI INDICATA DA MAGRONE
(perlomeno verificando se è tuttora praticabile)?

 

Alla Regione Puglia, è stato firmato un protocollo d’intesa per trasferire al Comune di Modugno il ‘Compendio Immobiliare ex OM Carrelli Elevatori’. Il protocollo è sottoscritto da Regione, Città Metropolitana, Comune di Bari, Comune di Modugno, consorzio ASI e società Still/Kion Group. Om Carrelli Elevatori è stata chiusa da Kion circa tre anni fa per delocalizzare e i suoi 230 lavoratori sono rimasti per strada.

Magrone con operai OMLa firma del Protocollo d’intesa, a nostro giudizio, dato quanto è accaduto sinora in questa vertenza, rischia di avere esclusivamente un sapore elettoralistico. Il 23 luglio 2013, infatti, in una riunione alla Regione Puglia sulla situazione dell’azienda Om Carrelli Elevatori della zona industriale di Modugno-Bari, fu l’allora neoeletto sindaco di Modugno, Nicola Magrone, a proporre: “Se il gruppo tedesco Kion è disponibile a cedere lo stabilimento pugliese di Om Carrelli Elevatori a titolo gratuito, come ha detto oggi il suo manager nella riunione della task force regionale, ceda la fabbrica al Comune di Modugno che favorirebbe subito una cooperazione di lavoratori per far ripartire la produzione e praticare scenari diversi, come già va accadendo altrove, con la buona volontà di tutti e spesso con successo” .

La dichiarazione del sindaco di Modugno alla Regione venne  tra l’altro fatta in relazione a quanto aveva detto il manager della Om Still del gruppo tedesco Kion, Michele De Vietro: “Se qualcuno vuole l’azienda - aveva detto De Vietro, parlando con i giornalisti - siamo disposti a darla anche domattina. Se la Regione Puglia ci chiede a titolo gratuito lo stabilimento, noi domani lo diamo’’. Era allora in corso un terribile braccio di ferro anche perché l’azienda voleva a tutti i costi riprendersi i carrelli già prodotti, per un valore dichiarato di 12 milioni di euro, e custoditi nella fabbrica presidiata da mesi dai lavoratori. “A proposito dei carrelli, essendosi convenuta nella riunione una sorta di tregua fino al 30 luglio, non sarebbe male che la Om/Kion - disse Magrone, sempre in quella riunione alla Regione Puglia - decidesse di lasciare dove sono i carrelli e di lasciarli ai lavoratori che ne sono pure loro proprietari: un significativo gruzzolo per navigareom da soli”.

Proposte ragionevoli - quella della cessione dello stabilimento e quella che le istituzioni trattassero con Kion sui carrelli - che, tuttavia, la Regione Puglia non si preoccupò di ascoltare, preferendo andar dietro alle vaghe promesse di Kion sul fatto che non avrebbe denunciato gli operai in presidio dinanzi allo stabilimento (promesse non mantenute) e sul fatto che tramite le aziende di ‘scouting’ avrebbe trovato un’azienda pronta a intervenire nella reindustrializzazione. Il fatto è che Kion pretendeva, e ha preteso sin da quando si sono fatte avanti le prime aziende interessate, di decidere chi avrebbe dovuto rilevare lo stabilimento industriale pugliese di Om: pretesa che ha contribuito a far fallire quasi tutti i tentativi di reindustrializzazione dell’azienda.

A un luglio di fuoco seguì un agosto d’inferno: gli operai sempre in presidio dinanzi allo stabilimento, anche con le loro famiglie, ottennero in quei giorni la sola solidarietà di Nicola Magrone, che passò Ferragosto con loro, mentre tutti i politici, quelli che di solito arrivavano con molte macchine di scorta,  erano meritatamente in ferie.

Nel giugno 2014, dieci mesi dopo aver proposto che lo stabilimento venisse ceduto gratuitamente al Comune di Modugno, Magrone propose all’assessore regionale al lavoro una ipotesi di reindustrializzazione che aveva messo a punto con la sua giunta, con sopralluoghi e con ripetuti contatti con una azienda pugliese di rilevanza internazionale e lanciatissima sul mercato nonostante i tempi di crisi. D'altro canto, socio dell'azidnda è un imprenditore tra i più affermati nel mondo: nel settembre 2012, proprio lui aveva lamentato che i precedenti amministratori di Modugno avevano lasciato a lungo inevasa una sua richiesta di ampliare la propria presenza nell’area industriale di Modugno: alla fine, l'imprenditore aveva desistito ed era poi andato ad aprire a Mspace-science 301x140ola di Bari lo stabilimento aerospaziale che avrebbe voluto realizzare, ampliando lo stabilimento che già ha a Modugno. L'impianto industriale di Mola è stato inaugurato nel dicembre 2014. Nei confronti di Modugno, l'imprenditore aveva lamentato che per tre anni aveva atteso che gli dessero una licenza edilizia: proprio per le concessioni edilizie, nel novembre 2012, due mesi dopo il suo sfogo amministratori, dirigenti comunali, professionisti furono arrestati per associazione per delinque, concussioni e corruzioni varie.

