=OM, UNA VERTENZA CON SEMPRE PIU’ MISTERI. MA ANCORA UNA VOLTA, SE SI SALVANO I LAVORATORI, RINUNCIAMO ANCHE A SAPERE= Stampa
Scritto da Redazione   
Lunedì 18 Aprile 2016 23:13

logo italia giusta internetOM, UNA NOTA DI ITALIA GIUSTA SECONDO LA COSTITUZIONE

 

 

Sudcritica pubblicò l’anno scorso sulla vicenda dello stabilimento di Modugno della Om Carrelli Elevatori una nota dal titolo “OM. I TANTI MISTERI DI UNA TRATTATIVA. MA SE FINALMENTE SI RISOLVE LA QUESTIONE RINUNCIAMO ANCHE A SAPERE” (http://www.sudcritica.it/politica/852-om-i-tanti-misteri-di-una-trattativa). Era il 16 marzo 2015: al ministero dello Sviluppo economico si stavano valutando quattro (ben quattro) manifestazioni d’interesse giunte per rilevare lo stabilimento e assumere i lavoratori. Sembrava cosa fatta, occorreva solo scegliere la proposta migliore e salvare circa 200 posti di lavoro e altrettante famiglie. A distanza di un anno la situazione sembra di tutt’altro genere.

 

Per riepilogare, in estrema sintesi:

- Nel giugno-luglio 2015 il ministero, con la Regione Puglia, scelse come progetto ‘vincente’ per laom firma mise riconversione industriale il progetto di TUA Autoworks (società costituita dal fondo finanziario statunitense LCV Capital Management). Il progetto prevede la nascita di un polo per la produzione e commercializzazione di veicoli innovativi a Modugno (stabilimento ex Om) e a Gioia Tauro (stabilimento ex Isotta Fraschini), cominciando col riassorbire i 194 dipendenti ex Om Carrelli a Modugno (oggi in mobilità), e di attingere ai lavoratori in cassa integrazione e mobilità in Calabria, con l’obiettivo, a fine piano, di portare il numero complessivo degli occupati a 1.000 unità tra Puglia e Calabria.

- A luglio 2015, subito dopo che ministero e Regioni avevano selezionato la proposta del Fondo statunitense LCV Capital Management per la riconversione delle fabbriche, fu firmato un accordo preliminare.

- Il 7 ottobre 2015 al Mise un Protocollo d’intesa per la reindustrializzazione dei due stabilimenti ex OM Carrelli di Modugno e ex Isotta Fraschini di Gioia Tauro venne firmato dall’allora Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, da Invitalia e da tutti gli attori locali e nazionali coinvolti nel progetto: Regione Puglia (assessore Capone), Regione Calabria,  Autorità portuale di Gioia Tauro, Consorzio Asi di Bari,  Città Metropolitana di Bari, Tua Autoworks SpA e Comune di Modugno. Per quest’ultimo, venne firmato anche il contratto preliminare contenente la ‘triangolazione’ chiesta dall’amministrazione Magrone: il compendio immobiliare da reindustrializzare sarebbe passato gratuitamente da Kion al Comune di Modugno, e da questi a Tua Autoworks Puglia, altrettanto gratuitamente. Col Protocollo d’intesa infatti veniva definitivamente accolta la proposta lanciata nel 2013 da Nicola Magrone: il Comune di Modugno s’impegnava, contestualmente alla firma del Protocollo, a sottoscrivere l’accordo preliminare per l’acquisizione a titolo gratuito dalla KION Group del Compendio Immobiliare dell’area e dell’immobile della ex OM Carrelli Elevatori (superficie lorda complessiva pari a mq.96.218,69, con immobili e macchinari) e a cederli contestualmente a titolo gratuito dello stesso alla TUA Autoworks Puglia SrL. Le operazioni di acquisizione/cessione sarebbero avvenute senza oneri aggiuntivi a carico del bilancio comunale.

- Col Protocollo d’intesa del 7 ottobre 2015, il Ministero dello Sviluppo Economico si impegnava a sostenere il finanziamento dei progetti, attraverso lo strumento del Contratto di Sviluppo gestito da Invitalia, per un ammontare di oltre 54 milioni. Lsollecito magrone 28122015a Regione Puglia e la Regione Calabria avrebbero contribuito con ulteriori 10 milioni la prima e 5,9 milioni la seconda, anche a sostegno di piani di formazione per la specializzazione della manodopera locale.

 

 

Scadenza per il termine delle varie operazioni era il 31 dicembre 2015. Prima della scadenza, Magrone scrive ripetutamente per sollecitare la conclusione dell'Accordo di programma e, in extremis, viene decisa una proroga di tre mesi.

