=LA "QUESTIONE CRIMINALE" DELLA "DEPORTAZIONE" DELL'OSPEDALE DI MODUGNO= Stampa
Scritto da Redazione   
Sabato 30 Aprile 2011 20:32

ELEZIONI A MODUGNO. LA DESTRA RIESUMA UNA MENZOGNA CRIMINALE. POTEVA MANCARE?

ECCO LA VERITA' CHE TUTTI ORMAI CONOSCONO E CHE SOLO ALCUNI PROVOCATORI DI PROFESSIONE SI OSTINANO A FINGERE DI IGNORARE:

 

 

Modugno, giugno 2012. Un killer prezzolato di cui non conosciamo l'identità, spacciandosi per lettore di Sudcritica e fingendo di commentare un articolo sull'amianto a Modugno, continua ad esibirsi con apparenti commenti a singoli articoli pubblicati sulla rivista e ad offendere con elevatissima dote di stupidità Italia Giusta, Sudcritica e personalmente Nicola Magrone.

Questa volta, il povero servo ha scritto testualmente, ah compresi:


"Magrone paladino del diritto alla salute ?????? ..... ahahahahahahahahahahahahahahahahahahhahahahahahha ....un ospedale avevamo a Modugno e grazie al dott. Magrone non lo abbiamo piu' da tempo immemore..... GRAZIE DOTT. MAGRONE DAVVERO GRAZIE......"

 

Il cretino ci costringe a riproporre in copertina un eloquente documento che colloca il nostro apparente interlocutore nel ruolo che gli compete; quello del malfattore.

Questo, il documento:

GUARDA IL DOCUMENTO

            

Modugno, aprile 2011. I l 29 ottobre 2010, nel corso di un convegno promosso da Italia Giusta secondo la Costituzione, un signore, intervenuto nel dibattito, ripropose - secondo un collaudato rituale già amplissimamente sperimentato a Modugno ad opera di provocatori politici - il problema della chiusura dell'ospedale di Modugno, fatto confluire nell'ospedale San Paolo di Bari. Il tono dell'interlocutore fu quello solito di chi andava denunciando una pretesa volontà di Nicola Magrone, all'epoca Deputato al Parlamento, di togliere di mezzo l'ospedale di Modugno.

Questo argomento fu speso in una massiccia campagna di disinformazione alle elezioni del 1996 che vide impegnati soggetti del centrosinistra e del centrodestra in un pellegrinaggio - casa per casa - per scongiurare il voto a Magrone "responsabile - a loro dire - della chiusura dell'ospedale".

I fatti, naturalmente, erano esattamente al contrario. Italia Giusta ebbe un bel da fare per ristabilire la verità (comizi, conferenze stampa, assemblee pubbliche, manifesti, opuscoli e così via); la campagna di cinica disinformazione orchestrata dagli autori stessi dell'"operazione ospedale" ebbe i suoi frutti e continua ancora oggi a distanza di oltre quindici anni. Oggi soprattutto, quando cioè siamo alle viste delle elezioni amministrative a Modugno, il coro dei detrattori riprende fiato e si incrudelisce soprattutto nel timore di una paventata candidatura di Magrone a Sindaco di Modugno che metterebbe fine al banchetto "unitario che si va consumando da almeno dieci anni nelle stanze del Municipio di Modugno.
Il documento che pubblichiamo chiude una volta per tutte la questione criminale dell'ospedale di Modugno; la chiude con le parole dello stesso Magrone e di un testimone privilegiato, Enzo Romito nel 1995/96 presidente del Consiglio comunale di Modugno (all'epoca nelle file di Forza Italia, oggi del PDL). Gli altri documenti che abbiamo pubblicato, soprattutto il cosiddetto protocollo d'intesa sottoscritto nel 1995 da un grappolo di congiurati, ricolloca la vicenda nella giusta ed obbiettiva sua verità storica. Con buona pace dello stuolo di corvi che tentano per l'ennesima volta di agire nell'ombra.
Dice, tra l'altro, Romito: la "decisione disastrosa" fu assunta dal Consiglio comunale del Sindaco Vaccarelli e sostenuta trasversalmente da centrodestra e centrosinistra fino alla sottoscrizione - dice bene Magrone: di notte"- di un protocollo d'intesa con la Usl Ba 4 per la chiusura dell'ospedale. E aggiunge: "se c'è stata una persona che si è fortemente battuta contro la chiusura dell'ospedale di Modugno, questa fu certamente Nicola Magrone" .
 

I cittadini di Modugno saranno a breve visitati da nugoli di corvi, quelli della "notte infausta" del 1995 (come la definisce Romito); ancora, sempre loro. Li mettano alla porta una volta per tutte. A questo punto, è un loro dovere civico.

 

Oggi, giugno 2012, è bene ricordare che Magrone difese l'ospedale pretendendone la  conservazione fino alla sua sostituzione con appropriati poliambulatori che favorissero il superamento dell'ospedalizzazione facile di pazienti ben assistibili e con minori disagi e spese nel proprio domicilio e negli ambulatori. Lo dice, e lo fa oggi Nichi Vendola; nessuno protesta. Con la precisazione che Modugno perdette il suo ospedale e non ebbe nulla in cambio. Fu proprio questo il rischio che denunciò Magrone.

Sudcritica


  

 

 

Ultimo aggiornamento Venerdì 07 Giugno 2013 14:16
 
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