L’assessore regionale  a giugno 2014 incontra Kion a Roma al ministero dell’economia: pur avendo in tasca l’ipotesi formulata da Magrone, già in fase avanzata di discussione, torna con la proposta di un’azienda piemontese, la Metec, satellite Fiat, ancora una volta scelta da una delle imprese di ‘scouting’. Metec promette di riassumere tutti gli operai (alla modica cifra di due milioni di euro attinti dagli ‘incentivi all’uscita’ dati da Kion agli operai) e di presentare per settembre 2014 un piano industriale, ma le date slittano. Tra ottobre e novembre si apprende che Metec è tra le imprese interessate a rilevare l’ex Fiat di Termini Imerese. Il 23 dicembre, Metec - che ha un bilancio 2013 con un debito di 205, 17 milioni - stipula un accordo al ministero dello sviluppo economico per rilevare Termini Imerese, accordo che sblocca da parte di Stato e Regione Sicilia 300 milioni di euro per l’acquirente. Di fatto, i rapporti tra ex Fiat e Metec, gruppo attivo nella componentistica per auto che fa capo all'imprenditore Roberto Ginatta sono forti. Metec, infatti, ha Fiat come renzi e marchionneprincipale cliente e lo stesso Ginatta è in affari con Andrea Agnelli: i due partecipano al 50% ciascuno la Investimenti industriali spa, di Torino. Infine, Mario Ginatta, figlio di Roberto, è tra i grandi azionisti di Italia Independent, l'azienda di occhialeria di Lapo Elkann.

Si può dire che sembra un’operazione con la quale Marchionne si riprende Termini Imerese con i soldi pubblici (300 milioni di euro)? Non so se si può dire, ma così sembra.

Ad ogni modo, perduta per sempre Metec tra i soliti suoni di fanfare renziane (per aver ancora una volta favorito il suo amico Marchionne), per i lavoratori Om torna il solito buio.

L’8 gennaio 2015 nuovo routinario incontro a Roma (“Alla riunione erano presenti il Dott. Gianpiero Castano e la Dott.ssa Silvia Bellato del Ministero dello Sviluppo Economico, l’Assessore al Lavoro Leo Caroli e il Presidente del Consiglio Regionale Onofrio Introna per la Regione Puglia, il Sindaco del Comune di Bari Antonio Decaro, il Dott. Michele De Vietro della OM e le Organizzazioni Sindacali e RSU FIM, FIOM e UILM”), con la solita routinaria promessa (“Il Mise lavorerà con la Regione sulle manifestazioni di interesse che già esistono e che saranno presentate”). Una sola buona notizia per i lavoratori: il fatto coperai om3he Metec, scappando, non porterà via anche i loro soldi (“Il Dott. De Vietro della OM ha dichiarato che la Società ha già presentato nel mese di novembre 2014 una proposta per la cessione del sito. Ha inoltre richiesto una conferma formale del fatto che Metec non è più interessata al sito in modo tale da procedere alla restituzione ai lavoratori delle cifre accantonate in previsione di una futura assunzione da parte di Metec”).

Nessuna notizia di aziende interessate, nessuna ripresa di contatti con aziende che furono interessate, nulla.

Oggi, firma del Protocollo d’intesa per l’avvio di un’ipotesi di riconversione funzionale e occupazionale del Compendio Immobiliare ex OM Carrelli Elevatori di Modugno (Ba). Il protocollo è sottoscritto da Regione, Città Metropolitana, Comune di Bari, Comune di Modugno, consorzio ASI e società Still/Kion Group”. La definizione dell'intesa è pomposa ('avvio di un’ipotesi di riconversione funzionale e occupazionale del Compendio Immobiliare ex OM Carrelli Elevatori di Modugno'), ma non significa la soluzione per i lavoratori di OM: significa che lo stabilimento passa al Comune di Modugno. Ma oggi, a causa di uno scioglimento del consiglio comunale dialtan operai 1 Modugno dovuto al rifiuto di alcuni consiglieri di riportare legalità nel settore edilizio, Magrone non è più sindaco e, per ora, nessuna azione operativa seguirà al passaggio dello stabilimento all’Ente pubblico.  Perdipiù, ai lavoratori si chiede - almeno secondo dichiarazioni pubbliche di De Caro - di investire parte del denaro che hanno avuto dopo essere stati licenziati... per costituire un consorzio per la “sorveglianza, messa in sicurezza e manutenzione” dell’impianto industriale. Questo lavoro sarà loro dato non subito, ma attraverso i ‘cantieri di cittadinanza’, ha detto oggi l’assessore Caroli: il che significa che dovranno ancora trascorrere molti mesi perché operai altamente specializzati, lavoratori di eccellenza,  quali sono quelli di Om, possano ottenere un lavoro di guardiania. E non l’avranno tutti e 194 gli operai che sono rimasti, ma solo alcuni. E’ una “fase transitoria”, dice ancora Caroli, “tappa in un percorso ancora da affrontare” che “si concluderà quando la fabbrica, dalle enormi potenzialità, sarà affidata a un investitore che porterà un piano industriale sostenibile”. Già nelle parole dell’assessore, i tempi sembrano biblici.

nicola con operai om2Sono passati 18 mesi dalle proposte di Magrone del luglio 2013, oggi si realizza quella del passaggio dello stabilimento al Comune di Modugno che poteva essere fatta 18 mesi fa… La si realizza tra i tremori degli ‘spresieduti’ (come il cattivo vino) piddini modugnesi perché questo passaggio, ancora una volta, dà ragione a Nicola Magrone - come nella questione della legalità necessaria in urbanistica, come nella questione del comodato d’uso per il mercato settimanale, come in tante altre vicende cittadine - sui passi da fare per uscire da guadi tanto melmosi.

Ora l’intesa per Om al comune di Modugno è stata firmata: quanti altri mesi bisognerà attendere per una azione operativa anche a proposito della reindustrializzazione? Perché per la reindustrializzazione non si prova a perseguire l'ipotesi indicata da Magrone (o perlomeno a verificare se è tuttora praticabile)?

.

Ultimo aggiornamento Mercoledì 18 Marzo 2015 13:01
 
Condividi