 

 

Entro il 31 marzo, dunque, l’azienda del gruppo Kion avrebbe dovuto cedere la proprietà dello stabilimento al comune di Modugno. Il Comune, a sua volta, l’avrebbe dovuta cedere - “contestualmente”, alla Tua Autoworks, a condizione che Tua Autoworks – controllata dall’americana Lcv Capital Management – avesse intascato i finanziamenti previsti dagli accordi di Roma, di cui oltre 54 mln di euro erogati dal Mise attraverso l’agenzia Invitalia.

 

 

sollecito Magrone 15032016

 

Per questo, in vista della scadenza del 31 marzo, il sindaco Magrone scrive al ministero, a Invitalia, alle organizzazioni sindacali, al Consorzio Asi, alla Città Metropolitana, alla Regione Puglia per il rispetto degli adempimenti.

 

 

Risponde Invitalia, l’amministratore delegato Domenico Arcuri, il 24 marzo, sottolineando che, di fatto, è ancora tutto in alto mare tra Invitalia e Tua Autoworks: “sono in corso una serie di approfondimenti, doverosi in ragione delle specifiche problematiche dell’iniziativa, che si caratterizza per la rilevante entità degli investimenti da realizzarsi da parte di una start-up, in un mercato notoriamente competititivo”. Arcuri aggiunge che Invitalia è “in attesa delle integrazioni documentali richieste al soggetto proponente, necessarie ai fini del completamento dell’istruttoria”.

 

 

 

invitalia marzo 2016Ci chiediamo e chiediamo al riguardo: è chiaro che gli approfondimenti debbano essere doverosi ma essi non lo erano già al momento della scelta del progetto da parte del Mise, su quali elementi si è fondata questa scelta se non sui “doverosi approfondimenti” che - immaginiamo - dovessero riguardare finanziamenti, credibilità, possibilità di mercato, capacità produttive? E le “integrazioni documentali, necessarie ai fini del completamento dell’istruttoria” non era “doveroso” che giungessero sollecitamente dovendosi la pratica concludere addirittura entro il 31 dicembre 2015? E il ministero, che sapeva che c’era un contratto preliminare e che le condizioni prevedevano che doveva concludersi tutto entro il 31 marzo? “Da quella risposta di Invitalia – ha commentato Magrone in una intervista - sembra che stia iniziando un ragionamento, e non che questo si dovesse concludere da tempo. Eppure - ha sottolineato - il ministero e la Regione hanno

un dovere di solidarietà sociale, che non ha l’Om”.

 

Non avendo Invitalia tirato le somme per tempo, è Kion a tirarle, le somme: il 31 marzo scrive al sindaco di Modugno: “Decorso inutilmente il termine del 31 marzo, il contratto preliminare di cessione s’intenderà definitivamente risolto”. Una pietra tombale sulla vicenda.

 

kion 30032016

 

Per la gravità della situazione, Magrone, appena ricevuta la lettera di Kion, tenta una soluzione inmagrone 31032016 extremis sollecitando ancora una volta tutti gli attori della questione ad un intervento immediato: “[…] sollecito gli Enti indirizzo ad una tempestiva conclusione del procedimento medesimo [il passaggio dello stabilimento], ribadendo la più ampia disponibilità di questa amministrazione alla sottoscrizione definitiva dell’impegno […]. Ciò, attesa la scadenza a giugno 2016 del regime di mobilità che interessa i lavoratori ex dipendenti Om Carrelli”.

 

Nessuna risposta a questa sollecitazione. Il 5 aprile il ministero convoca per il 21 aprile una nuova riunione a Roma sulla vertenza: tra i convocati non figura Kion e questo insospettisce e fa paura. La speranza e l’auspicio è che dalla riunione del 21 aprile qualcosa di risolutivo si profili per circa 200 lavoratori che, dopo una lotta strenua, a giugno prossimo concluderanno anche il loro periodo di mobilità, con tutto quel che ne deriva.

 

convocazione 21 aprileMa questa strana situazione che induce a sospetti e pessimismo, ripropone pari pari i tanti misteri che la conduzione di questa vertenza solleva, una vertenza che sembrava potesse essere risolta e che corre seriamente il rischio di finire male.

 

Vorremo dunque, ancora una volta, che fosse fatta chiarezza sui “tanti misteri” di questa trattativa per sgombrare il campo in modo definitivo dai sospetti e dalle sensazioni amare di una vertenza che sembrava potesse essere risolta. Ma, ancora una volta, siamo disponibili anche a non sapere purché la riunione del 21 aprile al Ministero si concluda con decisioni favorevoli per gli operai e per le loro famiglie.

 

IGsC

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Ultimo aggiornamento Martedì 19 Aprile 2016 01:27
 
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